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Martedì, 23 Aprile 2024
LE NUOVE MINACCE DIGITALI

Il riconoscimento facciale sta già cominciando a fare arrestare innocenti

Negli Usa le tecniche di riconoscimento facciale sono ormai largamente usate dalla forza di polizia, ma possono portare anche ad errori clamorosi. E a rimetterci sono maggiormente neri e asiatici. Il reportage di Fox News

Arrestati spesso senza nemmeno sapere l'accusa, colpevoli sulla base di un'evidenza nota solo alle forze dell'ordine. No, non è una rivisitazione moderna di quel capolavoro che è stato "Il Processo" di Franz Kafka, ma è la realtà che alcuni cittadini americani hanno già sperimentato e che presto potrebbe diventare prassi anche da noi. Negli Usa la polizia ricorre sempre più alle tecnologie digitali di riconoscimento facciale per compiere il proprio lavoro. Quest'ultime si basano sui filmati delle ormai svariate telecamere di sorveglianza installate nelle nostre città e oggi sono enormenente potenziate anche grazie alle nuove tecnologie basate sull'intelligenza artificiale.

 C'è però un problema non marginale: queste tecnologie, quasi quanto noi umani, possono sbagliare e gli sbagli hanno portato finora all'arresti di non pochi innocenti. Esistenze sconvolte e, in qualche sfortunato caso distrutte, da un'evidenza che sfugge a tutti, se non agli algoritmi.

E gli errori non sono casuali: il più delle volte sono indirizzati ai danni di minoranze etniche. Nel caso di neri o asiatici gli errori sono dalle 10 alle 100 volte più presenti rispetto a quanto avviene per i bianchi, come riporta il National Institute of Standards and Technology. E a pagare le conseguenze più pesanti sono in particolare i neri, come le tre storie raccontate da Fox News riportano

Delitti in cerca di autore e innocenti incastrati dalle nuove tecnologie digitali 

Il primo caso è quello di un uomo di mezza età, di colore, arrestato con l'accusa di aver rapinato una gioielleria. Era successo che le immagini delle telecamere di sorveglianza, elaborate digitalmente da un software di riconoscimento facciale, avevano portato a sovrapporre i fotogrammi del ladro con quelli di Robert Williams (questo il nome dell'uomo).  La polizia di Detroit lo ha detenuto in carcere per un mese prima di accorgersi di avere sbagliato. Un mese di umiliazioni, passate con la quasi impossibilità di potersi dichiarare innocente. 

Il protagonista del secondo caso è, anch'esso, un uomo di colore. Parliamo in questo caso di Michael Oliver, un ragazzo di 25 anni accusato di aver rubato il telefono a una professoressa che stava riprendendo una rissa ed averlo distrutto. Il piccolo particolare è che Michael non era presente nel luogo del delitto, ma stava  lavorando distante, quindi non poteva aver commesso il fatto. Nonostante ciò è stato arrestato sempre in base alla ricostruzioni dele immagini elaborate dalle telecamere e ha perso così il posto di lavoro. Un arresto che ha sconvolto la sua vita, come lo stesso ha dichiarato a un'intervista a Wired: "Avevo un figlio, una famiglia, una casa e pagavo le tasse, una volta arrestato ho perso il lavoro e mi sembrava che tutto si fosse incrinato, come se tutto fosse portato via da questa tempesta". Nonostante le evidenze, il ragazzo ha comunque speso 10 giorni in carcere. Piccola curiosità: il detective che lo accusava era lo stesso che aveva accusato (sbagliando) Robert Williams. 

L'ultimo è il caso di un uomo arrestato durante il Giorno del Ringraziamento dello scorso anno con un mandato di cattura proveniente dalla Lousiana, uno stato dove non si era mai recato. L'accusa? Quella di aver rubato carte di credito per acquistare borse di alto design. Anche in questo caso l'uomo sarebbe stato vittime di un falso riconoscimento facciale, anche se la polizia non lo ammette formalmente.

Come riportato dal NYT, nonostante l'uso, e tavolta l'abuso di questa tecnologia, il suo utilizzo non è formalmente riconosciuto nei documenti ufficiali che, anche in quest'ultimo caso, ha parlato di "informazioni provenute da persone terze". Un aspetto che, se possibile, rende ancora più inquietante uno scenario che presto riguarderà tutti e con cui tocca cominciare a fare i conti anche da un punto di vista politico e legale. 

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