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Sabato, 20 Aprile 2024
dopo la fine dello stato di emergenza

La situazione dei ricoveri Covid in Italia

Lo Stato di emergenza è finito, la pandemia è rimasta: i dati sui ricovieri covid nelle terapie intensive e nei reparti ordinari

Lo stato di emergenza è terminato l’1 aprile ma la pandemia continua e il Covid è ancora una minaccia per il sistema sanitario. In questa nuova ondata di contagi causata dalla diffusione di Omicron 2 stanno di nuovo aumentando i ricoveri, com’era prevedibile, anche se non ancora a livelli preoccupanti.

L'allerta della Federazione nazionale dell'Ordine dei medici

"La fine dello stato di emergenza non può essere confusa con la fine della pandemia, che invece segue l'andamento del virus. E il virus non obbedisce alle leggi, va per i fatti suoi" ha detto all'Adnkronos Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo). "La situazione non è buona, desta in noi molte preoccupazioni. I reparti sono ancora pieni e non c'è quella decrescita che avremmo voluto. Certo, ci aspettavamo una ripresa. Ma in maniera così consistente e senza che ci sia una vera e propria discesa delle curve un po' ci preoccupa. Le vaccinazioni anti-Covid hanno funzionato e stanno funzionando - osserva Anelli - e per questo, nonostante i contagi siano così elevati, il numero dei ricoveri e soprattutto dei morti non è paragonabile a quello delle prime ondate. Da ciò ne deriva che è opportuno fare ancora una campagna forte per invogliare i cittadini a fare la terza dose se non l'hanno fatta e i non vaccinati a vaccinarsi. Perché il rischio che si prendano una polmonite, o vadano incontro a complicazioni importanti, è alto. Bisogna spingere dunque ancora sulle vaccinazioni".

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La situazione dei ricoveri covid in Italia

Secondo gli ultimi dati dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), il tasso di occupazione dei pazienti covid nelle terapie intensive è del 5%. Questo valore è stabile ormai da settimane, e anzi, secondo l’ultimo report degli ospedali sentinella della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso) le presenze nei reparti di terapia intensiva sono in lieve diminuzione.

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La situazione è opposta per i reparti ordinari. Secondo i dati Agenas, il tasso di occupazione è al 15%, in lieve aumento rispetto al 14% di una settimana fa e al 13% di due settimane fa. La situazione è stata confermata dal report Fiaso, che ha segnalato un aumento del 9,4% delle presenze nei reparti ordinari.

ricoveri covid oggi-2

Il confronto con l’anno scorso

La situazione sembra sotto controllo, anche grazie all’importante copertura vaccinale ormai raggiunta dalla popolazione italiana: quasi l’84% della popolazione ha completato il ciclo di vaccinazione (quasi 50 milioni di persone) e oltre il 65% (pari a 38,8 milioni di persone) ha ricevuto la dose booster di richiamo. Anche se è difficile fare confronti con l’anno scorso (quando la campagna di vaccinazione era ancora agli inizi) i numeri danno un’idea: il tasso di occupazione delle terapie intensive era al 40% e quello dei reparti ordinari al 43%, rispetto al 5% e al 15% di oggi. 

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Secondo l’ultimo report dell’Istituto superiore di sanità sull’efficacia vaccinale, chi ha completato il ciclo primario di vaccinazione ha circa il 75% di chance in meno di contrarre il covid in modo grave rispetto a chi non è vaccinato, percentuale che sale al 91% nei soggetti vaccinati con la terza dose booster di richiamo. Il report di Fiaso ha confermato che tra i vaccinati in terapia intensiva il 100% presenta comorbidità: sono le persone più fragili che, pur se coperte da dosi adeguate di vaccino, possono andare incontro a forme della malattia grave. Presto, potrebbe arrivare una quarta dose di vaccino per alcune fasce d'età.

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