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Venerdì, 29 Marzo 2024
L'esempio degli altri / Regno Unito

La gioia incontenibile e la lezione del Regno Unito che torna alla normalità

Londra riparte dopo il terzo lockdown: file davanti ai locali che versano le prime pinte di birra ai clienti. Il premier Boris Johnson ha chiesto a tutti di essere responsabili. Questa settimana si comincerà a vaccinare anche chi ha meno di 50 anni. Confesercenti chiede un piano per le riaperture in Italia sul modello inglese

La gioia incontenibile del Regno Unito è esplosa ieri, quando le restrizioni sugli orari sono state eliminate e alcuni pub hanno riaperto simbolicamente allo scoccare della mezzanotte. A Londra si sono viste lunghe file di persone davanti ai locali per sorseggiare una birra che ha il sapore piacevole di un parziale ritorno alla normalità, dopo il terzo lockdown deciso a gennaio dal premier Boris Johnson. Hanno riaperto anche le palestre e tutti i negozi non essenziali che finora erano rimasti chiusi a causa delle misure di emergenza contro il contagio. Barbieri e parrucchieri hanno ricevuto i primi clienti all'alba di lunedì. Quasi tutti i ristoranti hanno attrezzato tavoli all'aperto e i posti più popolari sono già prenotati per settimane, anche se il servizio all'interno dei locali è ancora vietato.

Come il Regno Unito sta tornando alla normalità

Sono state rimosse o allentate una serie di altre restrizioni, come segnala il collega Alfonso Bianchi, corrispondente da Londra per EuropaToday. Anche le terme, gli zoo, i parchi a tema, le biblioteche e i centri comunitari possono accogliere i visitatori e i membri della stessa famiglia possono viaggiare liberamente in Inghilterra e soggiornare nelle strutture di accoglienza. Fino a 15 persone possono ora partecipare ai matrimoni, 30 possono partecipare ai funerali e i bambini possono partecipare a qualsiasi attività al chiuso. Dal 17 maggio poi si elimineranno anche altre restrizioni e sarà possibile incontrarsi anche al chiuso sia in casa che nei locali e nei ristoranti. E secondo la tabella di marcia del governo dal 21 giugno potrebbe tornare la "vera" normalità.

Una bella boccata d'ossigeno non solo per la vita delle persone ma anche per l'economia del Paese. Cautela, però, perché la pandemia non è scomparsa all'improvviso. Il governo ha promesso che dopo queste riaperture non si tornerà indietro, ma il premier Boris Johnson ha chiesto a tutti di comportarsi in maniera responsabile, continuando a seguire le regole per evitare una nuova crescita dei casi e per non vanificare i risultati raggiunti.

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Come ha fatto il Regno Unito a riagguantare una parziale normalità? Sulle riaperture programmate e graduali delle scorse ore ha inciso senza dubbio la campagna vaccinale, con risultati strabilianti. Il Paese ha realizzato una delle più rapide campagne vaccinali al mondo, secondo solo a Israele nella percentuale di persone che hanno ricevuto almeno una dose. Il governo ha fatto sapere di aver offerto almeno una dose di vaccino anti covid a tutte le nove categorie prioritarie (tra gli altri, gli adulti con più di 50 anni, i soggetti fragili, quelli che lavorano nell’assistenza sanitaria), secondo la definizione del Comitato congiunto per la vaccinazione e l'immunizzazione.

Il successo della campagna vaccinale

L'obiettivo, tra l'altro, è stato raggiunto prima della scadenza prevista, che era giovedì 15 aprile. Adesso si parte con chi ha meno di 50 anni. Nel Regno Unito sono state somministrate quasi 40 milioni di dosi di vaccino (32.190.576 prime dosi e 7.656.205 seconde dosi). Dall'inizio della campagna di vaccinazione contro il Covid-19, avviata in anticipo su tutti lo scorso 8 dicembre, la copertura finora raggiunta è pari al 27,7% della popolazione. Al momento oltre 32 milioni di cittadini britannici hanno ricevuto una prima dose - pari al 47,3% della popolazione totale di quasi 67 milioni - e più di 7 milioni anche la seconda, oltre l'8,1%.

Finora le vaccinazioni hanno riguardato essenzialmente gli over 70 anni, i lavoratori sanitari e chi risiede nelle case di cura, ma progressivamente si sta abbassando l'età dei cittadini vaccinati. "Abbiamo superato una tappa altamente significativa nel nostro programma di vaccinazione proponendo vaccini a tutti coloro che si trovano nei nove gruppi ad alto rischio", ha dichiarato il premier Boris Johnson in un comunicato. Johnson ha definito i nuovi dati "una pietra miliare" e ha ringraziato tutti quelli che hanno reso possibile tale successo, poiché "sono già state salvate molte migliaia di vite", 10mila secondo il ministro alla Salute Matt Hancock.

"Il programma vaccinale ha avuto un impatto significativo sulla riduzione della pressione sugli ospedali, aiutandoci ad allentare gradualmente le restrizioni", ha detto Hancock. In Uk, dove il covid finora ha causato oltre 127mila morti, l'obiettivo è quello di somministrare la prima dose a tutti gli adulti entro fine luglio.

Il modello inglese per l'Italia

L'esempio del Regno Unito può servirci da lezione? Certamente sì, ma senza accelerare sui vaccini ogni buon proposito rimane tale solo sulla carta. Nel nostro Paese il contagio sta mostrando timidi segnali di rallentamento ma la campagna vaccinale non decolla, mentre il governo di Mario Draghi studia un piano per le riaperture dandosi due settimane di tempo per valutare la curva epidemiologica e l'andamento delle somministrazioni nelle regioni. Il presidente del Consiglio ha chiesto agli esperti del Comitato tecnico scientifico di lavorare sui protocolli di sicurezza dei vari settori economici, ma una data precisa per la graduale ripartenza non c'è. Una rapida inversione di tendenza sulla campagna vaccinale è l'unica strategia possibile per cominciare a vedere una luce in fondo al tunnel, per non ritardare ancora il momento in cui andrà meglio, per tutti.

Confesercenti, attraverso la presidente Patrizia De Luise, chiede un programma chiaro per avviare le riaperture in sicurezza prendendo come riferimento proprio il modello inglese. Per riaprire in sicurezza "noi chiediamo un programma chiaro, non si tratta di una data. In Inghilterra - ha spiegato De Luise in un'intervista ad Askanews - hanno creato un calendario, diviso in fasi, con degli obiettivi precisi da raggiungere. Questo è un modo intelligente perchè si coinvolge tutta la popolazione per perseguire questi obiettivi di contenimento. Altrimenti gli sforzi delle imprese rimangono poco utili". Il piano, "come diceva il presidente del Consiglio Draghi nell'ultima conferenza stampa fatta, va legato non solo al numero dei contagi ma anche al numero dei vaccinati. È necessario, infine, che tutte le regioni vaccinino con dei criteri", ha concluso la presidente di Confesercenti.

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