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Giovedì, 30 Novembre 2023
Crisi energetica / Ravenna

Ravenna come Piombino: via libera al rigassificatore da un miliardo di euro

Permetterà all'Italia di avere 5 miliardi di metri cubi di gas in più disponibili all'anno, l'8% circa del fabbisogno nazionale. Firmato il decreto autorizzativo

A Ravenna il rigassificatore si farà. E pure in tempi tutto sommato stretti. Il via libera è arrivato un giorno prima dello scadere del termine di 120 giorni. Snam dovrà ora realizzare l'infratruttura per mettere in esercizio entro l’autunno 2024. La nave gasiera Singapore (il nome sarà un altro quando batterà bandiera tricolore) permetterà all'Italia di avere 5 miliardi di metri cubi di gas in più disponibili all'anno, l'8% circa del fabbisogno nazionale, un sesto delle attuali importazioni dalla Russia. Una giornata "storica" quella di ieri, come spiega nel dettaglio RavennaToday che ha seguito tutto l'iter, completatosi con la firma da parte del Commissario straordinario di Governo, il presidente della Regione Stefano Bonaccini, del Decreto di approvazione del Provvedimento Autorizzatorio Unico.

Il gas dei nuovi rigassificatori basterà?

Il rigassificatore di Ravenna

"Oltre alle compensazioni e mitigazioni già definite con Snam, chiediamo ovviamente parità di trattamento con il territorio di Piombino che ospiterà un rigassificatore come Ravenna, in particolare in merito al 'Memorandum' (un accordo tra Regione Toscana, presidenza del Consiglio e Ministeri che prevede una serie di benefici economici per i cittadini e le imprese del territorio interessato, ndr)". Sulla stessa lunghezza d'onda anche Bonaccini: "Ovviamente ciò che verrà garantito a Piombino dovrà essere garantito anche a Ravenna, le condizioni devono essere identiche o simili, altrimenti come Regione ci mobiliteremo".

La scorsa estate Snam e BW LNG avevano firmato il contratto per l'acquisizione, da parte del gruppo Snam, del 100% del capitale sociale di FSRU I Limited, che al closing possiederà come unico asset la nave di stoccaggio e rigassificazione (FSRU) "BW Singapore". BW Singapore, costruita nel 2015, ha una capacità massima di stoccaggio di circa 170.000 metri cubi di gas naturale liquefatto (LNG) e una capacità nominale di rigassificazione continua di circa 5 miliardi di metri cubi l'anno. L'unità è stata impiegata fin da subito come FSRU (Floating Storage and Regasification Units) ma può operare anche come nave metaniera per il trasporto del gas naturale liquefatto. Come rigassificatore, avrà una vita utile di 25 anni.

Un investimento, quello a Ravenna, gigante, da quasi un miliardo di euro, così suddivisi: metà per il vascello da agganciare alla piattaforma offshore già esistente a 8,5 km dalla spiaggia di Punta Marina, metà per le condotte in mare e le opere sulla terraferma, con un metanodotto di 32 chilometri, da costruire a Ravenna per collegare l'impianto alla rete nazionale esistente. Tra gli interventi di compensazione, un bosco di 100 ettari. Ravenna è stata scelta strategicamente anche perché a Minerbio (a est di Bologna) Snam ha uno dei siti di stoccaggio gas più importanti d'Europa.

"Si dimostra oggi ancora una volta la serietà e la compattezza di questa regione, che è stata chiamata ad aiutare il Paese e in 120 giorni ha risposto", ha detto sempre Bonaccini, che da luglio a ieri ha messo d'accordo 60 soggetti diversi coinvolti nel processo autorizzativo: in media in Italia ci vogliono dieci anni per il via libera a un impianto energetico. 

Il progetto nel dettaglio

Il progetto presentato da Snam Fsru Italia S.r.l. (denominato “Emergenza Gas - Fsru Ravenna e collegamento alla rete nazionale gasdotti”) è finalizzato all’incremento della capacità di rigassificazione nazionale attraverso l’ormeggio permanente di una nave di tipologia Fsru (Floating Storage & Regasification Unit) in corrispondenza della piattaforma offshore (già esistente) della società Petra S.r.l.; piattaforma che si trova a circa 8,5 chilometri dalla costa, al largo di Ravenna. In questo modo, si potrà stoccare e rigassificare il gas naturale liquido (Gnl).

La nave è lunga poco meno di 300 metri e in grado di garantire il ricevimento di 5 miliardi di metri cubi di gas all'anno, l'8% dei consumi del Paese, dando comunque priorità all'Emilia-Romagna. L'approdo a terra sarà fatto, viene garantito, con tecnologie avanzatissime facendo passare un tubo nel sottosuolo e senza quindi dover scavare sulla spiaggia. La nave dovrebbe arrivare a Ravenna verso metà 2024 per poi essere sottoposta a interventi di manutenzione per far sì che possa operare per i futuri 25 anni a partire da fine 2024.

Il progetto, che con il Decreto firmato lunedì viene autorizzato formalmente, comprende la predisposizione e l’adeguamento delle infrastrutture e delle opere connesse e necessarie per la collocazione e il mantenimento sul posto dell’unità Fsru e per il trasferimento a terra del gas naturale, che verrà trasportato tramite la condotta di connessione fino alla Rete Nazionale Gasdotti, già esistente a nord della città di Ravenna. Il nuovo tratto di metanodotto sarà interamente ricompreso nel territorio del Comune, per una lunghezza di circa 32 chilometri.

Il progetto è stato valutato, nell’ambito della Conferenza di servizi, da parte degli enti e dei soggetti partecipanti a vario titolo, per gli aspetti di rispettiva competenza. Tutto questo al fine del rilascio di autorizzazioni, pareri e titoli abilitativi. Il progetto dovrà essere realizzato nel pieno rispetto delle prescrizioni e condizioni ambientali individuate in sede di Conferenza. Verrà effettuato un monitoraggio ambientale in modo da verificare, attraverso la rilevazione di determinati parametri biologici, chimici e fisici, eventuali impatti ambientali generati dall’opera nelle fasi di realizzazione e di esercizio, consentendo ai soggetti responsabili di individuare i "segnali" necessari per attivare preventivamente e tempestivamente eventuali azioni correttive.

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