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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Sallusti, ci dispiace: anche le bionde hanno un cervello

Il direttore del Giornale lancia parole di fuoco nei confronti dell'influencer che ha osato condividere un post sulla responsabilità della cultura fascista nel pestaggio di Willy Monteiro. Nel mirino anche Rula Jebreal, che pure si è permessa di tirare in ballo l'odio razziale

"Essere donna non mette di diritto al riparo dall'ignoranza e dalla stupidità". Ringraziamo Alessandro Sallusti per la lezione femminista data in pasto al popolo, oggi, con il suo editoriale su Il Giornale e andiamo avanti. Anzi, torniamo indietro. Torniamo al post pubblicato da Chiara Ferragni tra le sue storie di Instagram, mercoledì pomeriggio, con cui condannava il brutale pestaggio di Willy Monteiro, ucciso a Colleferro a calci e pugni. Sulle motivazioni dell'omicidio indagano gli inquirenti, così come sui 4 ragazzi accusati, e qui lasciamo doverosamente alla giustizia la possibilità di fare il suo corso e arrivare alla verità. Nel frattempo, però, anche l'opinione pubblica fa il suo mestiere e commenta. E nell'era dei social network, l'opinione pubblica lavora senza sosta. Una premessa essenziale per descrivere il contesto in cui divampa la polemica su Chiara Ferragni e arriva la lezioncina di Sallusti. 

L'influencer ha ricondiviso un post - del profilo Spaghetti Politics - che attribuisce la responsabilità dell'omicidio di Willy Monteiro alla cultura fascista a cui gli aguzzini del 21enne si sarebbero ispirati per scatenare così tanta violenza. Un'ipotesi da vagliare - e per ora non messa agli atti - ma pur sempre un'ipotesi. Un'opinione. Non esattamente garantista, ma libera di potersi esprimere e di poter essere condivisa, come ha fatto sapere la Ferragni, "al 100%". A Sallusti questo non va giù, come non va giù la tesi di Rula Jebreal secondo cui quanto accaduto sarebbe frutto "dell'odio razziale seminato da Salvini e della Meloni". Esagerato? Forse, ma siamo pur sempre nel sacrosanto campo delle opinioni, opinioni che una giornalista - per rispondere al dubbio di Sallusti ("La famosa non si sa cosa Rula Jebreal" cit) - è libera di esprimere. 

(ENGLISH= second slide) I thought a lot about posting this (which is also in my stories), but realized that it is better to have it here permanently. Last night I read something about how this murder had a racist background and at the start I was skeptical, because I thought “well they would have killed anyone”, but then I decided to shut the f up and listen to what black Italians had to say about this. It’s not only the murder that is racist, but even the way in which it was portrayed. Italian newspapers are scared to say the R (racism) and F (fascism) word. But this time was the perfect time to scream it out loud. You have 4 fascists men beating to death a black man. What does the newspaper do? Focus on the life of the 4 men (not of the victim!) to show how good they were, to then move on into saying that MARTIAL ARTS ARE BAD because they teach you violence. No AMO, FASCISM TEACHES VIOLENCE AND RACIAL SUPERIORITY. These men come from a terrifying culture that is everywhere in italy, and this does not help me in wondering, if Willy had been white, would have he been alive today? It could be. If 4 black men had killed a white Italian, it would be complete chaos in Italy, people would march against immigrants. Many Italians see black people as without any story, personality or backgrounds; this explains why there were such a few articles about Willy’s life but so many articles about the aggressors’ lives. Normally when an Italian young person is killed, there are tons and tons of stories and articles about how good they were, what they were studying, what their passions were and so on.. We need to eradicate fascism and this cult of superiority from Italians, we need to educate Italians in school. We can’t let them grow in a country where fascism is still so widely accepted by the media. How many time there have been openly declared fascists on tv? How many times have you heard openly racist comments on tv or read them on social media? The acceptance of fascist discourse leads to this: men who kill someone based on superiority standards and the cult of violence. Stop fascism, educate.

Un post condiviso da Wtf Is Going On In Italy? (@spaghettipolitics) in data:

Ferragni e Jebreal "menti raffinate": il sarcasmo livoroso di Sallusti

"Se le due signore prima di parlare avessero attaccato il cervello alla bocca – o quantomeno letto due carte - avrebbero scoperto che nella tragica storia di Willy non c'è la minima traccia né di simpatie fasciste né di motivazioni razziali" si legge nell'editoriale del direttore. Sorvolando l'evidente livore che Sallusti cova ed esprime senza remore nei confronti di Chiara Ferragni e Rula Jebreal, ci chiediamo se sarebbe stato altrettanto severo con altri avversari. Magari non biondi, diciamo così, per non andare oltre e contenerci abbracciando uno dei più vecchi stereotipi, forse ancora troppo attuale. Le "menti raffinate" - come le definisce sarcasticamente lui - della Ferragni e della Jebreal non arriverebbero, secondo Sallusti, a capire che dietro il massacro di Willy Monteiro non ci sarebbero motivazioni politiche tantomeno raziali.

La saccenza di Sallusti si spinge ancora oltre, a partire dall'imprenditrice digitale che su Instagram conta quasi 21 milioni di follower e dall'alto del suo impero, costruito con intelligenza negli ultimi dieci anni, dimostra sul campo - e a mani basse - di avere anche qualcosa in più di una "mente raffinata". "Probabilmente a malapena sa essere esistito il fascismo - si legge ancora nel pezzo - figuriamoci la cultura fascista sulla quale sarebbe divertente interrogarla". E incalza anche sulla Jebreal: "Forse confonde le arti marziali con le corti marziali dei regimi totalitari e non". Ma il bello, come sempre, arriva alla fine, quando dalle botte che hanno ucciso Willy, Sallusti passa a un'altra "vera aggressione", quella "subita ieri a Pontassieve da Matteo Salvini da parte di una immigrata congolese che al grido «io ti maledico» gli ha strappato la camicia e la catenina del rosario che aveva al collo prima di essere fermata dalla scorta". Un parallelismo da Pulitzer. 

Se la lotta al fascismo e al razzismo oggi non serve più - come, per certi versi, ci suggerisce Sallusti - c'è un'altra battaglia che continua sempre ad essere necessaria. Quella contro il pregiudizio. 

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