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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Le regioni che vanno verso la zona rossa e arancione

Emilia-Romagna e Campania rischiano il declassamento, da valutare il caso Lombardia. In Veneto Zaia sembra rassegnato al cambio di fascia, più ottimista il governatore della Toscana Giani. Facciamo il punto

Nuovi cambi di colore in vista. Mancano due giorni al consueto report Iss sulla situazione epidemiologica Italia, ma per alcune regioni il declassamento sembra più di una probabilità. È il caso ad esempio del Veneto dove la situazione epidemiologica preoccupa il presidente Zaia. "Abbiamo dei parametri che ci fanno pensare che siamo a rischio del passaggio in arancione da venerdì" ha detto oggi il governatore in conferenza stampa. "È un grosso guaio, siamo riusciti ad avere boccata di ossigeno di due mesi, abbiamo una situazione epidemiologica assolutamente buona rispetto alle altre Regioni, siamo una piccola isola felice, ma questa piccola felicità è temporanea, comunque i dati si muovono".

Ad oggi, in base alle ordinanze del ministro della Salute Roberto Speranza del 27 febbraio scorso sono attualmente ricomprese:

  • nell'area bianca: Sardegna;
  • nell'area gialla: Calabria, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Puglia, Sicilia, Valle d’Aosta, Veneto;   
  • nell'area arancione: Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, provincia autonoma di Bolzano, provincia autonoma di Trento, Umbria;
  • nell'area rossa: Basilicata, Molise. 

Tutto però potrebbe cambiare. Tra le regioni a rischio c’è anche la Campania, il cui indice Rt si attestava il 26 febbraio scorso all’1,04 lasciando intravedere alta probabilità di progressione. La regione attualmente è in zona arancione, ma nel caso in cui l’Rt sforasse la soglia dell’1,25 il declassamento sarebbe inevitabile.

Il caso della Lombardia

Anche la Lombardia teme di tornare in zona rossa. I numeri lasciano poco spazio ai dubbi, scrive MilanoToday: la percentuale di positivi sui tamponi è schizzata dal 5% delle scorse settimane a picchi di 9 o 10 degli ultimi giorni, mentre i ricoveri continuano a salire, con il dato delle terapie intensive che nelle ultime 24 ore ha fatto segnare un preoccupante +35.

Ma il governatore Fontana non è così categorico. "Bisogna aspettare che ci arrivino i dati dal Cts, a quel punto si potranno fare le valutazioni del caso, ora stiamo monitorando giornalmente la situazione, dove si presentino zone arancione scuro le applichiamo immediatamente”.

In arancione scuro da mercoledì 3 marzo ci sono la provincia di Como così come Cremona e vaste zone del Pavese e della città metropolitana di Milano. Le restrizioni decise l'altro ieri da Fotnana si aggiungono a quelle già in vigore a Brescia. Ma potrebbe non bastare.

"Per il momento - ha detto Fontana - stiamo monitorando la situazione ed è quella nella quale ci troviamo: una zona arancione con alcune evidenze di particolare difficoltà e trasformate in arancione rafforzato. Cosa cosa succederà domani? Spero si interrompa il contagio ma non posso dirlo".

In zona rossa la provincia di Ancona

Anche nelle Marche la situazione va monitorata con attenzione. L’ultimo rilevamento dell’Iss aveva evidenziato un indice Rt di 0.98 (CI: 0.88- 1.09), ma una classificazione complessiva di rischio giudicata "alta". L’ultimo bollettino ha fatto registrare ancora numeri elevati con 759 nuovi contagi in 24 ore. Nel pomeriggio di ieri il presidente della Regione Francesco Acquaroli ha firmato un'ordinanza che prevede il passaggio della provincia di Ancona in zona rossa. Ma non è affatto scontato che la Regione verrà declassata. 

Nuovi colori: l'Emilia Romagna rischia la zona rossa

A rischiare di più è invece l’Emilia Romagna, oggi in arancione, il cui indice Rt era stato stimato di 1.1 (CI: 1.07-1.13) con una classificazione di rischio "moderata ad alta probabilità di progressione". Per contenere il contagio il governatore Bonaccini ha emanato un’ordinanza che prevede il passaggio, da domani  4 marzo, della Città metropolitana di Bologna e della provincia di Modena in zona rossa, nonché della provincia di Reggio Emilia in arancione scuro. Non è detto che basterà. 

La Toscana resta in arancione?

In zona arancione si trova anche la Toscana che in base all’ultimo rilevamento dell’Iss aveva un Rt pari ad 1.19 (CI: 1.15- 1.23), ad un passo dunque dalla soglia critica che sancisce il passaggio in rosso. Il governatore Giani però è ottimista. "In attesa della valutazione di Roma, sulla base delle nostre valutazioni, che non sono ufficiali - ha fatto sapere ieri -, per quanto riguarda la Toscana ad oggi posso dire che ci sentiamo di poter prevedere la zona arancione anche nella prossima settimana. Ma sono dati ancora non ufficiali, fino a venerdì non posso dare nessun responso ufficiale".

Le altre regioni in bilico

Anche l’Abruzzo, con un Rt di 1.13 rischia il passaggio in rosso. Ma le regioni in bilico sono diverse. In Lazio e Calabria, vista la situazione epidemiologica, non può essere escluso un cambio di fascia dal giallo all’arancio. Ad oggi comunque le certezze non sono molte. Le regioni che rischiano di più il passaggio in rosso sono Emilia-Romagna e Camapania, mentre la Lombardia potrebbe restare arancione e resta da valutare la situazione dell’Abruzzo. La nuova ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza verrà emanata venerdì o sabato ed entrerà in vigore a partire da lunedì 8 marzo 2021.

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