Putin, la petizione dei deputati: "Chiediamo le sue dimissioni"
Decine di deputati di importanti distretti russi hanno chiesto le dimissioni del presidente
Arrivano le prime richieste ufficiali di dimissioni per Vladimir Putin. I deputati municipali di diciotto distretti di Mosca e San Pietroburgo hanno chiesto le dimissioni del presidente russo Vladimir Putin affermando che le sue azioni "ledono il futuro della Russia e dei suoi cittadini". La situazione della guerra in Ucraina è ai minimi storici e l'esercito russo è in rotta verso il proprio confine, mentre l'economia risente delle sanzioni. Ora però, i deputati rischiano, a causa delle leggi approvate proprio per la guerra.
La petizione e i rischi
L'invito al presidente russo a dimettersi arriva tra le accuse di brogli elettorali nelle elezioni locali e regionali di questo fine settimana, oltre ai problemi nella guerra. "Le azioni del presidente Putin sono dannose per il futuro della Russia e dei suoi cittadini", si legge nella petizione condivisa su Twitter da Ksenia Torstrem, deputata del distretto Semyonovsky di San Pietroburgo. Chiediamo le dimissioni di Vladimir Putin dalla carica di Presidente della Federazione Russa”, prosegue il comunicato, al momento firmato da 19 deputati.
Le ultime notizie in diretta sulla guerra in Ucraina
Ora però i firmatari della petizione sono a rischio. Le leggi approvate poco dopo l'invasione della Russia in Ucraina vietano praticamente tutto ciò che è in aperto dissenso contro la guerra. Proprio la scorsa settimana sette membri del consiglio distrettuale Smolninskoye di San Pietroburgo hanno chiesto ai deputati della Duma nazionale di indagare Putin per "alto tradimento" per l'invasione dell'Ucraina e sono stati accusati per questo di "discredito dell'esercito".
Le autorità stanno inasprendo la censura e la repressione del dissenso, e una nuova legge "bavaglio" prevede fino a 15 anni di reclusione per la diffusione di informazioni sull'esercito che dovessero essere ritenute "false" dalle autorità, vietando di fatto di criticare la guerra in Ucraina, che le autorità chiamano ancora "operazione militare speciale". Le accuse contro i consiglieri municipali sono però di natura amministrativa e non penale.