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Giovedì, 28 Marzo 2024
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"La Puglia diventi zona rossa"

"Le restrizioni adottate non riescono ad arginare la diffusione del virus. Con questi ritmi di crescita rischiamo il collasso del sistema. Urge adottare subito misure più restrittive", dice il presidente dell'Ordine dei Medici di Bari Anelli

Sono 36 i morti provocati in Puglia, nelle ultime 24 ore, dal coronavirus: è il dato più rilevante del bollettino diffuso oggi dalla task force regionale in cui sono segnalati anche 1044 nuovi casi di contagio. Sono così piu' di mille - 1021 per la precisione - le vittime pugliesi del virus da inizio della pandemia a oggi. Diciannove degli ultimi decessi sono stati accertati in provincia di Bari, 8 in quella di Foggia, due per ciascuna delle aree di Brindisi, Bat e Lecce e tre nella zona ionica.

"La Puglia diventi zona rossa"

Sale il rapporto tra test processati e nuovi casi che si attesta al 23,5% ma riferiti a un numero minore di tamponi analizzati. 267 delle nuove positività sono state rilevate in provincia di Bari, 50 in quella di Brindisi, 110 nella Bat, 426 in provincia di Foggia, 71 in Salento, 127 in provincia di Taranto. Tre casi riguardano residenti fuori regione mentre 10 casi di residenza non nota sono stati riclassificati e riattribuiti. I positivi accertati di questa seconda ondata sono 25.525 di cui 1477 ricoverati: sei in più rispetto a ieri. Proprio a causa di questi numeri Filippo Anelli, presidente dell'Ordine dei medici di Bari, ha chiesto che la regione diventi zona rossa:  "Il virus continua a diffondersi a una velocità preoccupante in Puglia. L'assessore Lopalco chieda subito al governo di rendere la Puglia regione rossa". "Le restrizioni adottate non riescono ad arginare la diffusione del virus. Con questi ritmi di crescita rischiamo il collasso del sistema. Urge adottare subito misure più restrittive". 

Ma il presidente dell'Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, non sembra aver fretta: "Io non conosco i dati, però quello che voglio ricordare a tutti è che quei dati, inseriti poi in un algoritmo, vengono alimentati ogni giorno dalle regioni. La Regione quindi sa se la situazione sta peggiorando, noi sindaci non lo sappiamo e non lo sanno nemmeno i cittadini". "Chiediamo al Governo dal primo giorno di entrata in vigore del Dpcm, e lo abbiamo fatto anche prima in cabina di regia - ha continuato Decaro - , di rendere quei dati trasparenti, in modo che i cittadini possano vedere i 21 parametri per l'indice di rischio e il numeretto, Rt, che è l'indice di contagiosità, così tutti conosciamo i numeretti che ci portano a quelle restrizioni".

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