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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Il "black friday" della salute: perché scioperano medici e anestesisti

Previsti forti disagi negli ospedali: potrebbero saltare migliaia di interventi. Le ragioni della protesta e le cose da sapere sullo sciopero

Rivendicano finanziamenti adeguati per il Fondo sanitario nazionale, assunzioni per garantire il diritto alla cura e il diritto a curare, il rinnovo del contratto nazionale di lavoro fermo da oltre dieci anni. E chiedono una riduzione dell'eccessivo carico di lavoro. Per queste ragioni, venerdì 23 novembre, medici e anestesisti del Servizio sanitario nazionale (Ssn) incroceranno le braccia per 24 ore. Si asterranno dal lavoro medici, veterinari e dirigenti sanitari di tutte le regioni, e in ogni capoluogo (Torino, Aosta, Milano, Padova, Bologna, Firenze, Perugia, Ancona, Roma, L'Aquila, Campobasso, Napoli, Bari, Catanzaro, Palermo e Cagliari) è stata organizzata una manifestazione unitaria. Alla protesta aderiscono tutte le principali sigle sindacali di categoria, incluse le maggiori (Anaao e Fp Cgil Medici). I sindacati di categoria avevano inizialmente proclamato due giornate di sciopero ma la prima, prevista per il 9 novembre, è stata revocata a causa di problemi interpretativi delle norme che regolano le giornate di sciopero in sanità.

Sciopero medici e anestesisti venerdì 23 novembre 2018: le cose da sapere

Il giorno del "black friday", occasione per chi vuole fare shopping a prezzi scontati, sarà dunque un venerdì nero per pazienti e utenti del servizio sanitario nazionale. Interventi e visite a rischio, ma saranno assicurate le attività di urgenza e di pronto soccorso. Diverse le motivazioni alla base della protesta, a partire dall'insufficienza del finanziamento previsto per il Fondo sanitario nazionale 2019, in relazione alla garanzia dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) ed agli investimenti nel patrimonio edilizio sanitario e tecnologico. Ma anche il mancato incremento delle risorse destinate all'assunzione del personale della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria. Inoltre, l'esiguità delle risorse assegnate al finanziamento dei contratti di lavoro, i ritardi amministrativi nei processi di stabilizzazione del precariato del settore sanitario e il mancato finanziamento aggiuntivo per i contratti di formazione specialistica.

Mancano medici, Chirurgia a Crotone non può coprire i turni 

Lo sciopero "provocherà forti disagi negli ospedali italiani, con il probabile blocco delle sale operatorie che avrà come conseguenza l'annullamento di migliaia di interventi. Saranno invece garantiti tutti gli interventi indifferibili e tutelati i pazienti fragili". Ad annunciarlo il sindacato degli anestesisti rianimatori (Aaroi-Emac) che ha previsto un'ampia adesione. Alessandro Vergallo, presidente Aaroi-Emac, afferma:

Questo sciopero è anche per i cittadini, danneggiati dalla malagestione della sanità italiana. Il SSN deve continuare a garantire a tutti il diritto alla salute, anche attraverso la tutela del personale che vi lavora e il rispetto del Contratto e dei diritti fondamentali dei lavoratori che talvolta vengono violati.

La carenza di organico negli ospedali italiani

Lo dimostrano, ad esempio, i primi dati emersi dall'indagine che il sindacato sta effettuando per valutare il rispetto degli istituti contrattuali, con particolare riferimento a situazioni che potrebbero minare la sicurezza dei pazienti. Il sondaggio, in fase di elaborazione, ha mostrato che su 211 risposte di rappresentanti sindacali, un campione estremamente significativo degli ospedali pubblici italiani, 192 (91%) hanno detto di lavorare in carenza di organico. Secondo l'analisi, gli anestesisti rianimatori sono costretti a turni massacranti e a rispondere alle tante chiamate di emergenza, tanto da arrivare a passare la notte in hotel vicino l'ospedale per non allontanarsi troppo dal lavoro. In 65 (31%) risposte viene denunciato il ricorso alla "pronta disponibilità notturna e festiva sostitutiva" lì dove sarebbe, invece, prevista la guardia attiva H24. "Siamo arrivati al punto - ha affermato Vergalli - che alcuni colleghi preferiscono passare la notte in albergo per non allontanarsi eccessivamente dall'ospedale".

sciopero medici 23 novembre 2018-2

Lo sciopero interesserà 135mila medici, veterinari e dirigenti sanitari

Anche l'Anaao Assomed, uno dei sindacati più rappresentativi tra le professioni sanitarie, "conferma e ribadisce" le ragioni dello sciopero programmato dai sindacati della dirigenza Ssn per venerdì 23 novembre, che interesserà 135mila medici, veterinari e dirigenti sanitari, e sottolinea "il rischio di un rinvio di circa 40mila interventi chirurgici e di centinaia di migliaia di visite specialistiche e prestazioni diagnostiche e il blocco di tutta l’attività veterinaria connessa al controllo degli alimenti". "Nonostante le timide aperture dei parlamentari incontrati nelle scorse settimane - avverte il sindacato - restano irrisolte, nei provvedimenti legislativi in itinere, le istanze avanzate dalla categoria". Secondo l'Anaao Assomed i nodi da sciogliere riguardano "un finanziamento del Fondo sanitario nazionale 2019 che preveda le risorse indispensabili per garantire i vecchi e i nuovi Lea ai cittadini; il rinnovo del contratto fermo da 10 anni, con le necessarie risorse finanziarie e l'abolizione del tetto al trattamento accessorio; la cancellazione dell’anacronistico blocco della spesa per il personale della sanità che frena le assunzioni; il finanziamento di almeno 3.000 nuovi contratti di formazione specialistica post lauream".

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Carlo Palermo, segretario nazionale Anaao Assomed, ha le idee chiare: "Sembra quasi che i problemi che denunciamo riguardino solo noi. Tutto è prioritario, tutto è degno di attenta valutazione e sollecito impegno, mentre il momento degli ospedali, dei medici e dirigenti sanitari, della sanità pubblica arriva solo quando si vuole tagliare, chiudere, risparmiare, a volte accusare. Insomma entriamo nell’agenda sociale e politica del Paese sempre con un segno meno, mai con un più di proposte innovative e soluzioni condivise". Lo sciopero, spiega, "mira anche a correggere questa deriva per mettere i nostri temi e i nostri valori al centro del confronto politico, per sollecitare una riscrittura delle priorità che riconosca ai problemi della nostra categoria e della sanità il diritto di avere soluzioni chiare e positive perché i nostri problemi sono anche quelli dei cittadini che non accedono alle cure e non vedono tutelato il diritto alla salute".

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