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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Dall'asilo politico alla laurea in Italia, ragazza scrive a Salvini: "Il decreto sicurezza è un insulto all'umanità"

Linh è una ragazza di 28 anni di origine vietnamita. E' arrivata a Palermo ancora bambina, da "irregolare". Il suo messaggio al ministro Salvini: "Sono contenta di non averla incontrata"

"Metto volentieri da parte la vergogna nel rivelare le mie umili origini perché non posso permettere che lei usi le evidenti difficoltà della città per offuscare il cuore del popolo palermitano, questo popolo di zii e di zie che mi hanno accolta, riempita di cibo, amore e che per la prima parte della mia vita si sono anche preoccupati di finanziare i miei studi permettendomi così di conseguire una laurea triennale quattro anni fa".

Fanno riflettere le parole di Linh Vy Thuy, ragazza 28enne di origine vietnamita residente a Palermo. In un lungo post su Facebook, la giovane racconta di quando, ancora bambina, arrivò in città con la sua famiglia, con una richiesta di asilo politico. Il suo è un racconto che coinvolge un'intera generazione che si è ritrovata, senza volerlo, al centro del dibattito politico di queste ore sul decreto sicurezza approvato dal governo. Linh si rivolge direttamente al ministro dell'Interno Matteo Salvini e il suo discorso si inserisce nella polemica a distanza tra i sindaci che hanno preso posizione contro il provvedimento per la parte relativa ai migranti - primo tra tutti quello palermitano, Leoluca Orlando - e il Viminale.

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Il dibattito verte intorno all'articolo 13 del decreto sicurezza, che impedisce di concedere la residenza ai richiedenti asilo in possesso di un regolare permesso di soggiorno, cosa che di fatto escluderebbe i migranti da tutta una serie di prestazioni sociali (l'iscrizione al Servizio sanitario nazionale o ai centri per l'impiego, ad esempio). Secondo il nuovo articolo, bollato come "disumano" e anticostituzionale dai sindaci "ribelli", il permesso di soggiorno costituisce sì un documento di riconoscimento, ma non dà diritto - a differenza di quanto avvenuto in passato - all'iscrizione all'anagrafe.

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La piccola Linh con la sua famiglia e il sindaco Leoluca Orlando

Dall'asilo politico alla laurea in Italia: la ragazza di Palermo che scrive a Salvini

"Io sono fiera di un sindaco che ci mette la faccia quando vuol fare comprendere che il suo decreto sicurezza è un insulto all'umanità", scrive Linh. E racconta la sua storia rivolgendosi al ministro dell'Interno e vicepremier: "Gentile ministro Matteo Salvini, mi chiamo Linh, ho 28 anni e sono fiera di essere una di quelle che i suoi seguaci palermitani definiscono 'una risorsa orlandiana'. Sono arrivata in Italia nel luglio 1993 con una richiesta di asilo politico e, dato che i tempi di attesa per la burocrazia italiana erano ancora troppo brevi, solo nel marzo del 1995 abbiamo ottenuto il permesso di soggiorno", scrive Linh, che aggiunge al suo racconto l'hashtag #sonoirregolaremanonperscelta.

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"Quando arrivai - continua la ragazza - l'intera città, 'capitanata' dal missionario laico Biagio Conte, sposò la nostra causa. Ci venne dato un tetto, del cibo, del vestiti... Proprio l'altro giorno ritrovai una foto in cui due signori (che io oggi chiamo affettuosamente zii) ci regalarono una televisione. Nonostante la mia irregolarità, le suore di Madre Teresa di Calcutta prima e poi quelle dell'Istituto Maria Santissima delle Grazie mi concessero di frequentare l'asilo. Alla battaglia si unì l'allora sindaco della città, Leoluca Orlando, tant'è che, quando fu tutto pronto, fu lui stesso a consegnarci i nostri permessi di soggiorno che sancivano la fine della nostra irregolarità (che noi non avevamo assolutamente voluto). E mi regalò anche il libro rosso che in questa foto tengo in mano con una dedica personale".

"Il decreto sicurezza è un insulto all'umanità"

"Non le sto raccontando una favoletta - prosegue -, le ho appena raccontato un pezzettino della mia vita di cui un po' per riservatezza, un po' perché ero troppo piccola e non ricordo le cose nei dettagli, un po' per vergogna non parlo molto. Ma metto volentieri da parte la vergogna nel rivelare le mie umili origini perché non posso permettere che lei usi le evidenti difficoltà della città per offuscare il cuore del popolo palermitano, questo popolo di zii e di zie che mi hanno accolta, riempita di cibo, amore e che per la prima parte della mia vita si sono anche preoccupati di finanziare i miei studi permettendomi così di conseguire una laurea triennale quattro anni fa. Io sono fiera di un sindaco che ci mette la faccia quando vuol fare comprendere che il suo decreto Sicurezza è un insulto all'umanità. E' solo una questione di possibilità; io e la mia famiglia abbiamo avuto la nostra e fino ad adesso c'è stato poco da ridire. Io sono contenta di non averla incontrata sul mio cammino in quel lontano 1995. Io sono fiera di essere una risorsa orlandiana".

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