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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Il piano del ministero per tenere aperte le scuole in estate

Supporto, potenziamento e rinforzo per gli studenti ma anche spazio alla socialità e all’aggregazione sacrificati a causa della pandemia, con una serie di attività su base volontaria per ragazzi e insegnanti: la nota ministeriale

Anche quest'anno scolastico sta volgendo al termine e se già si pensa a come riaprire in sicurezza il prossimo settembre, al ministero dell'Istruzione si lavora anche su come continuare a tenere aperte le scuole nei mesi estivi. 

Il ministro Patrizio Bianchi continua a lodare il lavoro fatto finora da insegnanti e dirigenti scolastici (perché in fondo le scuole, con tutte le loro attività, non sono state mai chiuse né le lezioni interrotte), ma al tempo stesso ribadisce sempre quanto la pandemia abbia acuito differenze e fragilità. Per questo da viale Trastevere si spinge per non "perdere" i mesi estivi e cercare di fare recuperare il più possibile a bambini e ragazzi non tanto i debiti scolastici quanto piuttosto socialità e apprendimenti. Ecco quindi il piano messo a punto dal ministero dell’Istruzione, i cui obiettivi, modalità di utilizzo e risorse sono stati illustrati oggi alle scuole con una nota operativa, fanno sapere da viale Trastevere.

"Utilizzeremo questo periodo estivo per costruire un nuovo inizio - ha detto il ministro Bianchi - Riporteremo la scuola al centro della comunità, creando spazi di potenziamento delle competenze e di recupero delle relazioni. Stiamo lavorando insieme ai territori, alle associazioni, promuovendo i Patti educativi di comunità. Stiamo attivando un percorso di trasformazione ed evoluzione del nostro sistema di Istruzione, per dare vita ad una scuola più accogliente, inclusiva, basata su apprendimenti personalizzati, parte integrante del tessuto sociale e territoriale. Una scuola 'affettuosa', che sappia stare al fianco dei nostri bambini e ragazzi, che, partendo dai più fragili, sia punto di riferimento per tutta la comunità e le famiglie".

Come sarà la scuola aperta in estate

Le scuole potranno scegliere se restare aperte o meno, così come pure insegnanti e studenti potranno decidere di partecipare su base volontaria. Le scuole programmeranno le attività (che si svolgeranno nel rispetto delle misure di sicurezza anti-Covid) all’interno degli organi collegiali e informeranno le famiglie. 

Il piano si articola in tre fasi

  • Fase 1: per i restanti giorni di giugno si prevedono programmi di rinforzo, laboratori e studio di gruppo, per un "potenziamento degli apprendimenti", con attività laboratoriali, scuola all’aperto, studio di gruppo, da effettuare anche sul territorio, con collaborazioni esterne o con il terzo settore. 
  • Fase 2: luglio e agosto saranno dedicati al recupero della società e proseguiranno le attività di potenziamento degli apprendimenti che saranno affiancate più intensamente da attività di aggregazione e socializzazione in modalità Campus (con attività legate a Computing, Arte, Musica, vita Pubblica, Sport). Ci saranno moduli e laboratori di educazione motoria e gioco didattico, canto, musica, arte, scrittura creativa, educazione alla cittadinanza, debate, educazione alla sostenibilità, educazione all’imprenditorialità, potenziamento della lingua italiana e della scrittura, potenziamento delle competenze scientifiche e digitali (coding, media education, robotica). Le attività potranno svolgersi in spazi aperti delle scuole e del territorio, teatri, cinema, musei, biblioteche, parchi e centri sportivi, con il coinvolgimento del terzo settore, di educatori ed esperti esterni;
  • Fase 3: da settembre fino all’avvio delle lezioni, è prevista una fase di accoglienza connessa con le precedenti e che nelle intenzioni "sarà di vero e proprio avvio del prossimo anno scolastico", mentre proseguiranno le attività di potenziamento delle competenze e di accompagnamento di studentesse e studenti al nuovo inizio.

Scuole aperte in estate, i fondi per gli istituti

Un piano ambizioso che ovviamente necessita di fondi. Le risorse ammontano complessivamente a 510 milioni di euro. Di questi 320 arrivano dai Fondi Pon (il programma operativo nazionale promosso dal ministero con fondi europei). Altri 150 milioni provengono dal decreto sostegni e saranno distribuiti attraverso un decreto del Ministero, sulla base del numero degli alunni, per una media di circa 18mila euro per scuola. Infine ci sono ulteriori 40 milioni dal fondo per l’ampliamento dell’offerta formativa e il contrasto della povertà educativa, assegnati alle Istituzioni scolastiche in funzione delle tipologie di progetti da attivare e sarà possibile collaborare con il terzo settore e realizzare patti educativi di comunità. 

Sul sito del ministero c’è una sezione apposita dedicata al piano estate, dove sarà disponibile un bando Pon da 320 milioni, utilizzabili soprattutto nelle aree con maggiori disuguaglianze economiche e sociali. Le scuole potranno fare domanda fino al 21 maggio prossimo. I fondi, di cui circa il 70% è destinato alle regioni del Sud, potranno essere spesi sino al termine dell’anno scolastico 2021/2022, nella logica di un piano di trasformazione che partirà dall’estate e proseguirà durante il prossimo anno scolastico. Le risorse Pon saranno disponibili anche per le scuole paritarie (che svolgono il servizio con modalità non commerciali) e per i Cpia (Centri per l’istruzione degli adulti).

(edit: aggiornato alle 17.20 con la nota ufficiale del ministero dell'Istruzione)

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