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Venerdì, 29 Marzo 2024
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"Altre zone rosse? Presto la decisione": le regioni a rischio

Il ministro per le Autonomie Francesco Boccia: "Tutto dipenderà dai dati del monitoraggio". Secondo le indiscrezioni in bilico ci sarebbero Puglia, Liguria e Basilicata

Non è escluso che altre regioni "possano diventare rosse nei prossimi giorni". Lo ha detto il ministro per le Autonomie, Francesco Boccia, intervenuto a 'Oggi è un altro giorno' su Rai1. Boccia ha spiegato che tutto "dipenderà dai dati di monitoraggio nella seconda fase, che è quella di un ulteriore controllo". In alcune province potrebbere esserci anche un allentamento della stretta, "ma questo era già previsto".

Zone rosse: quali sono le regioni a rischio

Quali sono le regioni a rischio? Nessuna ufficialità, la giornata decisiva è venerdì, ma secondo le indiscrezioni circolate a rischio zona rossa ci sarebbero Puglia, Liguria e Basilicata, tutte e tre al momento collocate nell'area arancione. Ci sono però anche regioni che rischiano di passare dalla zona gialla a quella arancione. Il Veneto ad esempio, ma anche il Lazio e forse (un po' a sorpresa), anche la Sardegna.

Boccia: "Fino al 3 dicembre i 21 parametri non cambiano"

Boccia ha anche fatto sapere che sui 21 parametri il governo non intende cedere al pressing delle Regioni. "Fino al 3 dicembre non è in discussione il sistema dei parametri" per definire le zone di rischio e il colore da assegnare alle regioni. "C'è un Dpcm in vigore fino a quella data e il confronto in corso servirà a prendere ulteriori decisioni in vista del Dpcm successivo", ha precisato Boccia aggiungendo che "i presidenti di Regione possono chiudere e attuare misure restrittive e penso che, se sono d'ìintesa con il ministro della Salute, sia dovere dello Stato garantire ristori per quelle aree in cui i presidenti di Regione anticipano eventuali decisioni legittimate dal modello". 

Nel suo intervento Boccia ha parlato anche del Natale definendo il dibattito "surreale" e "lunare" . "Oggi non riesco a parlare neanche dell'Immacolata, mi occupo di quello che accade in questi giorni per mettere in condizione gli operatori sanitari di fare un lavoro umano. Pensiamo a loro quando parliamo del cenone". 

Il pressing delle regioni per semplificare i 21 parametri

Proprio oggi è previsto un incontro tra Governo e Regioni con al centro alcuni dei temi legati alla gestione della pandemia di Coronavirus, tra i quali i 21 parametri per decidere le zone gialla, arancione e rossa. L'incontro è stato sollecitato da alcuni governatori che nei giorni scorsi avevano chiesto a più riprese di modificare i parametri. 

"Quello che le Regioni chiedono è di creare un meccanismo che sia più facilmente comprensibile anche dall'opinione pubblica, ancorato a valutazioni scientifiche e mediche ma nello stesso tempo più chiaro nella percezione delle persone", ha evidenziato il presidente del Piemonte, Alberto Cirio, spiegando che "le Regioni insieme chiedono di semplificare il calcolo dei 21 parametri in modo che sia più chiaro nel rapporto Regioni-Stato". Per il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga il sistema dei parametri va modificato "anche per permetterci di monitorare autonomamente i dati. Vorremmo pochi parametri realmente indicativi". 

Zampa: "ll sistema sta funzionando"

E che i 21 parametri non saranno modificati lo ha precisato anche la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, intervenendo a 'Timeline' su Skytg24. "Con le Regioni non c'è da cedere niente ma semmai trovare una risposta scientifica e utile alle richieste delle Regioni Se oggi i presidenti a colloquio con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che contestano i 21 criteri e di cui sono a conoscenza da aprile, solleveranno la questione che si puo' fare meglio, che siano parametri punitivi o ritengono siano da rivedere, possiamo rispondere che il sistema sta funzionando e che ancora non siamo arrivati al punto che serve per contenere l'epidemia".

Le tre regioni che rischiano di diventare zona rossa

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