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Mercoledì, 24 Aprile 2024
La previsione

Quando arriva il picco dei contagi

"Siamo alla terza ondata e rischiamo di arrivare anche a 40mila casi al giorno", dice il virologo Fabrizio Pregliasco nel giorno in cui il Comitato tecnico scientifico chiede una nuova stretta al governo Draghi. Attese misure più restrittive entro venerdì

A un anno esatto dal primo lockdown l'Italia rischia di dover richiudere, ma si allontana l'ipotesi di una serrata totale e generalizzata come nel marzo 2020. La decisione del governo - attraverso una possibile modifica del Dpcm varato lo scorso 2 marzo - arriverà entro venerdì 12 marzo, dopo che oggi gli scienziati del Comitato tecnico scientifico hanno chiesto una nuova stretta con ulteriori misure restrittive alla luce dell'aumento dei contagi degli ultimi giorni.

Secondo i dati del bollettino coronavirus di oggi, sono 19.749 i nuovi contagi in Italia nelle ultime 24 ore a fronte di 345.336 tamponi analizzati (tra molecolari e test antigenici). Il tasso di positività è al 5,7%. Nell'ultima giornata sono invece 376 i decessi covid registrati nel nostro Paese. I guariti di oggi sono 12.999. La regione con il più alto numero di infezioni giornaliere è l'Emilia-Romagna, seguita dalla Lombardia. Negli ospedali sale la pressione con 562 persone in più ricoverate nei reparti di degenza. Ad oggi sono 2.756 i pazienti in terapia intensiva, con un bilancio tra ingressi e uscite pari a 56 in più rispetto a ieri. Gli ingressi giornalieri in rianimazione sono 278 (ieri erano 231). Dall'inizio dell'emergenza covid i contagi sono in totale 3.101.093, mentre i decessi hanno raggiunto quota 100.479. 

Il picco dei contagi previsto a fine marzo

La situazione dei contagi? Quando è previsto il picco dei nuovi casi quotidiani? "Siamo alla terza ondata, o almeno ad un rigurgito della seconda. Abbiamo dati in crescita dal 20 febbraio con ricoveri e terapie intensive sempre più piene, il che fa pensare ad un possibile picco alla fine di marzo. I modelli matematici per i contagi ci dicono che rischiamo di arrivare anche a 40mila al giorno". A parlare, a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, è Fabrizio Pregliasco, virologo dell'Università degli studi di Milano e direttore sanitario dell'Istituto ortopedico Galeazzi.

Fabrizio Pregliasco ha commentato anche le ipotesi sulle possibili nuove restrizioni che il governo potrebbe introdurre per tentare di frenare la diffusione del virus e ridurre l'impatto delle varianti più contagiose. "Le restrizioni nel weekend possono aiutare, anche se capisco non piacciono, ma speriamo di essere all'ultimo miglio", ha detto Pregliasco. Il lockdown sabato e domenica potrebbe bastare per frenare i contagi? "Il lockdown prolungato sarebbe più efficace e rapido ma mi rendo conto anche che sarebbe insopportabile. Forse potrebbe essere molto efficace anche un coprifuoco anticipato, alle 20 o alle 21".

Quando torneremo alla normalità

Secondo Giovanni Rezza, direttore generale della Prevenzione al ministero della Salute, "continuando la campagna vaccinale e non allentando le misure restrittive nel giro di 7-13 mesi torneremo a uno stile di vita pseudo normale". "Se assumiamo che ci sia una protezione dall'infezione e non solo della malattia e una durata di immunità di almeno 2-3 anni e nessun rilassamento sulle misure di distanziamento, vaccinando 240mila persone al giorno riusciamo probabilmente nel giro di 7-13 mesi a tornare a uno stile di vita pseudo normale", ha dichiarato Rezza in audizione in commissione Sanità al Senato sui vaccini anti Covid-19.

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