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Domenica, 24 Settembre 2023
Dietro la guerriglia

Assalto Cgil Roma: il rilancio di Forza Nuova, il vero obiettivo e le prossime date cerchiate in rosso sul calendario

Arrestate tra sabato e domenica 12 persone coinvolte nei disordini: decapitati i vertici della formazione di estrema destra. Roma sarebbe dovuta essere la prima tappa di un tour guidato dai neofascisti in altre città d'Italia. Massima attenzione in vista del 15 ottobre, primo giorno del Green Pass obbligatorio sui luoghi di lavoro, e il G20 del 30 ottobre

Dopo gli scontri di sabato Forza Nuova alza il livello dello scontro. "Dal 15 ottobre, e fino a che il Green pass non verrà ritirato definitivamente la rivoluzione popolare non fermerà il suo cammino, con o senza di noi": in un comunicato Forza Nuova, commentando gli arresti nel movimento di estrema destra dopo i disordini di ieri a Roma, aggiunge: "La giornata romana fa da spartiacque tra vecchio e nuovo". Per gli esponenti del movimento di estrema destra, il popolo "ha deciso di alzare il livello dello scontro". 

Arrestate tra sabato e domenica 12 persone coinvolte negli scontri a Roma. Tra di loro anche Roberto Fiore e Giuliamo Castellino, rispettivamente leader nazionale e leader romano di Forza Nuova. Castellino era già stato fermato e portato in questura nella serata di sabato. Sono accusati a vario titolo per i reati di danneggiamento aggravato, devastazione e saccheggio, violenza e resistenza a pubblico ufficiale. La posizione di queste persone è al vaglio della Procura della Repubblica di Roma. La galassia neo fascista che ruota intorno a Forza nuova è al vaglio della polizia scientifica e della Digos.

Ora ci sono due date segnate in rosso sul calendario del Viminale: venerdi 15 ottobre, primo giorno del Green Pass obbligatorio sui luoghi di lavoro e il G20 a Roma il 30 e 31 ottobre. Mercoledì prossimo il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza definirà la nuova strategia per evitare che si verifichino episodi gravi come l'attacco di sabato alla Cgil. "Sono stato poco fa nella sede della CGIL e ho incontrato il segretario Landini. Al netto di tutte le immagini viste in queste ore, vedere dal vivo la distruzione che è stata fatta contro un luogo simbolo della difesa del lavoro è veramente un pugno nello stomaco. Credo si debba essere molto duri con i responsabili delle violenze, ma occorre parlare, ragionare e fare uscire il discorso scientifico con le persone che hanno dei dubbi" ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenuto a "Che tempo che fa" su RaiTre.

Guerriglia a Roma: l'obiettivo era Palazzo Chigi

Alcuni di coloro che sabato erano a Roma per protestare contro il Green Pass volevano fare "come a Washington". L’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio quando una folla sfondò le porte del Congresso degli Stati Uniti in diretta Facebook era forse uno dei loro riferimenti. Roma sarebbe dovuta essere la prima tappa di un tour guidato dai neofascisti in altre città d’Italia. "Si è concretizzato quel timore che avevamo comunicato alle istituzioni nelle scorse settimane e di cui il ministro Lamorgese aveva parlato", spiega  a Repubblica una fonte qualificata dell'intelligence. "E cioè che i neofascisti potessero sfruttare quel disagio, in apparenza apolitico, per generare rivolte violente".

C'è un audio fatto girare sui gruppi Telegram in cui si diceva abbastanza chiaramente che non sarebbe stata una manifestazione solo in Piazza del Popolo: "Cambieremo percorso da un momento all'altro". Come dice sempre al quotidiano romano una fonte qualificata della questura: "Quelli di Forza Nuova tentano sempre di raggiungere Chigi, per loro è come un feticcio. Il successivo attacco alla Cgil è stato una sorta di piano B".

"Dietro l’assalto nella sede della Cgil non ci sono solo la violenza e i saluti romani degli ex terroristi neri di Terza Posizione e dei Nar e i loro allievi del terzo millennio come Castellino. C’è anche la “copertura”, complice, di un movimento che da aprile 2020 si è dichiarato spontaneo e «di popolo», apolitico o «politicamente eterogeneo», solo a parole slegato dai partiti - commenta Paolo Berizzi su Repubblica  - E che invece si è lasciato infiltrare dall’ultradestra eversiva: quella dello slogan «fascismo XXI secolo», che spranga e avanza a colpi di pietre, bombe carta, cassonetti rovesciati".

"L'attacco a una sede del principale sindacato italiano e quello che è accaduto stanotte al Policlinico fanno venire alla mente le scene americane, le invasioni di Capitol Hill ma a me hanno fatto venire in mente un'altra cosa di cui non abbiamo immagini ma abbiamo memoria: esattamente 100 anni fa, nel settembre del 1921, un gruppo di squadristi fascisti fece la cosiddetta marcia su Ravenna, entrarono nella Camera del Lavoro e la sfasciarono, picchiarono sindacalisti, persino sacerdoti. Erano i fascisti che fanno queste cose, che attaccano i sindacati, i partiti, perché vorrebbero un mondo con persone che la pensano come loro. Lo facevano 100 anni fa e sono tornati e farlo ieri": è Walter Veltroni a ragionare su quanto accaduto ieri a Roma, con riferimenti storici che non possono non inquietare.

Il segretario della Cgil Maurizio Landini è sicuro che si è trattato di una strumentalizzazione: "L'azione contro di noi era premeditata da tempo. L'assalto non c'entra nulla né con le polemiche sul Green Pass né con le motivazioni della manifestazione. L'attacco non è stato contro la Cgil ma contro quello che rappresentiamo perché i sindacati sono un baluardo della democrazia". E' una marea montante, la definisce Paolo Griseri sulla Stampa,  che il leader della Cgil "ha visto salire in questi mesi ma che viene da lontano. Dall'idea che delle organizzazioni dei lavoratori si possa fare a meno, si possa metterle in un angolo in un sistema economico di in cui si vive di precarietà e di contratti individuali, diretti, senza trattative. Se il sindacato diventa marginale, è il ragionamento, allora lo si può attaccare, indicarlo come nemico dei lavoratori".

La "difesa" del prefetto: cosa non ha funzionato

Il prefetto di Roma, Matteo Piantedosi ieri a sera affida ad una nota la sua autodifesa: "Solo nelle ultime ore, man mano che diverse migliaia di persone giungevano da tutta Italia nella Capitale - spiega il prefetto - è stato possibile rilevare un livello della partecipazione non solo quantitativamente molto elevato ma pure caratterizzato dalla variegata composizione dell’adesione alla manifestazione, verso la quale andavano confluendo da persone comuni a gruppi organizzati di facinorosi". Piantedosi rivendica la predisposizione di "un’adeguata cornice di sicurezza per fronteggiare anche le frange più radicali della protesta" e "la barriera che le forze di polizia avevano eretto a protezione dell’ingresso della Cgil". Rimarcando che "l’uso della forza è qualcosa che deve essere sempre ponderato con equilibrio, soprattutto quando si fronteggiano gruppi indistinti di persone".

Sabato l'obiettivo delle forze dell’ordine, c'era la polizia in testa, è stato quello di arginare. Il dispositivo di sicurezza messo in atto dalla Questura era organizzato per presidiare il regolare svolgimento del sit in autorizzato in piazza del Popolo. Aveva anche l’obiettivo di controllare eventuali degenerazioni durante il corteo non autorizzato in via del Corso, con l’invasione di via Veneto, l’avvicinamento a Palazzo Chigi e l’assalto alla sede della Cgil in corso d’Italia. Gli agenti hanno fatto ricorso agli idranti, ai lacrimogeni e al monitoraggio della folla con un elicottero, ma non si è mai arrivati a una battaglia frontale vera e propria.

Ma il "salto di qualità" che riguarderebbe le frange più estreme che sabato hanno infiltrato la protesta, e che è stato chiarissimo nel momento in cui un gruppo di militanti di Forza nuova ha puntato verso la Cgil, preoccupa per il futuro. E non poco.

Il ministro Orlando e lo scioglimento delle formazioni neofasciste

La "strategia" messa in campo a Roma alla manifestazione dei No Green pass di sabato "rappresenta un salto di qualità nell'ambizione eversiva della destra neofascista. C'è un disegno che è oggettivamente e visibilmente pericoloso. Non escludo che oggi ci siano i presupposti per fare ciò che non si è fatto in passato, cioè, sciogliere quelle formazioni", dice in una intervista al Corriere della Sera il ministro del Lavoro, Andrea Orlando. Per il ministro "quella piazza è stata riempita anche di messaggi contraddittori e distorti amplificati dai media. E quindi a mio avviso c'è da insistere sulla comunicazione, sulla capacità di convinzione che va incrementata", e inoltre "dobbiamo stare molto attenti a evitare che l'autunno non saldi insieme questo movimento con movimenti che saranno conseguenza di difficoltà di alcuni settori economici di alcune aree territoriali".

"Da che parte sta la politica?", si chiede infine Orlando: "Perché sia sui fascisti che sulla QAnon italiana c'è un pezzo di politica che è ambigua per appetiti elettorali. E questo è pericoloso perché legittima determinate posizioni: l'indeciso può essere un interlocutore, non può esserlo il negazionista, il complottista, tanto meno il fascista".

L'attacco di Lega e Fratelli d'Italia alla ministra Lamorgese per i fatti di sabato a Roma "è drammatico, assolutamente scorretto. Attaccare il ministro dell'Interno è una follia. Sembra quasi che invece di condannare chi si è macchiato di una tale violenza lo si voglia proteggere, usando il ministro come scudo". Così Carlo Sibilia, M5S, sottosegretario all'Interno, intervistato da La Stampa. Per Sibilia il lavoro delle forze dell'ordine ha invece funzionato, perchè "sono stati scongiurati danni di sicuro molto più ingenti" e "oltre alle 10mila persone presenti in piazza del Popolo, almeno alcune altre migliaia sono state intercettate e bloccate prima che raggiungessero la Capitale".

"Sullo scioglimento di Forza Nuova "una riflessione va fatta: FN ha mobilitato facinorosi che poco avevano a che fare con il merito della protesta", dice ancora. "Chi strizza l'occhio ai No Vax si comporta da irresponsabile. Vorrei leggere dichiarazioni inequivocabili di condanna che purtroppo faccio fatica a vedere da parte di alcune forze politiche", conclude Sibilia, per il quale La Lega in particolare "decida da che parte stare, se col governo o con i facinorosi".

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