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Martedì, 23 Aprile 2024
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Covid, le Regioni con le terapie intensive oltre la soglia d'allarme

Secondo i dati del monitoraggio Agenas, preoccupa il Friuli Venezia Giulia, arrivato al 22%, insieme all Valle d'Aosta e alla Provincia autonoma di Bolzano, che invece sono al 18%

Con l'aumento dei contagi da coronavirus, anche la pressione sui reparti di terapia intensiva è diventata maggiore. In Italia la percentuale di posti occupati nei reparti ospedalieri da parte di pazienti Covid è salita al 9%, con sette Regioni che hanno fatto registrare un incremento nelle ultime settimane.

Covid, le Regioni con le terapie intensive oltre la soglia

A destare maggiore preoccupazione, secondo i dati del monitoraggio quotidiano di Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), che confronta i dati del 28 novembre con quelli del giorno precedente, sono tre le regioni in cui le terapie intensive hanno superato il livello di allerta del 15%: Friuli Venezia Giulia, che arriva al 22%, Valle d'Aosta e Pa di Bolzano al 18%, Campania al 9%, Abruzzo, Pa di Trento e Veneto all'8%.

Per le terapie intensive, il valore in Italia resta al 7% ma sale in 5 regioni: al 10% nel Lazio, all'8% nella Pa di Trento, al 7% in Molise e Sardegna, balza all'11% in Umbria. 

''Impatto sugli ospedali ammortizzato dai vaccini''

Ma se contagi e ricoveri sono in aumento, la situazione sarebbe potuta essere anche peggiore, come sottolineato da Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, durante la trasmissione radiofonica L'Italia s'è desta" su Radio Cusano Campus: "Stiamo vedendo una crescita dei nuovi casi giornalieri lineare, non esponenziale. In poco più di 5 settimane i casi sono quintuplicati, ma se guardiamo i pazienti ospedalizzati sono poco più che raddoppiati e le terapie intensive non sono neppure raddoppiate. L'impatto a livello ospedaliero viene ammortizzato dalla copertura vaccinale".

"Sappiamo ovviamente che il vaccino non è perfetto, che bisogna fare la terza dose, ma finora è quello che ci sta permettendo di tenere tutto aperto - aggiunge - non si vedono all'orizzonte altre Regioni che possano andare in tempi brevi in zona gialla". Sulle dosi booster, Cartabellotta commenta: "Abbiamo accelerato, siamo attestati ad una media mobile di 250mila persone. L'aereo sta decollando, ma è ancora in fase di decollo". E sui contagi di Covid a scuola il presidente di Gimbe sottolinea come puntare sulle sole vaccinazioni non sia la strada da seguire. "Avevamo sottolineato tempo fa che puntare esclusivamente sulla campagna vaccinale era un rischio molto azzardato, soprattutto perché sotto i 12 anni il vaccino non è ancora disponibile - dice - su tutti gli interventi di miglioramento ambientale, come l'areazione dei locali, si è fatto veramente molto poco. A questo aggiungiamo l'assenza di screening sistematici".

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