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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Ragazzi autistici cacciati dall'area di ristoro, il gestore: "Solo un equivoco"

"Allontanati in malo modo dai tavolini vicino ad una stazione di servizio perché disabili": questa la denuncia di educatore di un gruppo di ragazzi autistici che stava rientrando a Milano da una vacanza al mare 

Sta facendo il giro del web la notizia della comitiva di ragazzi autistici fatti allontanare dai tavolini vicino ad una stazione di servizio. La comitiva organizzata dall'associazione Fabula viaggiava sull'autostrada Adriatica a bordo di due pulmini e ha fatto sosta all'area di servizio Rubicone Est, per consumare il pranzo al sacco. Ma un dipendente della pompa di benzina gli si sarebbe avvicinato e, alzando la voce, avrebbe detto loro che lì non ci potevano stare in quanto disabili.

''Di ritorno dall'estate afosa due pulmini - scrive su Facebook l'educatore Mario Ciummei - dei nostri ragazzi hanno voluto far sosta all'autogrill Rubicone per rifocillarsi e andare in bagno. Il gestore dell'autogrill ha cacciato il gruppo che si era sistemato negli appositi tavolini all'aperto perché 'non voleva disabili nel suo esercizio'. A nulla sono serviti i tentativi dei miei colleghi di convincere il gestore, anche proponendogli di acquistare dei prodotti del suo bar. Non lo insulto perché avrei voluto essere presente per fargli capire di persona che non ci si comporta così''.  

L'area di servizio si scusa: "Un equivoco, vogliamo fare una donazione" 

"Non ci ha detto che non voleva disabili nel suo locale, ma l’atteggiamento era chiarissimo, tant’è che mi ha impedito di entrare nel negozio a fare acquisti - spiega Emiliano Strada, vicepresidente di Fabula, l'associazione con cui viaggiavano i ragazzi - I tavoli erano tutti vuoti in quel momento e se avevamo fatto un errore perché erano riservati ai clienti bastava che ce lo dicesse in modo educato. Ma era ovvio che non era quello il problema".

Diverso, invece, sembra il parere del responsabile della pompa di benzina e del piccolo ristoro esterno in cui avrebbe cercato di sedersi la comitiva. "Io non ero presente - precisa Daniele - ma conosco il dipendente, protagonista della vicenda. A quanto mi risulta è un bravo uomo che abita nel Rubicone, con una famiglia e dei figli. L'ho interrogato e mi ha detto che, prima di tutto, lui non si era accorto che fossero ragazzi autistici e poi avrebbe detto loro solo che quei posti erano riservati a chi faceva acquisti".

"Da quello che mi ha raccontato il mio dipendente, questo accompagnatore che si è avvicinato si sarebbe un po' alterato alzando la voce e così non si sono più capiti. Ecco com'è nato l'equivoco. Bastava chiedere prima: possiamo metterci a sedere? E tutto questo non sarebbe accaduto".

Il titolare si sarebbe messo in contatto via facebook con l'onlus per raccontare la sua versione e comunque scusarsi. "Anzi dirò di più - ha spiegato Daniele - vorrei anche fare una donazione per far capire a tutti che da parte nostra non c'è stata alcuna volontà di discriminare qualcuno, forse è stato solo un po' rude e non ha compreso bene la situazione. Comunque ci riparlerò per capire meglio".  

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