In 32 province incidenza da zona arancione: quintuplicati i contagi
In 16 Regioni italiane tutte le Province superano la soglia di contagi che consente di tracciare i contatti dei positivi e in alcune aree la pandemia sembra fuori controllo
Da sei settimane consecutive continuano ad aumentare a livello nazionale i nuovi casi settimanali (+22%) con una media mobile a 7 giorni più che quintuplicata: da 2.456 il 15 ottobre a 12.345 il 30 novembre. Lo spiega il nuovo monitoraggio indipendente della Fondazione GIMBE che mette in mostra come attualmente siano 188.360 gli italiani in isolamento a casa mentre quasi seimila persone sono ricoverate in ospedale con quasi 700 posti letto occupati in terapia intensiva da pazienti covid. Questa la fotografia della quarta ondata della pandemia in Italia che colpisce tutte le regioni ma con alcuni focolai ben evidenti. Vediamoli insieme.
Covid, le province con più contagi
In 98 Province l’incidenza è pari o superiore a 50 casi per 100.000 abitanti e in 16 Regioni tutte le Province superano tale soglia: Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto.
La situazione è ben più problematica in alcune aree del Paese: in particolare in 32 Province si registrano oltre 150 casi per 100.000 abitanti. In testa le province passate alla cronaca come simbolo dei no vax, ovvero Trieste (635) e Bolzano (552), e la città di confine con la Slovenia Gorizia (496).
Nella classifica degli epicentri dei nuovi contagi figura la Romagna con le province di Rimini (362), Forlì-Cesena (321), Ravenna (245), Bologna (213), e le vicine province marchigiane di Pesaro e Urbino (203) e Fermo (200). Nel Nordest occhi puntanti su Treviso (342), Padova (321), Venezia (300), Vicenza (298), Pordenone (252).
Critica la situazione anche in Valle d'Aosta (286) dove anche il basso numero di posti letto ospedalieri pone la regione a rischio zona gialla. Tra le altre province oltre la soglia dei 150 casi ogni 100mila abitanti figurano Ascoli Piceno (234), Imperia (233), Udine (219), Rovigo (213), Belluno (209), Ferrara (192), Trento (188), Verona (184), Viterbo (177), Varese (176), Verbano-Cusio-Ossola (164), Cremona (164), Roma (161), Genova (160), Monza e Brianza (157), Ancona (155) e Como (151).
Bolzano e FVG in zona gialla, oltre soglia Aosta, Lazio e Umbria
Sul fronte ospedaliero si registra un ulteriore incremento dei posti letto occupati da pazienti COVID: rispetto alla settimana precedente +13,7% in area medica e +22% in terapia intensiva. A livello nazionale, al 23 novembre, il tasso di occupazione è del 9% in area medica e dell’8% in area critica, con notevoli differenze regionali: la soglia del 15% per l’area medica e del 10% per l’area critica risultano entrambe superate nella Provincia Autonoma di Bolzano (rispettivamente 20% per l’area medica e 11% per l’area critica) e in Friuli-Venezia Giulia (rispettivamente 23% per l’area medica e 14% per l’area critica); inoltre, in area medica si colloca sopra soglia la Valle D’Aosta (21%), mentre per l’area critica superano la soglia Lazio (10,3%) e Umbria (13%).
"Gli ingressi giornalieri in terapia intensiva – puntualizza Marco Mosti, Direttore Operativo della Fondazione GIMBE – continuano ad aumentare: la media mobile a 7 giorni è passata da 48 ingressi/die della settimana precedente a 56". In aumento i decessi: 498 negli ultimi 7 giorni (di cui 14 riferiti a periodi precedenti), con una media di 71 al giorno rispetto ai 62 della settimana precedente.