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Giovedì, 25 Aprile 2024
dibattito aperto

Dovremo fare la quarta dose di vaccino? Tutti i dubbi di Aifa (e non solo)

Si apre il dibattito sulla quarta dose di vaccino mentre aumentano i contagi dovuti a Omicron 2 e la campagna vaccinale si ferma

L'arrivo di Omicron 2 e la conseguente ripresa dei contagi stanno alimentando il dibattito sulla probabile somministrazione di una quarta dose di vaccino contro il Covid. In più, la campagna vaccinale in Italia è entrata in una fase di stallo che fa emergere nuovi dubbi sulla futura gestione sanitaria della pandemia. I dati per decidere sono ancora incerti.

I dubbi di Aifa sulla quarta dose

La Commissione tecnico scientifica di Aifa ha comunicato che sta valutando l’opportunità di somministrare una seconda dose booster dei vaccini contro il Covid per particolari categorie di soggetti. "Considerato il complesso dei dati disponibili, la Commissione tecnico scientifica ha deciso che sono necessari ulteriori approfondimenti, integrando le evidenze scientifiche internazionali con i dati di studi in corso in Italia". Al momento, la quarta dose si può somministrare a persone con "marcata compromissione della risposta immunitaria, per cause legate alla patologia di base o a trattamenti farmacologici e ai soggetti sottoposti a trapianto di organo solido" a 120 giorni dal completamento di un ciclo primario di tre dosi. In pratica, il ciclo di vaccinazione primario di alcune persone con problemi al sistema immunitario è di tre dosi e non di due, e viene completato con una quarta dose di vaccino a mRNA (Pfizer/BioNtech o Moderna). I dosaggi autorizzati sono 30 mcg in 0,3 mL per Pfizer per chi ha da 12 anni in sù e di 50 mcg in 0,25 mL per Moderna dai 18 anni in sù. 

Anche l'Agenzia europea dei medicinali (Ema) aveva espresso dei dubbi sulla necessità di una quarta dose, affermando la mancanza di dati a sostegno di questa decisione: "Sebbene l'uso di richiami aggiuntivi possa far parte dei piani di emergenza, le vaccinazioni ripetute a brevi intervalli non rappresenterebbero una strategia sostenibile a lungo termine - aveva detto il responsabile della strategia per i vaccini dell'Ema Marco Cavaleri - È importante che ci sia una buona discussione per avere una strategia che non sia solo reattiva e cercare di trovare un approccio che sia adatto al fine di prevenire una variante futura". 

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La quarta dose negli altri Paesi

Diversi Paesi stanno offrendo la quarta dose di vaccino a fasce di popolazione più eterogenee ed ampie rispetto ai criteri italiani. Israele è stato il primo Stato a somministrare la quarta dose di vaccino, dando questa possibilità a tutti gli over 60 e alle persone con problemi al sistema immunitario. Uno studio pubblicato dallo Sheba medical center israeliano sulle vaccinazioni dei propri dipendenti aveva evidenziato che la quarta dose aveva aumentato gli anticorpi ma che la capacità di prevenire l'infezione sintomatica non era rilevante. Nei risultati provvisori pubblicati sul New England Journal of medicine la scorsa settimana si è visto che i risultati miglioravano al crescere dell'età dei pazienti. Per i più giovani, dunque, la somministrazione di una quarta dose di vaccino non sembra al momento utile. 

Il Regno Unito ha iniziato a somministrare la quarta dose agli over 75 e alle persone più fragili dal punto di vista immunitario e Germania, Francia e Svezia hanno politiche simili. Negli Stati Uniti Pfizer ha chiesto alla Food and drug administration (Fda), l'autorità di regolamentazione dei farmaci americana, di autorizzare una quarta dose per le persone con più di 65 anni, mentre Moderna ha richiesto che la quarta dose del suo vaccino sia disponibile per tutta la popolazione. Ma il Governo federale al momento non sembra avere i fondi per iniziare un'eventuale campagna per gli over 65.

La campagna vaccinale in Italia è in stallo

Ci si trova in un momento in cui ancora milioni di persone non sono state vaccinate, soprattutto nelle fasce più a rischio, mentre per le altre si dovrà capire se e quando dovranno ricevere un richiamo oltre la terza dose. La mancanza di dati a riguardo e la difficoltà di fare previsioni sull'evoluzione del virus rendono difficoltoso qualsiasi piano di azione sanitario futuro. In più, la campagna vaccinale in Italia si è fermata. Nelle ultime due settimane l'incremento di persone che hanno completato il ciclo di vaccinazione è stato solo dello 0,7%, passando dall'83,92% di copertura all'83,99% della popolazione generale, che equivale a 49,6 milioni di persone.

crollo vaccinazioni giornaliere contro il covid-2

Riguardo la platea dei vaccinabili (gli over 5), la copertura è all'86,1%. Poco meno di 7 milioni di persone non hanno ricevuto neanche una dose di vaccino, ma di queste 2,4 milioni guarite da meno di 6 mesi e 4,5 milioni di vaccinabili. Riguardo le terze dosi, la copertura è all'84%, pari a 38,5 milioni di persone. Infine, poco meno di 50mila immunocompromessi hanno ricevuto la quarta dose di richiamo. Le somministrazioni giornaliere sono crollate: in media negli ultimi sette giorni ci sono state meno di 50mila dosi somministrate al giorno, rispetto alle 62mila di una settimana fa e alle 72mila di due settimane fa. Sembra che la campagna vaccinale in Italia sia arrivata a un collo di bottiglia e che il grosso di chi voleva vaccinarsi lo abbia fatto.

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