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Venerdì, 19 Aprile 2024
La nuova mappa dell'Italia

Sardegna e Molise in arancione da lunedì 22 marzo. La Campania resta rossa

La nuova ordinanza del ministero della salute dopo i dati di monitoraggio della cabina di regia

Aggiornamento ore 19:00 - Il ministro della Salute Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di regia ministero-Istituto superiore di sanità (Iss) sull'andamento di Covid-19, firmerà in serata nuove ordinanze che andranno in vigore a partire da lunedì 22 marzo. Passano in area arancione le regioni Sardegna e Molise. Viene prorogata l'ordinanza in scadenza relativa all'area rossa in Campania.

I cambi di colore nelle regioni da lunedì 22 marzo

Quali saranno i nuovi colori delle regioni in base alle fasce di rischio covid? Oggi, venerdì 19 marzo, il report numero 44 dell'Istituto superiore di sanità cambierà colore ad alcuni territori che rischiano la zona rossa a partire da lunedì 22 marzo, mentre in qualche regione si spera di tornare almeno in zona arancione. I dati definitivi arriveranno dalla cabina di regia Istituto superiore di sanità (Iss)-ministero della Salute sull'epidemia di Covid-19 di oggi. Da lunedì scorso, 15 marzo, nove regioni sono finite in zona rossa e dovranno comunque restarci almeno per un'altra settimana: si tratta di Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Veneto e la provincia autonoma di Trento. In rosso sono rimaste anche Campania e Molise. In zona arancione ci sono Abruzzo, Basilicata, Toscana, provincia autonoma di Bolzano, Umbria, Calabria, Liguria, Sicilia, Valle d’Aosta. Il governo Draghi ha sospeso per decreto la zona gialla fino al 6 aprile. La Sardegna è l'unica regione italiana in zona bianca.

Vediamo cosa c'è da aspettarsi dal monitoraggio di oggi dell'Istituto superiore di sanità sulla base del quale verranno decise le fasce di rischio delle varie regioni. Le regioni in bilico tra zona rossa e zona arancione da lunedì 22 marzo di fatto sono cinque: Toscana, Valle d'Aosta, Liguria, Calabria e Molise. Nelle prime quattro potrebbe esserci un inasprimento delle restrizioni, mentre il Molise - in zona rossa dal 1° marzo - spera in un allentamento delle misure anti covid.

In Valle d'Aosta, però, i numeri dicono che la situazione è peggiorata soltanto questa settimana e quindi i dati non dovrebbero far parte del report di oggi dell'Iss che deciderà i colori dei territori. In ogni caso il dato dell'incidenza e il parametro dei 250 casi settimanali ogni mille abitanti è ancora rispettato anche se l'indice di contagio Rt è sopra 1,5. La regione potrebbe finire lo stesso in zona rossa su sua richiesta e con il consenso del ministro della Salute Roberto Speranza, come è successo ad altri territori. Anche Liguria e Calabria hanno un indice Rt che sfiora la soglia limite.

In Toscana invece rischiano la zona rossa a livello provinciale, oltre a Pistoia e Prato, anche le province di Arezzo e Grosseto. Il governatore Eugenio Giani ha detto che l'aumento del contagio "ce lo aspettavamo: siamo a 246 contagi su 100mila abitanti quindi sotto la soglia di 250, la Toscana quindi può pensare, ragionevolmente, di rimanere in zona arancione anche per la settimana prossima".

Anche in Campania c'è qualche segnale di miglioramento per quanto riguarda l'indice Rt, sceso da 1.5 attorno a 1, ma l'incidenza dei positivi ogni 100mila abitanti è al momento a quota 274, ben oltre la soglia critica di 250 casi settimanali che fa scattare in automatico la fascia di rischio più elevata. Nella regione guidata da Vincenzo De Luca, dunque, sarà confermata la zona rossa.

In Puglia il governatore Michele Emiliano ha parlato di una sorta di zona rossa rafforzata: "Stiamo ragionando sull'ipotesi di stringere ulteriormente le misure. Dobbiamo spingere tutte le aziende a lasciare a casa il numero più alto possibile di persone, per evitare che si contagino sul luogo di lavoro". Anche la Lombardia rimane in zona rossa almeno fino al 28 marzo, dato che l'ultima ordinanza firmata dal ministro Roberto Speranza ha validità di 15 giorni. L'Rt regionale - che misura la velocità del contagio ed è calcolato sui positivi - in Lombardia è in calo: oggi si attesta su 1,13 (da 1,30 dell'ultimo monitoraggio Iss), ma la pressione sul sistema sanitario resta sempre sopra la soglia di rischio. Alcuni governatori guardano già al report del prossimo 26 marzo, l'ultimo prima delle festività, quando potrebbe aprirsi uno spiraglio per entrare in zona arancione per Lombardia, Lazio e Veneto subito prima di Pasqua.

Il caso Sardegna

La Sardegna potrebbe uscire dalla zona bianca e rischia l'area arancione senza passare dalla zona gialla che, come detto, è stata sospesa in questi giorni dal governo Draghi. I dati sull'incidenza dei contagi ogni 100mila abitanti e sui ricoveri nella regione guidata da Christian Solinas restano al di sotto della soglia critica, ma sarebbero emersi altri fattori di rischio che potrebbero aver compromesso la stabilità dell'area bianca, forse relativi all'incremento dei contagi da varianti. Sarebbe in corso una trattativa tra gli uffici Ats regionali e la cabina di regia di Roma per rideterminare il calcolo dell'indice Rt (pericoloso secondo gli esperti se supera la soglia 1).

Il monitoraggio Iss di oggi

L'indice Rt medio nazionale è stabile a 1.16, ma in ben 13 regioni è stata superata la soglia critica sia per i ricoveri nei reparti di terapia intensiva che in quelli di area medica. Dal monitoraggio settimanale dell'andamento dell'epidemia da parte della cabina di regia Istituto superiore di sanità-ministero della Salute, emerge che il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è complessivamente in forte aumento e sopra la soglia critica (36% vs 31% della scorsa settimana). Il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in forte aumento da 2.756 (9 marzo 2021) a 3.256 (16 marzo). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è arrivato alla soglia critica (40%), con un forte aumento nel numero di persone ricoverate: da 22.393 (9 marzo 2021) a 26.098 (16 marzo).

L'incidenza settimanale di Covid-19 in Italia è salita a 264 casi per 100mila abitanti, oltre la soglia critica di 250/100mila. A superare la soglia limite dell'incidenza dei 250 casi ogni 100mila abitanti sono: Campania (305), Emilia-Romagna (423), Friuli-Venezia Giulia (468), Lombardia (329), Marche (338), Piemonte (352), Trento (298), Puglia (270), Veneto (264).

Continua ad aumentare il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (54.964 vs 50.256 la settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l'attività di tracciamento dei contatti è 28,2%. Invece, il 37,2% dei casi è stato rilevato attraverso la comparsa dei sintomi. Infine, il 20,5% attraverso attività di screening e per il 14,1% dei casi non era disponibile tale informazione.

La lista delle regioni con l’indice RT sopra l'1

Ecco i valori regionali dell'indice Rt (il paramentro che indica la trasmissibilità del contagio) secondo l'ultimo monitoraggio settimanale dell’Iss e del ministero della Salute sulla situazione epidemiologica in Italia. In 16 regioni si supera la soglia di guardia 1:

  • Abruzzo 0,95
  • Basilicata 1,25
  • Calabria 1,36
  • Campania 1,65
  • Emilia-Romagna 1,18
  • Friuli-Venezia Giulia 1,42
  • Lazio 1,09
  • Liguria 1,06
  • Lombardia 1,16
  • Marche 1,19
  • Molise 0,89
  • Piemonte 1,33
  • Provincia autonoma di Bolzano 0,59
  • Provincia autonoma di Trento 0.91
  • Puglia 1,24
  • Sardegna 1.08
  •  Sicilia 1,05
  • Toscana 1,09
  • Umbria 0.93
  • Valle d'Aosta 1,42
  • Veneto 1,25

indice rt regioni oggi-2

Cosa cambia da zona rossa a zona arancione

Ma quali sono le differenze tra le due zone? Cosa si può fare (e non si può fare) in zona arancione e zona rossa? Ecco le regole su spostamenti, visite ad amici e parenti, negozi, ristoranti e scuola. Le visite a parenti e amici in zona rossa sono vietate, tranne che dal 3 al 5 aprile in ambito regionale e seguendo le regole della zona arancione. In zona arancione è consentito, in ambito comunale e nel rispetto del coprifuoco (5-22), lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata, una volta al giorno, nei limiti di due persone ulteriori (esclusi minori di 14 anni, disabili o persone non autosufficienti conviventi) rispetto a quelle che già vivono lì.

Si può andare nelle seconde case, in qualunque fascia (bianca, arancione e rossa) si trovino. Come previsto dalle Faq del governo, vi ci si può recare soltanto "il nucleo familiare e solo se la casa non è abitata da altri. Bisogna dimostrare di essere proprietari o affittuari dell’abitazione prima del 14 gennaio 2021. In zona arancione valgono le stesse regole della zona rossa. Si può andare liberamente nella propria seconda casa, ma senza amici o parenti, purché sia stata affittata o comprata prima del 14 gennaio. Alcune regioni - ad esempio la Campania - hanno però emanato ordinanze restrittive anche sulle seconde abitazioni.

In zona rossa sono chiusi i negozi di abbigliamento, calzature e gioiellerie. Stop ai mercati, salvo la vendita di soli generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici. Fermi anche parrucchieri, barbieri e centri estetici. Restano aperti i negozi che vendono alimentari. In zona arancione non sono previste limitazioni alle categorie di prodotti acquistabili. Nei festivi e prefestivi sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all'interno dei mercati e dei centri commerciali. Impossibile mangiare fuori o bere un caffè all'interno di un bar nelle regioni in zona rossa: queste attività sono infatti chiuse al pubblico. Resta sempre possibile l’asporto o la consegna a domicilio. Per i bar l’asporto è consentito esclusivamente fino alle ore 18, per le enoteche e i ristoranti fino alle 22. Bar e ristoranti sono chiusi al pubblico anche in zona arancione. Resta sempre possibile l’asporto o la consegna a domicilio, con gli stessi orari previsti per le aree più a rischio covid.

E gli spostamenti? In zona rossa non si può uscire di casa se non per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità, quindi niente spostamenti anche all’interno del comune. Vietato andare, ovviamente, fuori comune o fuori regione se non per i soliti motivi di lavoro, salute o necessità, che invece consentono lo spostamento. Sempre consentito il ritorno alla residenza, domicilio o abitazione. In zona arancione ci si può muovere liberamente all’interno del proprio comune. Anche qui è vietato uscire fuori regione se non per i motivi di lavoro, salute o necessità da "giustificare" con il modulo di autocertificazione che potete scaricare qui.

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