Cosa si nasconde dietro il record di sbarchi?
La rotta del deserto da Agadez al Mediterraneo
Il 2023 sembra essere un anno record per gli sbarchi di immigrati in Italia. Gennaio e febbraio hanno già quasi triplicato i numeri del 2022: da 5.474 persone a 14.428. Ma voi sareste in grado di fare lo stesso viaggio? Non vi parlo del mare. Tutti vediamo cosa accade tra Lampedusa e la Calabria. Voglio invece accompagnarvi in mezzo a un altro mare, fatto di dune, sabbia, montagne roventi. Cosa si mangia? Cosa si beve? Dove si dorme durante il viaggio?
Bisogna intanto arrivare in Niger, ad Agadez, che è la porta del deserto. È il capolinea degli autobus di tutta l'Africa Occidentale. Da qui partono le piste che portano in Libia. Ad Agadez vi aspetta un'autostazione dove salirete sui camion e i fuoristrada che attraversano il Sahara. Si paga il biglietto e si va. Il posto a sedere è piuttosto scomodo. Perché bisogna mettersi a cavallo delle sponde del camion, o accovacciarsi sulle merci trasportate, o rimanere in piedi dentro il cassone. Non per due o tre ore, ma per un totale di due o tre settimane. Giorno e notte. Se tutto va bene e non si rompe nulla.
Se si rompe qualcosa, bisogna sperare che gli autisti siano in grado di riparare il guasto. Altrimenti il rischio è che il vostro viaggio finisca lì. Per sempre. Prima di partire, per mettere da parte i soldi del biglietto, molti vendono le loro scarpe. Il resto del percorso lo fanno a piedi nudi.
Non dimenticate di comprare la tanica dove conservare l'acqua. Le taniche le ricavano da bidoncini di seconda mano. Cercate quelli che nella prima vita hanno non abbiano contenuto benzina o nafta. Serve anche una scorta di cibo. Al mercato di Agadez troverete pane, latte condensato, biscotti secchi e, se volete spendere un po' di più, qualche scatoletta di sardine.
Attenzione al suono emesso dai bidoni quando dondolano dal camion in movimento. L'acqua potrebbe essere finita. Ma questa no, non si può bere. È soltanto un miraggio. Vi rifornirete ai pozzi. Non sono molti. E pregate che il vostro autista non sbagli rotta e ne salti qualcuno. Perché se rimanete senz'acqua, con il caldo che fa, il vostro viaggio potrebbe finire male.
Il deserto è una dimensione un po' diversa dalla nostra. Nel Sahara non si può tornare indietro: è obbligatorio arrivare a destinazione, perché altrimenti finirebbero a metà strada il carburante, l'acqua e il cibo. E dimenticate il letto per tutto il tempo del viaggio. Si dorme per terra, soprattutto di giorno, durante le poche soste. Quando arriverete al confine tra Niger e Libia, vi aspetteranno i militari. Ed è meglio così. Sperate che non siano banditi, magari complici dei vostri autisti. Altrimenti vi abbandoneranno per sempre in mezzo alla sabbia. Tanto li avrete già pagati e a loro non interesserà più nulla di voi.
Ma non è ancora finita. Perché in Libia potrebbero rinchiudervi in uno di questi centri. Lo scopo è far pagare a voi o alle vostre famiglie un riscatto per essere liberati. Se non pagate, sarete loro schiavi. Quando il riscatto verrà salvato, si arriva finalmente alla costa del Mediterraneo. A quel punto mancano tre giorni a Lampedusa. E qualsiasi barcone, anche se è sovraccarico, o bucato come questo nella foto, sarà per voi l'unica via di salvezza per non tornare indietro.
(Foto e video di Fabrizio Gatti)
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