Le regioni che rischiano la zona gialla da lunedì 20 dicembre non sono poche
I ricoverati per covid in totale sono 281 in più nelle ultime 24 ore. E sono 60 i nuovi posti occupati nelle terapie intensive. Dalla prossima settimana sono possibili altri cambi di colore: ecco quali sono i territori con dati fuori soglia o al limite
Dopo la provincia autonoma di Bolzano (Alto Adige) e il Friuli-Venezia Giulia, dal 13 dicembre anche la Calabria è passata dalla zona bianca alla zona gialla, una modifica che segna l'entrata in vigore di maggiori restrizioni anti covid soprattutto per i non vaccinati. E per lunedì 20 dicembre, a ridosso del Natale, sono diverse le regioni che rischiano di cambiare colore, secondo gli ultimi dati del monitoraggio di Agenas, l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali.
Mentre il governo pensa di prorogare lo stato d'emergenza per la pandemia fino al 31 marzo 2022, decisivo sarà il prossimo monitoraggio della cabina di regia: venerdì 17 dicembre l'Istituto superiore di sanità e il ministero della Salute forniranno l'ultimo aggiornamento sull'andamento della pandemia, dopodiché il ministro Roberto Speranza potrebbe emanare una nuova ordinanza sul cambio dei colori di alcune regioni.
Le regioni che rischiano la zona gialla dal 20 dicembre
La situazione non è allarmante, soprattutto se confrontata con quella di altri Paesi come Regno Unito e Germania, ma i numeri dei ricoveri sono in crescita. Al momento, i ricoverati in totale per covid negli ospedali italiani sono 7.807 (+281 nelle ultime 24 ore). Di questi, 856 sono in terapia intensiva (+27 rispetto a domenica), con 60 ingressi in più ieri. I ricoverati con sintomi sono invece 6.951. Il passaggio dalla zona bianca a quella gialla avviene sulla base di tre parametri che devono verificarsi contemporaneamente: l'incidenza settimanale di nuovi positivi deve superare i 50 casi ogni centomila abitanti per tre settimane di fila, il tasso di occupazione in area medica deve essere oltre il 15%, il tasso di occupazione in terapia intensiva deve essere oltre il 10%. Il primo parametro è stato superato in tutta Italia, ecco invece la situazione relativa alle altre due soglie nelle regioni più a rischio zona gialla.
Maggiori restrizioni da lunedì prossimo, 20 dicembre, sono probabili nella provincia autonoma di Trento: qui il tasso di occupazione delle terapie intensive è al 20%, quello dell'area non critica al 17%. In Trentino oggi un posto letto su cinque è occupato da malati di coronavirus. Luca Zaia, invece, ha già annunciato la possibile zona gialla per il Veneto da lunedì prossimo. "Siamo appesi al dato di occupazione dell'area medica, e penso che il bollettino di venerdì sarà da zona gialla", ha detto il governatore, commentando i dati sulla pandemia di Covid-19. La regione ha un tasso di occupazione al 13% delle terapie intensive e del 14% dell'area non critica.
Teme la zona gialla dal 20 dicembre anche la Lombardia. Le terapie intensive sono occupate al 9%, gli altri reparti ospedalieri sono al 14%. Ma "anche la settimana di Natale sarà in zona bianca", ha annunciato oggi il presidente della regione, Attilio Fontana, a margine di un evento legato alle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026. "I dati che sono pervenuti oggi e che verranno valutati venerdì in sede di cabina di regia, confermano anche per la prossima settimana che la Lombardia rimarrà in zona bianca perché - ha spiegato Fontana - nonostante la crescita dei numeri, l'occupazione dell'area medica e delle terapie intensive rimangono al di sotto della soglia prevista".
Anche la Liguria potrebbe lasciare la zona bianca lunedì 20 dicembre, avendo un tasso di occupazione delle terapie intensive al 12% e un tasso di occupazione in area medica del 18%. In Valle d'Aosta rimane invece per ora sotto la soglia (al 6%) l'occupazione delle terapie intensive, mentre è al 20% il tasso di occupazione degli altri reparti ospedalieri.
Fonte: Telegram/BollettiniCoronavirus
I ricoveri sono in crescita anche in Emilia Romagna: il tasso di occupazione delle terapie intensive è al 10%, quello dei posti letto negli altri reparti è invece all'11%. Possibile cambio di fascia anche per le Marche: qui le terapie intensive sono già fuori soglia (14%), mentre rimane ancora sotto i parametri l'occupazione degli altri posti in area medica (13%). Nel Lazio il tasso di occupazione è al 12% per le terapie intensive (dato già oggi fuori soglia) e al 13% per i posti letto negli altri reparti ospedalieri (ancora entro il limite). Tutte queste regioni rischiano la zona gialla da lunedì 20 dicembre, o all'inizio di gennaio.
Cosa cambia tra zona bianca e zona gialla
La principale differenza tra zona bianca e zona gialla riguarda l'utilizzo della mascherina, che nel secondo caso è obbligatoria anche nei luoghi all'aperto oltre che al chiuso. Con l'introduzione del super green pass, invece, cambiano le regole soprattutto per i non vaccinati. Da lunedì 6 dicembre in zona bianca e gialla l'accesso a ristoranti al chiuso, cinema, teatri, stadi e altre attività è riservato solo a coloro che sono in possesso della certificazione verde rafforzata, ottenibile solo dai vaccinati o guariti dal covid. Inoltre, il green pass "base" ottenuto anche con un tampone è obbligatorio per accedere ai luoghi di lavoro, per utilizzare il trasporto pubblico locale, i mezzi di trasporto regionali e interregionali e per soggiornare negli alberghi.