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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Sara, guarita dal tumore che l'ha colpita da bambina: "Una lotta senza perdere il sorriso"

"Grazie alla ricerca si sono fatti passi avanti e posso testimoniare, io e gli altri che ci sono già passati, che la malattia si può sconfiggere”, racconta a Today. Sara, colpita a undici anni dal tumore di Wilms, è stata dichiarata guarita dai medici

Una mattina del 2006, Sara ha sentito un bozzo sulla pancia. All’epoca era una ragazzina di undici anni di Quarto, in provincia di Napoli, con la passione per il nuoto. Alle soglie dell’adolescenza si è trovata davanti un muro, quello di una malattia terribile. Quel bozzo, che lei inizialmente pensava fosse solo un ematoma procuratosi forse in piscina, era infatti una massa tumorale, un nefroblastoma noto come tumore di Wilms che stava letteralmente "mangiando" dall'interno uno dei suoi reni. Si tratta di un tumore maligno caratteristico dell’età pediatrica. Oggi Sara, che compirà 24 anni fra poco, si è laureata e sta studiando per la specialistica, insegna nuoto, ha preso diversi brevetti ed è tornata fare le gare che aveva dovuto sospendere per la malattia. Da un anno e mezzo è stata dichiarata guarita dai medici.

"Così ho superato la malattia"

“Bisogna attraversare tutto questo con determinazione e trovare la forza di affidarsi ai medici”, dice a Today in occasione del World Cancer Day. 

Il tumore di Willms colpisce i maschi entro il quinto anno di vita, quindi quello di Sara era un caso raro. Una ricercatrice, la dottoressa Antonietta De Ioris dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma l'ha seguita passo passo in un percorso fatto di cure sperimentali, pensate su misura per lei. Sebbene ormai sia considerata guarita, Sara continua tuttora i controlli con Franco Locatelli, primario di Oncoematologia del Bambino Gesù e ricercatore Airc. La ricerca scientifica è fondamentale, sottolinea, come dimostra il suo caso. 

“Ho voluto raccontare la mia esperienza perché è vero che dietro c’è tanta sofferenza, si sta male, ma grazie alla ricerca si sono fatti passi avanti e posso testimoniare, io e gli altri che ci sono già passati, che la malattia si può sconfiggere. Vorrei fare forza anche alle altre persone”

“Dopo i primi controlli – racconta - sono andata a Roma, al Bambino Gesù, dove ho fatto prima un ciclo di chemio, poi mi hanno sottoposto a un intervento e dopo ancora ad altri cicli di chemio e radioterapia. Le analisi avevano evidenziato un tumore di Willms al terzo stadio, ad alto rischio. Dopo un anno esatto mi hanno trovato delle metastasi alla pleura e ho dovuto fare nuovamente chemioterapia ad alto dosaggio. Ho passato 25 giorni in camera sterile dopo una seconda operazione”.

Affrontare la malattia senza mai perdere il sorriso

Eppure anche in quei momenti Sara non ha perso la forza di sorridere. “Ci sono stati ovviamente momenti duri, il senso di nausea dopo le terapie, il gonfiore, ma ho anche dei ricordi veramente ‘gioiosi’. Giocavamo con i medici, con gli infermieri, con i volontari: c’era un clima quasi di festa. Facendo dei ricoveri programmati, io e gli altri pazienti, capitava che ci trovassimo poi spesso sempre tra di noi, eravamo diventati amici, facevamo gruppo”.

Per Sara il periodo della malattia è coinciso con l’adolescenza. “Durante i ricoveri vedevo tanti miei coetanei, soprattutto bambine e ragazze, preoccupati per l’aspetto fisico: l’aumento di peso dovuto alle terapie, la perdita dei capelli. Non bisogna farne un problema. L’importante è la vita, lottare fino alla fine, essere forti psicologicamente. Anche se non è un percorso facile bisogna sforzarsi di affrontare sempre tutto con il sorriso”.

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