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Venerdì, 29 Marzo 2024
Verso un nuovo decreto

Il super Green pass e le nuove restrizioni in zona gialla: il giro di vite a Dicembre

Si fa strada l'ipotesi di introdurre l'obbligo vaccinale per le "categorie a contatto col pubblico". Il ministro Brunetta anticipa il nuovo decreto Covid: "Rafforzare il Green pass escludendo i non vaccinati da alcune attività sociali"

Un premio per i vaccinati: è il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta a ribadire stamani a Mestre (Venezia) - durante un incontro di Forza Italia - la strategia scelta dal governo per combattere la quarta ondata di covid 19 in Italia: "Molto probabilmente a dicembre ci sarà una sorta di 'super Green pass', che vuol dire non penalizzare i non vaccinati, ma premiare i vaccinati". Ma che cosa ha voluto dire il responsabile del dicastero della funzione pubblica? Per capire le intenzioni del governo dobbiamo andare per ordine facendo un passo indietro.

Il green pass rafforzato

I dati della quarta ondata fanno paura in tutta Europa e si moltiplicano anche in Italia le pressioni dei medici e governatori regionali per un rafforzamento del Green pass sul modello dell'Austria. "La strada è un super Green pass responsabile e condiviso, per non far pagare a tutti l'egoismo di alcuni" aveva sottolineato in un'intervista al Corriere della Sera, il ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta. "Se ci saranno cambi di colore perché devono pagare tutti gli italiani vaccinati, per colpa dello zoccolo duro dei no vax, estrema minoranza, sempre più invisa? - prosegue Brunetta - Se gli indicatori ospedalieri dovessero peggiorare, penso sia il caso di rafforzare il Green pass escludendo i non vaccinati da alcune attività sociali".

Dello stesso avviso Stefano Bonaccini, presidente dell'Emilia Romagna ed ex presidente della Conferenza delle Regioni:  Se l'alternativa diventa chiudere un teatro o una piscina per tutti o solo per chi non è vaccinato, io non ho dubbi. La gente deve poter lavorare e gli ospedali non possono sovraccaricarsi". Bonaccini spiega a La Stampa: "Occorre rafforzare la campagna vaccinale:
terze dosi dopo sei mesi e convincere a vaccinarsi chi ancora non l'ha fatto. Poi il rispetto delle regole - conclude- ricordo che l'uso della mascherina è fondamentale e che anche all'aperto in presenza di assembramenti è obbligatoria".

Nel frattempo si fa strada l'ipotesi di introdurre l'obbligo vaccinale sulla scia dell'Austria che - primo paese europeo - ha annunciato multe e pene detentive per chi a febbraio 2022 non si sarà sottoposto al vaccino anti covid. Una soluzione auspicata dal presidente di Confindustria Carlo Bonomi, mentre il sottosegretario alla Salute Andrea Costa apre ad estenderlo "alle categorie a contatto col pubblico". Categorie tra le quali il presidente dell'Iss Franco Locatelli include forze di polizia, impiegati pubblici e professori.

Covid, la quarta ondata fa paura

Mentre l'ondata di contagi arrivata dall'est Europa avanza anche in Italia, si fa strada l'idea di ridurre a 5 mesi l'intervallo per la terza dose. Intanto ieri il bollettino coronavirus ha evidenziato ben 10.544 nuovi contagi e 48 morti nelle 24 ore: sono quattro settimane successive che mostrano casi in aumento mentre l'iss evidenzia come il contagio si estenda in particolar modo fra i 30-50enni e tra gli under 12.

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"L'Italia "mostra un incremento nella circolazione del virus, ma più contenuto rispetto agli altri Paesi", ha detto il presidente dell'Iss, Silvio Brusaferro. L'aumento maggiore nella fascia 30-50 anni, c'è una crescita anche tra i casi pediatrici, "tra 6 e 11 anni". Sale l'incidenza settimanale, 98 per 100mila abitanti, stabile l'Rt. Aumentano i tassi di occupazione in terapia intensiva e area medica. Nelle ultime 24 ore 10.544 positivi (ieri 10.638) e 48 vittime (69). Tasso di positività 2%. 

Tutte le Regioni sono a rischio moderato tranne il Friuli Venezia Giulia che insieme alla provincia di Bolzano sono vicini al cambio di colore. E proprio con il cambio di colore potrebbero arrivare novità: il Governo sta limando i dettagli di un nuovo decreto che - se l'emergenza dovesse peggiorare - porterà a nuove restrizioni in zona gialla rispetto alla sola adozione delle mascherine all'aperto e chiusura di alcune attività come previsto dalla normativa vigente. 

Le nuove restrizioni in zona gialla

Nel decreto sarà ridotta la validità del green pass , che passerà da un anno a 9 mesi. C’è chi vorrebbe portarlo addirittura a 6 mesi, ma si attende il parere del Cts.

La maggioranza di governo ragiona infatti sull'opportunità di impedire a chi non è vaccinato di andare al ristorante, al cinema, a teatro, negli stadi, in discoteca, o in palestra. Non basterà quindi il certificato temporaneo attualmente consentito dal tampone, tuttavia è atteso un nuovo confronto con i governatori delle Regioni per definire una lista completa delle nuove restrizioni.

L’obiettivo è evidente: lasciare le Regioni in bianco per tenere aperte le attività commerciali e i luoghi della socialità durante le festività natalizie. Ultimo punto all'ordine del giorno è la validità dei tamponi: l'ipotesi è che insieme alla riduzione della validità del green pass che - viste le evidenze del calo della protezione del vaccino - passerà con ogni probabilità da un anno a nove mesi per i vaccinati, restando a 6 mesi per i guariti, il governo possa escludere i test rapidi dalle modalità per ottenere il green pass, I più rigoristi vorrebbero escludere anche il molecolare. Non resta che attendere le decisioni del premier Draghi. 

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