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Martedì, 16 Aprile 2024
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La situazione dei ricoveri covid negli ospedali non è buona

Il report aggiornato dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali. Se le norme non dovessero cambiare a breve, a fine gennaio la zona arancione sarebbe una certezza per molti territori, con l'incubo zona rossa per alcuni

Altro che contagi in calo. Sono 192.320 i nuovi casi covid nelle ultime 24 ore (con un tasso di positività al 16,3%), e 380 i decessi. Ieri, invece, un nuovo record: sono stati 228.179 i casi accertati martedì, con un tasso di positività al 15,4%. È l'effetto della variante Omicron, che ha un elevato indice di contagiosità. Come va invece sul fronte dei ricoveri in ospedale? La situazione non è rosea, ma ancora abbastanza sotto controllo. L'ultimo report dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) registra un incremento del tasso dei ricoveri su gran parte del territorio nazionale.

I numeri aggiornati dei ricoveri covid negli ospedali

Nel dettaglio, la percentuale dei posti letto occupati da pazienti positivi a Covid-19 nei reparti di area medica degli ospedali italiani sale al 30%, con una crescita in 24 ore in ben otto regioni: Calabria al 43%, Friuli-Venezia Giulia 34% (+3% in 24 ore), Lazio 29%, Marche 29%, provincia autonoma di Bolzano 20%, provincia autonoma di Trento 29% (+3% in 24 ore), Puglia 23%, Valle d'Aosta 57% (+5% in 24 ore). Per area non critica si intendono i posti letto di area medica afferenti alle specialità di malattie infettive, medicina generale e pneumologia. L'occupazione in questi reparti è uno dei parametri utilizzati nel sistema a colori delle regioni, un meccanismo che in queste ore viene messo in discussione dai governatori. Se le norme non dovessero cambiare a breve, a fine gennaio la zona arancione sarebbe una certezza per molti territori, con l'incubo zona rossa per alcuni.

ricoveri covid oggi 19 gennaio 2022-2

A registrare dati in discesa, ma pur sempre preoccupanti, è il Molise con il 13% di occupazione in area non critica e l'Umbria con il 31%. Le regioni stabili sono l'Abruzzo ancora al 30%, la Basilicata con il 25%, la Campania al 29%, Emilia-Romagna al 27%, Liguria 40%, Lombardia 35%, Piemonte 30%, Sardegna 15%, Sicilia 36%, Toscana e Veneto al 26%. Le percentuali elencate registrano sette territori al di sopra del 30% di occupazione, con Calabria e Valle d'Aosta in cima alla classifica dei dati peggiori. Il precedente monitoraggio Agenas aveva registrato per la data del 17 gennaio un'affluenza nei reparti covid al 29%, con un incremento in 14 regioni.

Sul fronte delle terapie intensive, invece, il tasso di occupazione relativo al 18 gennaio si mantiene stabile al 18%, con un calo nelle ultime 24 ore in sei regioni. Scendono i numeri della Calabria al 17%, la Campania al 12%, le Marche con il 23%, Sardegna al 13%, Toscana 23% e Umbria 13%. A salire è il tasso di occupazione dell'Abruzzo con il 20% di posti letto dati a pazienti positivi, la provincia autonoma di Bolzano al 18% e il Piemonte con il 24%.

Sono sette i territori oltre la soglia del 20%, limite oltre il quale è previsto l'ingresso in zona arancione, insieme al superamento dei parametri per i reparti ordinari e per l'incidenza: Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Marche, provincia autonoma di Trento, Toscana, Piemonte, Valle d'Aosta. Le situazioni di stabilità riguardano i reparti di rianimazione della Basilicata e del Molise fermi al 3%, dell'Emilia Romagna al 17%, Friuli-Venezia Giulia con il 24%, Lazio 22%, Liguria 19%, Lombardia 15%, Puglia 13%, Trento 23%, Sicilia 20%, Valle d'Aosta 24% e Veneto 18%.

La crescita dei ricoveri covid negli ospedali sentinella della Fiaso (la federazione italiana delle aziende sanitarie e ospedaliere) registra tuttavia una frenata. In una settimana, dall'11 al 18 gennaio, l'aumento è stato del 7,1%. Un incremento decisamente più basso rispetto all'accelerazione del 18% registrata nella settimana precedente, 4-11 gennaio. La rilevazione è stata effettuata in data 18 gennaio e riguarda un totale di 2.339 pazienti adulti. L'aumento dei ricoveri in terapia intensiva è lievemente più alto, pari al 9%, ma in frenata rispetto all'impennata del 18% della scorsa settimana.

Nella settimana 11-18 gennaio crescono invece del 27,5% i ricoveri dei pazienti pediatrici. Nei quattro ospedali pediatrici e nei reparti di pediatria degli ospedali sentinella di Fiaso, il numero dei bambini ricoverati è passato da 120 a 153, di cui 10 in terapia intensiva. Tra i piccoli degenti il 34% ha meno di sei mesi. Complessivamente, quasi due su tre dei minori ricoverati (il 61%) ha meno di 4 anni ed è dunque in una fascia di età non vaccinabile, mentre il 25% ha tra 5 e 11 anni.

Chi finisce in zona arancione e rossa?

In base alle regole attualmente in vigore, una regione va in zona gialla con un'incidenza di oltre 50 casi settimanali ogni centomila abitanti (questo parametro è stato abbondantemente superato ovunque), 15% di posti letto occupati da pazienti covid nei reparti ordinari e 10% di posti letto occupati nelle terapie intensive covid. Per la zona arancione, invece, incidenza superiore ai 150 casi ogni centomila abitanti, 30% di posti letto occupati nei reparti ordinari e 20% nelle terapie intensive. Per la zona rossa, infine, incidenza sempre superiore ai 150 casi settimanali ogni centomila abitanti, 40% di posti letto occupati nei reparti ordinari e 30% nelle terapie intensive.

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