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Mercoledì, 22 Marzo 2023
Chiamate indesiderate

Il Registro delle Opposizioni è un flop: solo 3,9 milioni di iscritti

Non tutela i cittadini dal telemarketing illegale. Cosa si può fare

Qualcosa, o più di qualcosa, è andato storto con il Registro pubblico delle Opposizioni (ROP), servizio che prometteva di bloccare le chiamate di telemarketing indesiderate su telefoni fissi e cellulari. A sei mesi dall’avvio gli iscritti sono solo 3,9 milioni, su un bacino potenziale di quasi 80 milioni di utenze telefoniche mobili (dati Agcom). E non è tutto: alcuni iscritti continuano a ricevere le chiamate selvagge per colpa del telemarketing illegale.

Il Registro delle opposizioni non sta bloccando le chiamate indesiderate

Il Registro pubblico delle Opposizioni è stato un "totale flop", dichiara Assocontact. Il registro, focalizzato solo sull’operato delle imprese legali iscritte al ROP, non riesce a tutelare i cittadini dal telemarketing illegale, una "battaglia difficile ma totalmente alla nostra portata se si arriva a un patto di sistema con Garante Privacy, committenti, outsourcer, polizia postale, cittadini e OTT e grandi player della telefonia - ha dichiarato Lelio Borgherese, presidente dell’Associazione nazionale dei Business Process Outsourcer -. La difesa possibile contro il telemarketing illegale si incardina quindi sulla doppia azione del Codice di Condotta e della Certificazione delle competenze, e si sviluppa sull’individuazione degli strumenti più idonei a contrastare le singole pratiche illegali, come il Golden Number, le soluzioni anti spoofing e gli smart-contract, già proposti a più riprese".

Il Codice di Condotta, inviato per la seconda volta al Garante Privacy dopo aver integrato le modifiche suggerite, rappresenta un primo passo concreto alla lotta del telemarketing illegale in quanto rafforza il controllo in ciascun attore della filiera attraverso la condivisione delle responsabilità. La Certificazione delle competenze, invece, permette di certificare tutti i professionisti dei Call e Contact Center. Non è una certificazione all’azienda ma alla persona, qualifica il percorso di crescita degli operatori, in termini professionali ed economici, contribuendo a rendere più sicuro e più di qualità il servizio erogato.

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