rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Battaglia legale / Livorno

Il rigassificatore di Piombino fa paura: "Poca sicurezza con la nave nel porto"

Il Comune ha presentato ricorso al Tar per chiedere l'annullamento dell'autorizzazione. Il ministro dell'Ambiente Pichetto: "Senza quel gas, difficoltà nel 2023"

"Poca sicurezza". Questa la motivazione al centro del ricorso che il Comune di Piombino ha presentato al Tar per chiedere l'annullamento dell'autorizzazione rilasciata dal commissario straordinario per il rigassificatore, Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana.

La nave rigassificatrice sarà in grado di garantire dalla prossima primavera 5 miliardi di metri cubi di gas naturale liquefatto all'anno che sono, rispetto ai 29 miliardi di metri cubi di gas russo importati nel 2021, "una bella boccata di ossigeno", come ha detto Giani. 

Il corposo ricorso contiene una lunga serie di contestazioni. Si contesta la violazione della normativa in materia di rischio di incidente rilevante (la "Seveso ter", alla quale il rigassificatore è sottoposto) data "la manifesta inidoneità della nave Golar Tundra, dal punto di vista strutturale, ad operare in sicurezza nel porto". "Essendo dotata di serbatoi per il gas naturale liquido 'a membrana', non adatti alla navigazione quando si trovano in condizioni di parziale riempimento, la nave - si legge nel ricorso al Tar, non sarebbe in grado di rispettare - anche perché la certificazione di classe di cui è dotata glielo impedisce - la principale condizione che è stata posta dalla Capitaneria, e cioè di disancorare in caso di necessità, allontanandosi dall'area del porto".

Una criticità, secondo il ricorso presentato dal Comune, che "mette a rischio l'intera città di Piombino, dal momento che la nave, in caso di condizioni meteomarine avverse oppure di incidenti durante il processo di rigassificazione che impongono il suo allontanamento dal porto, molto semplicemente non potrà farlo se avrà i serbatoi del gas solo parzialmente riempiti, condizione questa che tuttavia per la nave è intrinseca dal momento che il rigassificatore posto al suo interno lavora a ciclo continuo e viene rifornito solo una volta a settimana".

Gli avvocati Greco e Lioi contestano nel ricorso al Tar anche la violazione della normativa in materia di valutazione di impatto sanitario e bonifica dei siti inquinati, oltre che il "vizio di eccesso di potere". Si ritengono in pratica sbagliate le valutazioni che hanno portato all'autorizzazione. Si tratta di questioni che il Comune "ha sempre contestato durante l'intero corso del procedimento, e che sono state illustrate dettagliatamente anche dall'avvocato Michele Greco e dai consulenti tecnici incaricati dall'amministrazione nell'incontro pubblico organizzato dall'amministrazione presso il teatro cittadino il 17 ottobre 2022", si legge in una nota.

Il ricorso contiene infine la richiesta la sospensione cautelare di tutti gli atti impugnati, dato che i lavori hanno avuto inizio e si svolgeranno anche all'interno del sito di bonifica di interesse nazionale. "Vi è dunque il fondato pericolo che, in attesa della decisione del ricorso nel merito, si procurino danni mai più riparabili a posteriori", concludono gli avvocati del Comune di Piombino.

"Attendiamo la sentenza del Tar. Poi valutiamo", commenta il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin. "Noi abbiamo bisogno di quei 4-5 miliardi di metri cubi che verrebbero da Piombino, pertanto la difficoltà rispetto al 2023, all'inverno prossimo, ci sarebbe tutta" avverte Pichetto.

Tutte le notizie su Today.it

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il rigassificatore di Piombino fa paura: "Poca sicurezza con la nave nel porto"

Today è in caricamento