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Sabato, 20 Aprile 2024
La proposta

Uno scudo penale per difendere chi vaccina

Medici e infermieri rischiano penalmente in caso di effetto collaterale o addirittura di morte dopo la somministrazione del siero. Il sottosegretario di Stato alla Salute, Andrea Costa: ''Bisogna tutelare il personale sanitario''

Il caos scatenato dalla sospensione del vaccino AstraZeneca in Italia (e non solo) ha prodotto due risultati nell'immediato: un calo di fiducia da parte dei cittadini che dovrebbero ricevere il siero e soprattutto l'aumento della preoccupazione da parte di infermieri e medici. Qual è il timore dei sanitari? Semplice, dopo la vicenda del militare morto in Sicilia dopo la somministrazione del vaccino anti-covid, i medici e gli infermieri che avevano inoculato la dose sono finiti tra gli indagati per omicidio colposo. Una iscrizione avvenuta prima dei pareri dell'Ema e dell'Aifa, prima di una qualsiasi prova scientifica che dimostri il nesso causale, con la magistratura che è intervenuta mettendo così sullo stesso piano le possibili conseguenze dovute al vaccino con le lesioni derivanti da un pestaggio o da altri tipi di violenza.

Come fare per tutelare il personale sanitario? È qui che entra in scena lo 'scudo penale', una proposta avanzata dal sottosegretario di Stato alla Salute, Andrea Costa: "È fondamentale assicurare tutela e tranquillità a tutti i vaccinatori che nelle prossime settimane somministreranno milioni di dosi di vaccini anti-Covid ai nostri connazionali. Dobbiamo con urgenza prevedere uno scudo penale per tutti gli attori principali della campagna vaccinale".

Secondo Costa il Governo e il ministero della Salute, hanno il ''dovere di garantire che tutte le donne e gli uomini impegnati attivamente nella campagna vaccinale possano svolgere il proprio lavoro in sicurezza, senza il timore e il rischio di essere coinvolti in eventuali procedimenti giudiziari. Il solo pensiero di un possibile giudizio per responsabilità penale di carattere colposo priva l'operatore sanitario della serenità necessaria a svolgere il proprio ruolo. Il pericolo di perdere la disponibilità di numerosi professionisti è alto. Non è questo il momento di rallentare la campagna vaccinale, che nelle ultime settimane ha raggiunto un punto di svolta".

"Non possiamo né dobbiamo dimenticare – conclude Costa - il prezioso ruolo che gli operatori del Sistema sanitario nazionale hanno svolto in questo ultimo anno così difficile, combattendo in prima linea e rischiando anche la propria vita, per sconfiggere il virus. Dobbiamo ringraziarli e proteggerli: sono sempre e comunque eroi. Rivolgo pertanto un appello al ministro della Giustizia Marta Cartabia e al presidente del Consiglio Mario Draghi perché prendano in seria considerazione questa misura",.

Della necessità di introdurre uno scudo penale per il personale sanitario ne aveva parlato anche la senatrice del Pd Paola Boldrini, vicepresidente della Commissione Sanità di Palazzo Madama: "Il tema che si pone oggi è che sia i cittadini che i sanitari devono poter affrontare con serenità le vaccinazioni, requisito fondamentale per portare a termine rapidamente una campagna dalla quale dipende il ritorno alla normalità sanitaria, sociale ed economica".

"La pausa imposta al vaccino Astrazeneca – ha aggiunto la senatrice Boldrini - va vissuta come un intervento del tutto precauzionale che deve incoraggiare i cittadini, visto che i dati statistici sull'inoculazione sia in Gran Bretagna che in Italia non presentano criticità e dunque ci aspettiamo che dall'Ema arrivi al più presto il via libera su questo vaccino. Bisogna che arrivino subito parole di chiarezza. Si dimostra che la farmacovigilanza funziona. È indispensabile approfondire invece la questione dell'eventuale necessità di introdurre uno scudo penale, anche temporaneo, per i medici, gli infermieri e le altre figure professionali coinvolte nel piano vaccinale, dopo che alcune procure, intervenute nei casi di decesso, hanno iscritto i vaccinatori nel registro degli indagati per omicidio colposo. Il solo profilarsi di questa possibilità impensierisce i sanitari che stanno svolgendo un compito fondamentale per la collettività, tanto è vero che tutti i rappresentanti delle categorie chiedono un intervento del governo, magari per decreto. Oggi il ministro Speranza si è detto possibilista, noi in Parlamento siamo disponibili a ragionare sul tema che è un punto critico del piano vaccinale: chi somministra le dosi non può essere ritenuto responsabile degli eventuali eventi avversi, pena mettere a rischio la prosecuzione della campagna".

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