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Giovedì, 25 Aprile 2024

Andrea Maggiolo

Giornalista

La xenofobia esiste (basta un post)

Il punto non è se Salvini in persona sia o meno razzista o xenofobo. Proprio no. Il punto è la qualità del dibattito che si genera da ciò che un politico di primo piano comunica ai milioni di persone che lo seguono sui social. "Io non ho mai fatto una campagna contro gli immigrati, il mio problema non è il colore della pelle, il mio problema è la legalità. Io difendo anche i diritti dei 5 milioni di immigrati regolari dai clandestini che vengono solo a spacciare e a delinquere e con cui non vogliamo avere nulla a che fare in Italia" ha ribadito ieri il segretario della Lega, Matteo Salvini.

Ma sempre ieri, poche ore dopo, ha pubblicato sui suoi canali il video di un uomo che dà in escandescenze davanti ad agenti che faticano a riportarlo alla ragione. Senza fornire alcun dettaglio sulla vicenda, senza potere o voler dare qualche elemento in più per comprendere la dinamica, senza contesto.

"Roma, visibilmente agitato attacca un agente della Polizia Locale. Ma ve l’immaginate uno schifo del genere in un altro Paese del mondo? È questo il rispetto che si dà alle autorità del luogo che ti ospita? Aspettiamo illuminati commenti da sinistra" commenta l'autoproclamato Capitano, aprendo praterie alla barbarie di insulti dei suoi tanti ammiratori. 

Quella di Salvini non è la "denuncia" di un fatto di cronaca

Quella di Salvini non è la "denuncia" di un fatto di cronaca. E' un messaggio buttato nel calderone dei social senza contesto. Non è normale, non abituiamoci. La politica non è il bar sotto casa, o almeno non dovrebbe esserlo, ancora di più se a mettere nero su bianco certe parole è il segretario del primo partito italiano nei sondaggi (o chi per lui). Quanti episodi paragonabili a quello del video avvengono ogni giorno nelle strade italiane e di qualsiasi paese del mondo? Un'infinità.

Il politico senza scrupoli twitta il video, perché si veda bene "l'ospite violento" e parla di "schifo". La polizia locale invece aveva raccontato (il giorno prima) tutto sui social con precisione, non mostrando i volti di nessuno, e spiegando che l'autore dell'aggressione era stato immediatamente arrestato.

"Spinge due ragazzi che passano in monopattino e inveisce contro gli agenti: arrestato. Dopo aver spinto e fatto cadere, senza ragione, due ragazzi che transitavano a bordo di due monopattini in prossimità di piazza Venezia, il responsabile ha tentato di aggredire gli agenti intervenuti: il cittadino straniero, di circa 30 anni è stato arrestato. I due giovani, sconcertati e impauriti dall'episodio, hanno allertato una pattuglia del I Gruppo Centro “ex Trevi”, in servizio di controllo nella zona. All’avvicinarsi degli operanti, il trentenne ha iniziato a inveire contro di loro, cercando di aggredirli con una cinta dei pantaloni, per poi tentare la fuga verso via dei Fori Imperiali, dove però è stato subito raggiunto e arrestato per resistenza e violenza a pubblico ufficiale".

Trovate le differenze. Di fatto ci stiamo abituando alla xenofobia, senza nemmeno accorgercene. Non ha mai fatto una campagna contro gli immigrati, assicura Salvini. In effetti ha ragione: non è una campagna la sua, sono semi gettati nel terreno, fiammiferi accesi su un mucchio di paglia secca, un post tra le decine di ogni giorno, poi quel che succeda, succeda. Dire che i razzisti sono solo "dei cretini", come fa spesso il leader leghista, è un modo per minimizzare il problema. Dai politici ci aspettiamo di più, che alzino il livello del confronto. Non che lo affossino. E che magari sappiano fare autocritica quando sbagliano.

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