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Giovedì, 28 Marzo 2024
L'annuncio / Cipro

Eni ha scoperto il giacimento di gas più grande al mondo conteso dalla Turchia

 Bisogna però attendere almeno un anno, prima che si traduca in attività industriale

Eni pesca ancora nel Mediterraneo: scoperto nuovo giacimento di gas

L'Italia tira un sospiro di sollievo, dopo l'annuncio di Eni sulla scoperta di una vasta riserva di gas al largo di Cipro, uno dei giacimenti più grandi al mondo.

La scoperta

Il colosso energetico italiano, alleato con i francesi di TotalEnergies, ha annunciato di aver individuato al largo di Cipro riserve di gas per oltre 70 miliardi di metri cubi all'interno della loro concessione. Il pozzo in questione è stato denominato Cronos-1 e si trova a 2.287 metri di profondità, a 160 chilometri dalle coste dell'isola.   

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Cronos-1 è il quarto pozzo esplorativo di Eni Cyprus e il secondo nel Blocco 6, dopo la scoperta di Calypso-1 nel 2018. In quell'area Eni opera con una quota del 50%, mentre la restante parte è detenuta da TotalEnergies. Presto verrà valutata l'eventuale presenza di altri giacimenti con un ulteriore pozzo esplorativo. Bisogna però attendere almeno un anno, prima che si traduca in attività industriale.

Questa scoperta, oltre a creare le condizioni per portare alla luce ulteriori giacimenti nella regione, rappresenta una risorsa fornita da Eni a supporto dell'erogazione di ulteriore gas all'Europa. Inoltre, è una notizia rilevante per la politica di autonomia energetica dell'Italia, che ha ridotto il suo approvvigionamento dalla Russia a seguito dello scoppio della guerra in Ucraina. 

Il braccio di ferro con la Turchia

Una delle soluzioni per ridurre la dipendenza dell'Europa dal gas della Russia di Vladimir Putin potrebbe essere quella di sfruttare gli idrocarburi presenti nelle acque cipriote, e di far transitare in esse anche quelli proveniente dal Medio Oriente. Ma l'impresa di Eni incontra un ostacolo: le acque dinnanzi l’isola di Cipro sono corteggiate anche dalla Turchia di Recep Tayyip Erdogan, che vuole avere voce in capitolo su come i profitti vengono ricavati dalle ricchezze dell'isola. 

Facciamo un passo indietro. Eni è presenta a Cipro dal 2013 e con il tempo è riuscita ad accaparrarsi diverse concessioni, tanto che l'area è stata divisa in blocchi: il colosso italiano opera nei blocchi 2, 3, 6, 8 e 9 e detiene partecipazioni nei blocchi 7 e 11 operati da TotalEnergies.

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Questa spartizione però non è piaciuta ad Ankara. Secondo il governo, anche la Repubblica di Cipro del Nord, grossomodo compresa all’interno dei territori occupati dal paese anatolico nel 1974 e riconosciuta solo dalla Turchia, avrebbe diritto a partecipare alla partita degli idrocarburi. Erdogan non vuole che la Turchia rimanga fuori dalla corsa alle fonti energetiche cipriote e tanto meno lasciare spazio a Egitto e Israele: anche quest'ultima è interessata alla realizzazione di un gasdotto che partendo dalle sue cose, approdi a Cipro per poi raggiungere in Grecia il territorio della Ue. E' in corso una lotta tra titani, proprio quando il gas cipriota potrebbe essere più utile all'Europa.

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