Se il direttore dell'Aifa non sa quanti sono i vaccinati
La variante Delta diventerà la forma dominante di Covid anche in Italia, come nel Regno Unito? "Nei prossimi mesi probabilmente sì, così come per l’Europa tutta. Ma ci sentiamo più protetti dei britannici, perché molti in Italia hanno già preso due dosi". L'ha detto oggi, testuale, al Corriere della Sera Nicola Magrini, alto dirigente dell’Organizzazione mondiale della Sanità prima di diventare direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa). C'è un piccolo problema. Non è vero. In Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord è completamente vaccinato il 47 per cento della popolazione, da noi il 27 per cento. Insomma, le opinioni sono opinioni, e sono sacre. Sulla reale pericolosità della variante Delta a livello di ospedalizzazioni (il dato più importante) non c'è concordia, e il dibattito è vivace. Ma se il dibattito si basa su dati completamente sballati, rilanciati inoltre dal direttore generale dell’Aifa sul più diffuso quotidiano italiano, forse c'è qualcosa che non va.
In questo specifico caso, la sensazione è che il direttore generale Aifa si sia basato sulla vulgata, sul sentito dire, sulla chiacchiera. Ovvero che il Regno Unito, dopo aver deciso di ritardare le secondi dosi preferendo somministrare una prima dose al maggior numero possibile di cittadini, sia rimasto indietro nella campagna vaccinale. Lo si è letto da più parti nelle scorse settimane. Molti italiani sembrano in effetti convinti che con le vaccinazioni qui in Italia si sia più avanti degli inglesi. Magrini oggi ha anche detto altro, ad esempio ha sostenuto che in Italia "facciamo pochi screening". "Rispetto al Regno Unito ne facciamo dieci, forse venti volte di meno - ha aggiunto - La nostra capacità di tracciare su scala nazionale è limitata e probabilmente al di sotto dello standard per poter mappare con precisione".
Come detto, ciascuno ha le proprie opinioni, le valutazioni divergono spesso (e in questi mesi abbiamo imparato a non prendere mai per oro colato i commenti di scienziati, virologi, medici ed esperti di ogni tipo su un tema vasto come quello delle strategie per affrontare una pandemia). Ci mancherebbe altro. Ma i numeri raramente mentono. Se il sentito dire diventa realtà anche per chi è al vertice degli enti regolatori, abbiamo un problema. Forse Magrini si è espresso male e intendeva dire altro. Forse è solo un banale errore, ne facciamo tutti, Magrini non è tenuto a leggere i dati aggiornati sulle vaccinazioni Uk. Nulla di irrimediabile, sia chiaro. Ma in tanti oggi sono rimasti sorpresi nel leggere le parole del direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco. Anche noi.