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Giovedì, 25 Aprile 2024
Polemica

In Alto Adige la Asl chiede ancora la "razza" degli alunni

Il termine avrebbe dovuto già essere eliminato tempo fa. Nel 2019 un caso simile aveva suscitato forti polemiche: "colpa" di un errore di traduzione di un modulo standard in uso negli Stati Uniti

Un questionario dell'Azienda sanitaria dell'Alto Adige per le scuole chiede di indicare tra gli elementi identificativi "il gruppo etnico o razza dell'alunno". La denuncia arriva dal quotidiano Alto Adige, dopo che già a gennaio 2019 un caso simile aveva suscitato interventi anche a livello parlamentare. A sollevare il caso stavolta è stato Giuseppe Augello, ex ispettore della Sovrintendenza scolastica, dirigente scolastico dell'Istituto comprensivo Bolzano III, che ha segnalato il fatto al sovrintendente Vincenzo Gallotta. "Trovo la dicitura inaccettabile, eticamente scorretta e fuori da ogni logica, stridente con i principi del vivere civile", ha commentato Augello, che ha spiegato inoltre di aver dato disposizioni ai docenti del suo istituto "di rimandare al mittente i moduli in questione".

Il modulo, derivato da un modello standard in uso negli Stati Uniti, avrebbe già dovuto essere modificato dopo le proteste per i fatti del 2019. All'epoca, l'Azienda sanitaria locale aveva precisato che il termine "razza" era stato usato "per un errore di traduzione dal testo originale che è in lingua inglese e che è stato standardizzato a livello mondiale", assicurando che il modulo sarebbe stato rimosso a brevissimo. Dopo l'ondata di proteste, il direttore generale Florian Zerzer si era scusato "per il fatto che tale termine sia stato utilizzato in questo contesto".

La parola "razza" anche su un altro modulo

Appena pochi giorni fa, un paziente si era rivolto al Servizio di medicina dello sport dell'Azienda sanitaria altoatesina dopo aver trovato l'indicazione della razza su un altro documento, con i risultati di una ergometria. In quel caso la Asl si è già attivata, annunciando di aver chiesto un aggiornamento del software che preveda l'uso di un altro termine. Stefan Resnyak, primario del Servizio che si trova all’interno della Casa di cura Santa Maria, ha spiegato che "La traduzione di 'race' con 'razza' da parte del produttore del dispositivo – l'Azienda sanitaria dell’Alto Adige non ha dato nessuna indicazione in merito - può essere non appropriata, ma per motivi medici l'inserimento dell'etnia della persona interessata è necessario. E soprattutto: il termine 'razza' non compare sul documento ufficiale di idoneità all’attività agonistica. Nel referto dell'ergometria - che in realtà sarebbe destinato solo all'uso interno - il termine è menzionato, ma l’effettiva etnia inserita non è visibile, poiché serve solo per calibrare correttamente determinati parametri".

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