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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Il ritorno a scuola il 7 gennaio non è una certezza?

Solo dopo l'Epifania anche i ragazzi delle superiori che torneranno tra i banchi in una percentuale del 75 per cento in tutta Italia. Che cosa stabilisce l'ultimo Dpcm? Tutte le criticità da risolvere

Da ieri con il passaggio alla zona arancione o gialla, e la conseguente riduzione delle restrizioni, molte scuole hanno riaperto alle lezioni in presenza. Ma è il 7 gennaio il giorno chiave, quello del rientro di tutti gli studenti a scuola, compresi i ragazzi delle superiori che torneranno tra i banchi in una percentuale del 75 per cento. Ma i trasporti saranno potenziati? Cosa si sta facendo per il 7 gennaio per la scuola e i trasporti? 

Il recente DPCM del 3 dicembre, relativo alle misure nazionali di contenimento del Covid, all’art. 1 comma 10 lettera “s” stabilisce che, a partire dal 7 gennaio 2021, anche le scuole secondarie di secondo grado riprendano le attività didattiche in presenza al 75 % della popolazione studentesca e che, in ultima analisi, sarà il Prefetto a decidere le modalità della frequenza.

Scuola, il ritorno in classe è previsto il 7 gennaio 2021

Nel frattempo, la situazione è molto diversificata da regione a regione. Oggi ad esempio aprono tutti gli istituti scolastici di Crotone dalla prima elementare fino alla prima media. Lo ha disposto il Tar della Calabria accogliendo il ricorso con il quale 25 genitori di alunni crotonesi chiedevano la sospensione dell'ordinanza emessa dal sindaco Vincenzo Voce che prevedeva la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado dal 9 al 22 dicembre prossimo

C'è invece chi prolunga le chiusure, come il sindaco di Quarto (Napoli), Antonio Sabino, che con un’ordinanza ha prolungato la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, sia pubbliche che private, fino al 22 dicembre. Il precedente provvedimento era scaduto sabato scorso. La ripresa è stata rinviata a dopo le festività di fine anno. "Valuteremo la riapertura appena la curva dei contagi si sarà ulteriormente abbassata. Al momento il numero di positivi a livello cittadino, ma anche ragionale, è ancora piuttosto alto e non ce la sentiamo di esporre i nostri ragazzi al rischio contagio"

A Bari nella scuola media Santomauro sono state sospese da lunedì 14 dicembre e sino al 22 dicembre tutte le lezioni in presenza per l'elevato numero di docenti posti in isolamento dopo la segnalazione di positività al Covid della dirigente scolastica. L'istituto ha quindi disposto l'attivazione della didattica a distanza per tutte le classi, mentre le attività in presenza riprenderanno regolarmente giovedì 7 gennaio, dopo le feste natalizie.

Ricciardi: "Scuole aperte il 7 gennaio solo se il virus rallenta"

Riaprire le scuole in presenza il 7 gennaio? "Dobbiamo limitare la circolazione del virus esterna alle scuole - dice ad Agora' su Rai3 Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Speranza. "Se lo facciamo le scuole possono riaprire. Ma se la circolazione del virus non solo non viene limitata, ma viene incentivata, è chiaro che anche riaprire le scuole è un rischio". L'esperto ha aggiunto che "le scuole sono sicure se il protocollo del distanziamento e delle mascherine viene rispettato. C'è bisogno di una costante attenzione da parte degli insegnanti e dirigenti scolastici". 

Si torna in classe dopo l'Epifania: tutti gli ostacoli

La ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina, intanto, ha riferito che "oltre 3,7 miliardi, di cui 2,2 per finanziare la spesa corrente e più di 1,5 per gli investimenti, sono le risorse per la scuola previste dal disegno di legge di Bilancio attualmente al vaglio del Parlamento. “Il mondo dell'istruzione è tornato al centro degli investimenti: lo dimostrano le risorse mobilitate in questi mesi, lo dimostra questa ulteriore iniezione di fondi”, ha scritto sui social. Azzolina ha poi detto: "Ho sempre difeso e continuerò a difendere la scuola in presenza, perché io ritengo che la scuola non sia soltanto l'apprendimento formale". “La scuola in presenza ha un sapore che non è sostituibile assolutamente con la didattica a distanza. Quindi io credo che quella debba essere la strada che un po' il Paese deve perseguire, il ritorno a scuola, perché ribadiamolo: la scuola in presenza non è solo apprendimento, trasmissione di contenuti ma è veramente tanto altro, e gli studenti sono certo che sanno quello di cui sto parlando"

A meno di novità importanti sul fronte della curva dei contagi si torna quindi in classe il giorno dopo l'Epifania.  "Vogliamo rispettare quanto detto nel Dpcm del 3 dicembre, ovvero tornare al 75% di didattica in presenza anche alle superiori, come è giusto che sia”, ha detto il viceministro dell'Istruzione Anna Ascani. "Abbiamo deciso di discuterne con i prefetti, perché l'Italia non è tutta uguale e c'è bisogno di un coordinamento territoriale per il trasporti, per il tracciamento. Quindi quello che succederà dal 7 di gennaio è che le scuole adegueranno gli orari e ci saranno più mezzi a seconda delle necessità effettive dei singoli territori".

Per tornare tutti a scuola il 7 gennaio, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, ha detto che "come Regione stiamo coordinando una serie di tavoli con le Province per cercare di organizzare quello che io chiedo al Governo dalla scorso mese di maggio: per evitare assembramenti sul trasporto pubblico locale è necessario dilazionare gli ingressi e l'inizio delle diverse attività, sia scolastiche sia lavorative. Questo è l'unico sistema”

A tal proposito  il direttore sanitario dell'Istituto Spallanzani, Francesco Vaia, avverte: "La scuola e i trasporti sono elementi fondamentali della nostra società e vanno assolutamente preservati e potenziati. Mettere in sicurezza la scuola e i trasporti deve essere ora l'obiettivo primario per evitare ad ogni costo che queste strutture possano trasformarsi in potenziali incubatori del virus. Sono settori che vanno posti al centro delle nostre attenzioni in questa fase".

Le alternative poste dal DPCM sono in sostanza due: o verranno raddoppiati i trasporti e adeguati gli spazi scolastici durante le festività natalizie o si interverrà normativamente sugli orari scolastici apportando modifiche d’ufficio al fine di raggiungere il risultato richiesto. Più probabile la seconda ipotesi.

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