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Venerdì, 19 Aprile 2024
L'eterno ritorno del ponte dei desideri / Messina

Ponte sullo Stretto di Messina: dal ministero dei trasporti arriva l'ok

L'opera costerebbe 7 miliardi di euro e potrebbe creare oltre 20mila posti di lavoro per i sei anni di lavori che occorrerebbero per la realizzazione delle infrastrutture. Per il Mit vi sono "profonde motivazioni per realizzarlo". Ecco il dossier

Il gruppo di lavoro del Ministero dei Trasporti sul Ponte sullo Stretto di Messina da il suo ok all'ipotesi di un ponte (meglio a più campate) mentre ritiene meno praticabile l'idea del tunnel. Queste le conclusioni che si leggono in un lungo documento depositato sul sito del Mit in cui si legge che "Sussistano profonde motivazioni per realizzare un sistema di attraversamento stabile dello Stretto di Messina".

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Il Ponte "consentirebbe anche di aumentare notevolmente l'integrazione delle due citta' metropolitane di Reggio Calabria e Messina, che gia' oggi esprimono circa il 30% della domanda di attraversamento dello Stretto", prosegue la Relazione. Un'unica area metropolitana integrata dello Stretto, con i suoi 800mila abitanti, "costituirebbe un acceleratore di sviluppo piu' che proporzionale alla dimensione demografica".

"Il Ponte sullo Stretto si farà": i governatori di Sicilia e Calabria espongono le priorità

Più in dettaglio il documento espone i pro e i contro dei progetti: "Il sistema con ponte a più campate consentirebbe di localizzare il collegamento in posizione più prossima ai centri abitati di Messina e Reggio Calabria, con conseguente minore estensione dei raccordi multimodali, un minore impatto visivo". Sempre il ponte a più campate avrebbe "una minore sensibilità agli effetti del vento, costi presumibilmente inferiori e maggiore distanza dalle aree naturalistiche pregiate".

Viceversa: "Per il sistema con tunnel in alveo appaiono più critiche le considerazioni sul rischio sismico, soprattutto in corrispondenza dell'attraversamento delle sponde per la presenza di estesi sistemi di faglie attive, non sufficientemente noti". Il gruppo di lavoro suggerisce di "sviluppare la prima fase del progetto di fattibilità limitando il confronto ai due sistemi di attraversamento con ponte a campata unica e ponte a più campate.

Il Ponte sullo Stretto di Messina: lo studio

Per quanto riguarda il finanziamento dell'opera il gruppo di lavoro ritiene "più efficiente finanziare il sistema di attraversamento interamente e trasparentemente a carico della finanza pubblica, anche in relazione ai benefici diffusi che l'opera ha sull'intero Paese. Il gruppo di lavoro propone di valutare diversi livelli di pedaggio per autovetture, autocarri, treni locali/regionali, treni ad Alta Velocità e treni merci, tali da stimolare la domanda di mobilità e lo sviluppo socioeconomico dei territori coinvolti". 

Perché si farà il ponte sullo Stretto di Messina

La prima fase del progetto di fattibilità dovrà essere sottoposta ad un successivo dibattito pubblico. Tra i fattori che portano la commissione a decretare "le profonde motivazioni" di fattibilità viene spiegato che:

  • A livello di infrastrutture di trasporto, stradali e ferroviarie, il sistema di collegamento stabile "comporterebbe un corridoio multimodale passeggeri e merci, aumentando l'utilità complessiva degli investimenti già fatti e in corso di realizzazione dell'intero sistema di mobilità interessato, in primis il nuovo tunnel ferroviario del Brennero, che costituisce proprio sul corridoio Scandinavo-Mediterraneo la più grande opera in realizzazione in Europa".
  • Un sistema di attraversamento stabile dello Stretto di Messina consentirebbe di realizzare una rete di collegamenti stradali e ferroviari interni al Mezzogiorno per aumentare la connettività interregionale, incrementando il mercato interno alla macroregione con rilevanti potenzialità di sviluppo di questa parte del Paese".
  • Un collegamento stabile dello Stretto "consentirebbe anche di aumentare notevolmente la integrazione delle due città metropolitane di Reggio Calabria e Messina, che già oggi esprimono circa il 30% della domanda di attraversamenti dello Stretto.
  • Un'unica area metropolitana integrata dello Stretto, con i suoi circa 800 mila abitanti, costituirebbe un acceleratore di sviluppo più che proporzionale alla dimensione demografica".
  • Dall'analisi dei collegamenti realizzati con ponti e gallerie negli ultimi decenni risulta chiaramente che, fra le grandi isole del mondo senza un collegamento stabile e confrontabili con il caso italiano, la Sicilia ha il potenziale di collegamento in termini di rapporto fra abitanti e distanza dalla terraferma più alto, mentre esistono numerose isole che, pur possedendo un collegamento stabile, hanno potenziali di collegamento significativamente inferiori".

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La lunga strada verso il Ponte

Un'opera del costo di 3 miliardi, alle cui spese il presidente della Regione Sicilia ha annunciato di voler partecipare. "L'obiettivo è quello di attraversare lo Stretto in 3 minuti - ha spiegato il governatore Musumeci - Siamo convinti che ormai ogni perdita di tempo sia inopportuna e dettata dalla volontà di rinviare sine die il tema. Salini ha dimostrato apertura per realizzare il cantiere e ha presentato disposizioni per dare il progetto e avviare e realizzare opera. Siamo disposti a intervenire finanziariamente qualora si dovessere rendere necessario l'aiuto della regione Sicilia". 

Massima disponibilità ad accogliere la realizzazione della grande infrastruttura anche da parte del presidente della regione Calabria, dove Morelli si è già recato in visita nei giorni scorsi. "Il ponte è un dovere dell'Europa perché Sicilia e Calabria rappresentano l'ingresso nella casa europea e il collegamento più vicino ad Asia e Africa, i due nuovi continenti", ha sottolineato Spirlì. 

"Il ponte non lo vogliamo proporre come possibile ma lo pretendiamo perché è indispensabile. I tempi sono cambiati e i due territori devono essere concepiti in continuità", ha aggiunto. "Non ci può essere una frattura che rallenta il passaggio di uomini e cose perché sarebbe un benvenuto sbagliato che l'Europa non si può permettere. Avere considerato queste nostre terre come estreme regioni meridionali ha pesato molto anche nello stato di agio delle giovani generazioni che non erano mai menzionate, oggi il mondo ha cambiato e l'Oriente è il nuovo Occidente". 

Il testimone passa adesso al viceministro Alessandro Morelli che ha mostrato propositività nell'accogliere le richieste. "Il mio compito sarà segnalare come le due regioni mi abbiamo riferito una loro posizione chiara. - ha detto -  In sede parlamentare c’è una vera e propria compagine che giocherà a favore dell'infrastruttura e che in questo caso rappresenta la bandiera dell’Italia, non politica, non della Calabria ma del Paese".

Non basta comunque realizzare soltanto il Ponte perché serve un collegamento veloce e funzionale anche per integrarlo con le reti ferroviarie e autostradali. Di queste ultime dovrebbero occuparsi Anas e Rfi. Il costo totale, quindi, dell'opera sale a 7 miliardi di euro, con la possibilità di occupare 20 mila persone per sei anni nei lavori di realizzazione delle infrastrutture. "Da milanese sarebbe totalmente assurdo non pensare a collegare quello che sarà il polo logistico più importante d Europa, Sicilia e Calabria con delle infrastrutture locali che siano di livello europeo. Fatto il ponte di conseguenza le infrastrutture dovranno essere di livello europeo", ha sottolineato. 

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