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Mercoledì, 29 Novembre 2023

Charlotte Matteini

Opinionista

Facciamo scappare raduni e festival, ma Predappio ce lo teniamo stretto

In Italia abbiamo un grosso problema. Non il caro-bollette, non la crescente povertà, non il lavoro sottopagato. Niente di tutto questo. In questo momento, il grave problema del Paese sono i rave party. Nel weekend del ponte di Ognissanti, il neo-ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha dato ordine di sgomberare il Witchtek, un tradizionale rave party che da anni si tiene proprio durante il ponte di Halloween, annunciando di voler proporre in CdM delle norme ad hoc per contrastare il fenomeno. Non che sorprenda la posizione del ministro, da sempre la destra strepita e attacca questo tipo di eventi. Riecheggiano infatti ancora le polemiche contro il rave party dell’agosto 2021 organizzato nel viterbese e contro l’allora ministro Lamorgese, rea di non aver prontamente mandato un plotone di agenti a sgomberare l’area, a qualsiasi costo.

Vietato divertirsi

Be’, ironia della sorte, nemmeno Piantedosi ha agito come invece avrebbero voluto i Salvini e i Meloni all’epoca dell’opposizione, perché sì il ministro ha ordinato lo sgombero dell’area, ma ovviamente le forze dell’ordine stanno gestendo la questione in modo tale da non generare situazioni potenzialmente pericolose. Ma l’Italia non contrasta solo i rave party. Nel Belpaese a essere contrastato, da sempre, è il divertimento in tutte le sue forme, come fosse un reato aver voglia di divertirsi. L’Italia, infatti, è uno dei pochissimi Paesi europei a non aver più un festival e, anzi, i pochi di successo che avevamo, li abbiamo costretti a emigrare. È il caso del Rototom Sunsplash, un festival reggae che per anni ha attirato presenze da ogni parte d’Europa. Il Rototom da ormai oltre 10 anni è emigrato in Spagna, a Benicassim, dove ogni anno ottiene un successo clamoroso, attira centinaia di migliaia di giovani da ogni parte d’Europa e genera un giro d’affari da milioni di euro.

Rototom lascia l'Italia ed è un successo clamoroso in Spagna

E perché il Rototom nel 2009 ha deciso di prendere armi e bagagli e scegliere come nuova casa la Spagna? Lo spiegò Filippo Giunta, l’ideatore e storico organizzatore del festival: “Un paese come l’Italia non merita più una manifestazione culturale e musicale come il Rototom che in Spagna ha trovato non solo un grande riscontro ma anche numerosi riconoscimenti e soprattutto il sostegno delle istituzioni. L’Unesco ha riconosciuto il Rototom Sunsplash come evento che promuove la pace nel mondo, in Italia invece era stato etichettato come evento che promuove lo spaccio di droga”. Parole eloquenti, che fanno capire molto bene quale sia la mentalità italiana nei confronti di questo tipo di eventi. I rave party sono solo un paravento, la realtà è che l’Italia è un Paese per vecchi. Se non sorprende il pugno duro di Piantedosi contro il rave party di Modena, allo stesso modo non sorprende affatto che i rappresentanti del neo-governo Meloni non abbiano invece proferito alcuna parola contro il tradizionale raduno fascista di Predappio, svoltosi proprio nelle stesse ore in cui erano tutti occupati ad attaccare il rave party di Modena considerato lesivo per il decoro urbano.

Ma nessun problema per i camerati

Chissà come, le migliaia di camerati riunitisi a Predappio nel weekend del 29 e 30 ottobre per festeggiare il centesimo anniversario della Marcia su Roma sfilando con fez, bandiere, camicie nere e facendo il classico saluto romano nonostante gli organizzatori avessero chiesto di evitarlo. Questo per non rischiare una denuncia per apologia del fascismo - perché lo sanno, eccome se lo sanno che esiste una legge della Repubblica Italiana che, in teoria, punisce le rievocazioni di questo genere - per il Governo non sarebbero invece lesivi per il decoro urbano. Nessun dito puntato contro questa pantomima. Ironico, no?

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