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Giovedì, 25 Aprile 2024
Le anticipazioni

Le regioni che possono cambiare colore prima di Pasqua e il calendario del lockdown

Lazio e Lombardia sperano nella zona arancione, l'Emilia Romagna dovrebbe rimanere in rosso. Dal 3 al 5 aprile le misure saranno le stesse in tutta la penisola, mentre il 6 scadranno gli effetti dei provvedimenti emanati dal governo Draghi

La Sardegna e il Molise sono le uniche due regioni che hanno cambiato colore con l'ultima ordinanza firmata venerdì dal ministro della Salute Roberto Speranza. Com’è noto la norma prevede che il passaggio nella fascia con minori restrizioni possa avvenire non prima di due settimane e dunque in questo caso nessuna delle due regioni può sperare in una “promozione” prima delle feste di Pasqua. La Sardegna dunque resterà arancione almeno fino a Pasquetta, quando, contagi permettendo, potrebbe rivedere la zona bianca. Tutte le altre regioni, specie quelle in zona rossa, possono invece sperare in un cambio di colore già a partire da lunedì prossimo, anche se per effetto dell’ultimo decreto emanato dal governo dal 3 al 5 aprile tutta l’Italia sarà in zona rossa in quello che, si spera, sarà l'ultimo (anche se breve) lockdown nazionale. Ma andiamo con ordine.

In base alle disposizioni del Ministero della Salute, l’Italia risulta oggi così suddivisa:

  • zona arancione: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Liguria, Molise, Sicilia, Sardegna, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta e alla Provincia Autonoma di Bolzano;
  • zona rossa alla regione Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Veneto e alla Provincia Autonoma di Trento.

Il Lazio vede il cambio di colore prima di Pasqua

A sperare nel cambio di fascia è innanzitutto il Lazio, attualmente in rosso, il cui indice Rt in soli 7 giorni è passato da 1.3 a 1.09, con la proiezione che porterebbe la regione sotto la fatidica soglia dell’1, e nello specifico a 0.95 secondo il presidente dell'ordine dei medici Antonio Magi. Se così fosse, il passaggio in zona arancione sarebbe assicurato, ma tutto dipenderà dai dati reali che saranno comunicati nel consueto monitoraggio del venerdì. Nel frattempo in tutta la regione le restrizioni rimarranno quelle in vigore finora, con scuole chiuse, negozi con serrande abbassate e ristoranti e bar a cui sarà conseentito solo l'asporto e le consegne a domicilio. 

La Lombardia spera nell'arancione

Anche la Lombardia spera nella zona arancione, ma al momento di dati non ce ne sono. "Non anticipo niente: posso dire che vedo qualche leggero miglioramento" ha detto qualche giorno fa il governatore Attilio Fontana, facedo trapelare un certo ottimismo. "Mi auguro che i dati saranno buoni che ci sia la possibilità di dare un po' di respiro". L’ultimo monitoraggio dell’Iss stimava l’indice di contagio (Rt) a 1,16, con un intervallo compreso tra 1,15 e 1,18. Sperare è lecito, ma la situazione epidemiologica è ancora delicata. Le difficoltà maggiori si registrano negli ospedali che continuano ad accogliere più pazienti covid di quanti ne riescano a dimettere. Secondo l'ultimo monitoraggio, infatti, nelle strutture sanitarie della regione ci sono 7.774 malati di covid (42 in più rispetto a domenica): 822 in terapia intensiva, 6.952 nei reparti.

In Emilia Romagna l'indice Rt è in calo, ma la regione dovrebbe restare rossa

Nonostante un Rt in deciso calo resterà probabilmente in rosso l’Emilia Romagna che come la Lombardia è una delle regioni più colpite dalla terza ondata."Venerdì scorso avevano un Rt di 1.18, oggi viaggiamo attorno all'1" ha fatto sapere oggi l’assessore alla Salute Raffaele Donin aggiungendo che "la velocità del contagio sta diminuendo". Per quanto riguarda i ricoveri però, salgono ancora i pazienti in terapia intensiva, +5 (51,3% del totale). Il livello "è molto superiore alla soglia di guardia -ha sottolineato l’assessore - per attendere una diminuzione dei ricoveri occorreranno altri giorni".  "Finchè i ricoveri non torneranno sotto il livello di guardia - ha spiegato Donin - consigliamo la permanenza delle misure di contenimento. Noi non ci auguriamo di rimanere sempre in zona rossa, ma vogliamo che si alleggerisca la situazione dei contagi e dei ricoveri e questo prima succede meglio è".

La Campania in zona rossa rafforzata

Sembra improbabile un cambio di colore in Campania, se non altro per il fatto che il governatore De Luca ha ordinato solo due giorni fa la zona rossa rinforzata prorogando tutte le misure fino al 5 aprile 2021. Fino a lunedì 5 aprile restano confermati il divieto di svolgimento di fiere e mercati per la vendita al dettaglio, la chiusura al pubblico di ville, giardini, lungomari e piazze (salvo che nella fascia oraria tra le 7.30 e le 8.30) nonché il divieto di spostarsi nelle seconde case. 

I casi di Friuli Venezia Giulia e Piemonte

In zona rossa c’è anche il Friuli Venezia Giulia, il cui quadro epidemiologico, ha spiegato oggi il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, registra un incremento dell'andamento della curva del contagio del 2% che è in calo se comparato con le ultime tre settimane quando i dati registravano +37%, +38% e +57%. "Ci aspettiamo, quindi, una conseguente flessione anche se, inevitabilmente, ancora cresce la domanda ospedaliera" ha detto Riccardi, rilevando come "il quadro dell'epidemia è alto ma è coerente con l'andamento della gran parte del Paese". Difficile dunque immaginare un cambiamento di fascia. Vale la pena segnalare anche il caso del Piemonte, che venerdì aveva un Rt stimato di 1,33 (benché in calo). Anche in questo caso salvo miglioramenti repentini non dovremmo assistere a cambi di colore.  

Cosa cambia in breve tra zona rossa e arancione

Le differenze principali tra la zona rossa e quella arancione sono l'apertura dei negozi e la possibilità di uscire all'interno del proprio comune senza munirsi di autocertificazione. Anche nelle zone arancioni restano però chiusi gli esercizi commerciali all'interno dei centri commerciali e dei mercati, a eccezione di farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, lavanderie e tintorie, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole e librerie, nelle giornate festive e prefestive. Nelle zone arancioni restano chiusi al pubblico anche ristoranti, bar, pasticcerie, gelaterie e simili (ma l'asporto è sempre consentito).

Le regioni che rischiano la zona rossa prima di Pasqua

Dal momento che l’ultimo decreto firmato da Draghi ha di fatto eliminato tutte le zone gialle fino al 6 aprile, le regioni oggi in arancione dovrebbero rimanere nella stessa fascia di colore, a meno che non ci siano ulteriori declassamenti in rosso, ipotesi non così probabile ma tutt'altro che impossibile. 

A rischiare la zona rossa c'è innanzitutto la Toscana la cui incidenza di contagi è vicina ai 250 casi settimanali per 100mila abitanti, soglia che se confermata venerdì dal monitoraggio Iss farebbe scattare automaticamente il declassamento. La situazione è delicata soprattutto nell'area di Firenze dove, ha fatto sapere il sindaco Nardella, "siamo vicini ai 400 casi positivi al giorno, c'è una pressione in lieve crescita anche nelle strutture ospedaliere" e "per quanto riguarda il rapporto dei contagi sui 100mila abitanti siamo vicini alla soglia dei 250".  "Firenze - ha spiegato il primo cittadino - non si è mai avvicinata così tanto ai livelli di zona rossa". "Credo che ci siano margini per poter mettere in campo delle misure ed evitare la zona rossa per tutta la Regione - ha aggiunto Nardella - Col presidente della Toscana Giani ci vedremo e faremo il punto su tutta la situazione". Stessa situazione in Valle d'Aosta dove l'incidenza è vicina ai 250 casi ogni 7 giorni. 

Cosa succede a Pasqua e il Dpcm in arrivo

Come accennavamo sopra, dal 3 al 5 aprile l’Italia sarà interamente in zona rossa, mentre le regole in vigore dal 6 aprile potrebbero essere oggetto di un nuovo Dpcm (o decreto) che il governo Draghi varerà a tempo debito. Domenica il ministro della Salute Speranza ha comunque confermato che si continuerà con il sistema a zone. Con la scadenza del decreto n.30 del 13 marzo, dovrebbe essere reintrodotto il sistema a 4 fasce (bianche, gialle, rosse e arancioni). Sugli spostamenti tra le Regioni si deciderà invece in base al quadro epidemiologico. Nel nuovo Dpcm sarà con tutta probabilità confermato anche il coprifuoco alle 22. 

Il nuovo Dpcm dopo il lockdown di Pasqua con le regole sui colori delle regioni, gli spostamenti e la scuola

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