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Venerdì, 19 Aprile 2024
I numeri

Le 12 regioni con le terapie intensive e i ricoveri sopra la soglia critica

Gli ultimi dati sull'andamento dell'epidemia di Covid-19 in Italia

Cambiano i colori e dunque le restrizioni anti covid in base alla nuova ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza che andrà in vigore a partire da domenica 17 gennaio. Ma cosa dicono i numeri sull'evoluzione della pandemia di coronavirus nel nostro Paese? Sono 12 le regioni e province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e aree mediche sopra la soglia critica (erano 13 la settimana precedente). Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale continua ad essere sopra la soglia critica fissata al 30%, secondo quanto riporta la bozza del report di monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità (Iss) e del ministero della Salute sull'andamento dell'epidemia di Covid-19 in Italia. Il documento si riferisce al periodo 4-10 gennaio, con dati aggiornati al 13.

Dodici regioni con le terapie intensive e i ricoveri sopra la soglia critica

"Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in lieve aumento da 2.579 (al 4 gennaio) a 2.636 (12 gennaio); il numero di persone ricoverate in aree mediche aumenta anche lievemente, passando da 23.317 (04 gennaio) a 23.712 (12 gennaio) - evidenzia il documento -. Tale tendenza a livello nazionale sottende forti variazioni inter-regionali con alcune regioni dove il numero assoluto dei ricoverati in area critica e il relativo impatto, uniti all'incidenza impongono comunque misure restrittive".

"Rispetto all'occupazione dei posti letto ordinari e delle terapie intensive, la curva si è un po' fermata. C'è un lieve aumento dei ricoveri, ma sostanzialmente siamo in una fase ancora di stabilità", ha evidenziato Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di sanità, in conferenza stampa al ministero della Salute sull'analisi dei dati del monitoraggio regionale Covid-19.

Dove è più alta la pressione sulle terapie intensive

Anche il il 34esimo Instant Report Covid-19 dell'Altems (l'Alta scuola di economia e management dei sistemi sanitari dell'Università Cattolica) ha analizzato i dati sulle rianimazioni negli ospedali italiani. All'11 gennaio otto regioni (Emilia-Romagna, Lazio, Puglia, Veneto, provincia autonoma di Bolzano, Marche, Friuli-Venezia Giulia e provincia autonoma di Trento) si posizionano nel primo quadrante, con la più elevata pressione nella provincia autonoma di Trento sia per tasso di saturazione in area non critica che per tasso di saturazione delle terapie intensive. "La Sicilia, la Sardegna, l'Abruzzo, il Molise, la Toscana, la Campania, la Calabria, la Basilicata e la Valle d'Aosta non sono a rischio di sovraccarico in nessuna delle due aree oggetto di valutazione", precisano gli esperti.

Il rischio di un'epidemia non controllata

Nella bozza dell'ultimo report Iss viene evidenziato inoltre che l'indice Rt aumenta e sale a 1.09. E aumenta il "rischio di un'epidemia non controllata". L'indice Rt è superiore a uno in 9 regioni, con un peggioramento generale della situazione. "Nel periodo 23 dicembre 2020-5 gennaio 2020 l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1.09 (range 1.04-1.13), in aumento da 5 settimane. Questo si realizza in un contesto caratterizzato da un aumento nel numero di casi in molti Paesi europei e dalla circolazione di varianti virali con una potenziale maggiore capacità di trasmissione", si legge. "Si osserva un aumento complessivo del rischio di un'epidemia non controllata e non gestibile nel Paese, dovuto a un aumento diffuso della probabilità di trasmissione di Sars-Cov-2 in un contesto in cui l'impatto sui servizi assistenziali rimane alto nella maggior parte delle regioni e province autonome", scrive ancora l'Iss, che aggiunge: "In Italia "11 regioni/province autonome sono classificate a rischio alto (contro 12 della settimana precedente), 10 a rischio moderato (di cui 4 ad alto rischio di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e nessuna a rischio basso".

E intanto il ministro della Salute Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della cabina di regia, firmerà nelle prossime ore una nuova ordinanza che entrerà in vigore a partire da domenica 17 gennaio. Passano in zona rossa la provincia autonoma di Bolzano e le regioni Lombardia e Sicilia. Passano in zona arancione le regioni Abruzzo, Friuli Venezia-Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria e Valle D’Aosta. Restano in area arancione Calabria, Emilia-Romagna e Veneto. In zona gialla Basilicata, Campania, Molise, Sardegna, Toscana e provincia di Trento.

  • 🔴Lombardia, Sicilia, provincia di Bolzano
  • 🟠Abruzzo, Calabria, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria, Valle D'Aosta, Veneto
  • 🟡Basilicata, Campania, Molise, Sardegna, Toscana, provincia di Trento

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