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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Il processo

Vince 57mila euro al Lotto senza rinunciare al Reddito di cittadinanza: assolta

Se ne è accorta la guardia di finanza, che ha indagato sulla segnalazione partita dalle Dogane e ha trasmesso il fascicolo alla Procura

Ha vinto una cifra di poco sotto i sessanta mila euro al lotto ma ha continuato a presentare la documentazione per avere il Reddito di cittadinanza, nonostante non si potesse fare. Infatti è finita a processo ma alla fine il giudice l’ha assolta per insufficienza di prove. 

La protagonista della vicenda processuale è una donna di 57 anni di Verbania, che nel giro di breve è stato baciata dalla fortuna ben due volte. Infatti ha centrato due combinazioni vincenti di numeri, che le hanno regalato circa 57mila euro. Secondo la legge però, di fronte a un aumento del reddito, fosse anche per attività irregolari o attraverso il gioco, la persona è tenuta a informare l’Inps territoriale perché è sufficiente alla revoca o alla riduzione del reddito di cittadinanza. Lo dice la sentenza del 24 settembre 2021 - 15 febbraio 2022, numero 5309 della Terza sezione penale della Corte di Cassazione.

Per due volte, tra il 2019 e il 2020, è stata baciata dalla dea bendata: due puntate al lotto centrando combinazioni vincenti che le hanno fruttato complessivamente oltre 57mila euro regolarmente incassati tramite il sistema dell'agenzia delle Dogane e dei monopoli, che tracciano le vincite superiori ai 10mila euro. Ma la legge parla chiaro: l'omessa comunicazione delle variazioni di reddito o del patrimonio, anche se provenienti da attività irregolari o da vincite al gioco, è idonea alla revoca o alla riduzione del reddito di cittadinanza. Questo è quanto è emerso dalla sentenza del 24 settembre 2021 - 15 febbraio 2022, numero 5309 della Terza Sezione Penale della Corte di Cassazione.

Lei non lo ha fatto e, anzi ha presentato per due volte (a inizio 2020 e inizio 2021) la documentazione attestante la propria situazione economica per avere il sussidio dello Stato. Se ne è accorta però la guardia di finanza, che ha indagato sulla segnalazione partita dalle Dogane e ha trasmesso il fascicolo alla Procura. Alla fine però la donna é stata assolta per insufficienza di prove, anche perché non è stato nemmeno accertato se le somme del Reddito di cittadinanza fossero state spese da lei visto che il contributo di disoccupazione era disponibile anche per il compagno. Nel dubbio dunque, il giudice ha assolto l’imputata. 
 

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