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Venerdì, 19 Aprile 2024
I dati aggiornati

Le 4 regioni a rischio moderato per covid

L'incidenza scende a 34 casi su centomila abitanti, Rt stabile a 0,83. Ecco tutti i dati del nuovo monitoraggio Iss-ministero della Salute

Buone notizie per l'Italia sul fronte della pandemia da Covid-19. Continua infatti a diminuire l'incidenza settimanale dei casi di covid a livello nazionale, che si attesta su 34 casi per centomila abitanti (27 settembre-3 ottobre) contro i 37 della settimana scorsa e i 45 di quella prima. Nel periodo 15-28 settembre, l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,83, al di sotto della soglia epidemica e stabile rispetto alla settimana precedente, secondo quanto si legge nella bozza di monitoraggio settimanale dell'Istituto superiore di sanità (Iss) e del ministero della Salute.

Le 4 regioni a rischio moderato per covid

Il merito è soprattutto della campagna vaccinale, che ormai ha raggiunto quasi l'85% degli italiani over 12 con almeno una dose. E la riapertura delle scuole non sta facendo aumentare i casi: la pandemia continua a ritirarsi, ma non bisogna abbassare la guardia. Quattro regioni e province autonome risultano classificate a rischio moderato questa settimana: si tratta di Basilicata, provincia autonoma di Trento, provincia autonoma di Bolzano e Valle d'Aosta. Le restanti 17 regioni e province autonome risultano classificate a rischio basso. La scorsa settimana solo una regione, il Lazio, risultava a rischio moderato. Due regioni/province autonome (Basilicata e provincia autonoma di Trento) riportano un'allerta di resilienza. Nessuna riporta molteplici allerte di resilienza. Il rischio valutato nel monitoraggio settimanale raccoglie una serie di indicatori sulla capacità di progressione della curva.

Tutte le regioni hanno gli indicatori sotto le soglie di sicurezza, compresa la Sicilia, che ha ricoveri e terapie intensive con valori da zona bianca da due settimane e passerà nella fascia a minori restrizioni raggiungendo tutte le altre regioni e province autonome. La Sicilia ha un'occupazione dei posti letto in area medica al 9,9% (la soglia di rischio è al 15%), mentre ha le terapie intensive al 5,4% (la soglia è al 10%), e per di più anche l'incidenza è tornata sotto il valore di 50 casi per centomila, a 47,1. Quanto ai ricoveri, la Calabria si avvicina alla soglia per quelli ordinari, al 12,3%, ma ha le terapie intensive al 5,3% e l'incidenza al 41,6. Tutte le altre regioni hanno valori a una cifra.

I dati sugli ospedali

Sono in miglioramento anche i dati riguardanti la pressione sugli ospedali. Il tasso di occupazione dei malati di covid in terapia intensiva è in lieve diminuzione al 4,8%, con una leggere flessione del numero di persone ricoverate: da 459 (28/09/2021) a 433 (5/10/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale diminuisce al 5,1%. Anche il numero di persone ricoverate in queste aree è in lieve diminuzione da 3.418 (28/09/2021) a 2.968 (5/10/2021).

Ed è in diminuzione il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (5.903 vs 7.070 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l'attività di tracciamento dei contatti è in lieve diminuzione (33% vs 34% la scorsa settimana). È in aumento la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (47% vs 45%). Resta stabile, invece, la percentuale di casi diagnosticata attraverso attività di screening (21% vs 21%).

Nella bozza dell'Iss, infine, viene sottolineato che "la variante Delta è dominante in Italia dal mese di luglio. Questa variante è dominante nell'intera Unione europea ed è associata ad una maggiore trasmissibilità. È fondamentale una più elevata copertura vaccinale - segnalano gli esperti -. Il completamento dei cicli di vaccinazione rappresenta lo strumento principale per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenuta da varianti emergenti".

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