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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Iodio anti radiazioni, cosa sono e quando servono le compresse

L'attacco russo alla centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia ha fatto ripiombare l'Europa nell'incubo di una contaminazione nucleare e in tanti si stanno chiedendo dove trovare le "pillole anti radiazioni". Ma servono davvero?

Chi ha vissuto il panico indotto dalla nube radioattiva di Chernobyl ricorda le pastiglie di iodio diventate utili per evitare effetti negativi delle radiazioni sulla tiroide. Fin dall'inizio dell'invasione russa in Ucraina le notizie dei combattimenti che si sono sviluppati anche nella zona del vecchio impianto nucleare al confine con la Bielorussia avevano fatto scattare la corsa alle farmacie in Belgio dove sono attive ancora tre centrali nucleari e le pastiglie di iodio vengono distribuite gratuitamente alla popolazione. Ora l'attacco russo alla centrale nucleare di Zaporizhzhia nel Sud dell'Ucraina ha fatto ripiombare l'ìntera Europa nell'incubo di una contaminazione nucleare. 

Ora il direttore dell'agenzia internazionale per l'energia nucleare ha spiegato che nonostante i combattimenti abbiano coinvolto parte della cittadella al cui interno sono presenti i reattori nucleari, non vi sono rischi specifici di un incidente. Dopo la caccia al bunker in tanti ora si stanno chiedendo cosa siano le pillole di iodio anti radiazioni e quando servano davvero. 

Chi ha visto la serie TV Chernobyl si ricorderà perfettamente di Ulana Khomyuk, scienziata e fisica nucleare che, appena viene a sapere dell’incidente alla centrale nucleare ucraina, ingoia subito una pillola di iodio. Ma non si tratta di una pillola miracolosa: l’effetto anti-radiazioniè in realtà piuttosto indiretto.

Partiamo dall'esempio del Belgio, paese europeo come detto dove insistono ben tre centrali nucleari e in caso di allerta viene distribuita gratuitamente a ogni cittadino una scatola gratuita di dieci compresse di ioduro di potassio. Questo perché le radiazioni aumentano significativamente il rischio di cancro e di altre malattie. Ed è la tiroide ad assorbire lo iodio radioattivo: prendendo lo iodio stabile (o non radioattivo) al momento giusto, ci si assicura che la tiroide sia già satura, impedendo l'assorbimento dello iodio radioattivo. 

Il consiglio è quindi quello di non fare un acquisto dato dal panico, in quanto assumere iodio in dosi eccessive può rivelarsi pericoloso: lo iodio è tossico per alcune categorie di over-40, in particolare quelle che soffrono di gozzo o di ipertiroidismo. Inoltre l’assunzione di iodio eccessivamente anticipata può rivelarsi inefficace in caso di emergenza effettiva. È più che sufficiente per mantenere un buon livello di iodio l'uso del sale iodato in cucina. 

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