I soldi del Pnrr non basteranno per i piccoli borghi italiani
C'è 1 miliardo di euro diviso in due distinte linee di azione per aiutare i borghi: Funzionerà? I dubbi arrivano direttamente dai territori, con alcuni rappresentanti intervistati da Today
Nel Pnrr c'è un piano per sostenere i piccoli borghi italiani, il "Piano Nazionale Borghi". Sono state individuate due distinte linee di azione, una è già stata assegnata, per 1 miliardo di euro complessivo. Il ministro della Cultura Dario Franceschini aveva dichiarato che “L’obiettivo del piano Borghi previsto dal Pnrr è quello di creare una crescita sostenibile e di qualità e di distribuirla su tutto il territorio nazionale. Da qui è partita questa idea che si è poi sviluppata attraverso un confronto con le Regioni, l’Anci e il Comitato Borghi".
La tendenza allo spopolamento di questi piccoli comuni è sistematica: l'ultimo censimento Istat in 307 borghi italiani ha sottolineato che la popolazione è diminuita in media di 185mila abitanti dal 1955 al 2019. I più colpiti sono i più piccoli, quelli con meno di diecimila abitanti, in cui la popolazione è diminuita di quasi 290mila unità.
La prima linea di intervento del Piano Borghi, la linea A, ha già individuato 21 borghi (anche se il concetto è parecchio ampio), uno per ogni regione o provincia autonoma, a cui destinare 20 milioni di euro l'uno. La linea di intervento B prevede invece un avviso pubblico con cui selezionare i progetti di 229 comuni, da finanziare con un massimo di 1,6 milioni di euro l'uno, per un totale di 380 milioni di euro. Per questa linea di intervento hanno risposto circa 1.800 comuni.
Secondo le disposizioni generali del Pnrr, il 40% delle risorse complessive sarà destinato alle 8 regioni del Mezzogiorno e gli interventi dovranno essere portati a termine entro giugno 2026. Ma qual è la visione dietro al Piano Borghi? Le esigenze individuate sono quelle giuste? Come sono ripartiti i fondi? Potrebbe esserci un pericoloso scollamento tra l'idea del borgo e l'effettiva realtà dei territori. Vediamo perché, anche grazie a due interviste a Today che ci portano direttamente sul territorio.
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