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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Preoccupazione

Il focolaio di variante inglese a scuola e la richiesta di chiusura immediata in 250 città

Dodici bambini contagiati in un istituto di Gussago, in provincia di Brescia. Ecco la lettera firmata da 12mila persone tra genitori, docenti e personale Ata e inviata a Mario Draghi e Sergio Mattarella

Sono tre le varianti del coronavirus monitorate negli ultimi mesi dall'Istituto superiore di sanità con particolare attenzione: quella inglese, quella brasiliana e quella sudafricana. Nel caso della variante inglese, a mettere in allarme gli esperti è soprattutto l’elevata contagiosità del ceppo che si è originato a settembre nel Kent e che nel giro di soli due mesi è diventato dominante nel Regno Unito facendo esplodere i contagi e le vittime. Secondo virologi ed epidemiologi questa variante ha un tasso di contagiosità più elevato, ma non è ancora chiaro se sia causa di una letalità maggiore.

Il focolaio di variante inglese a scuola a Gussago (Brescia)

Preoccupa la situazione nelle scuole. Nelle ultime ore è stato segnalato un focolaio di variante inglese alla scuola primaria di Ronco, a Gussago, in provincia di Brescia: ad oggi sarebbero 12 i bambini ancora positivi, per fortuna tutti asintomatici, mentre altri 14 hanno già fatto ritorno in classe dopo i tamponi negativi. Gli accertamenti di Ats hanno confermato la positività alla variante inglese del coronavirus. Il sindaco Giovanni Coccoli ha già fatto sapere che per il momento non chiuderà le scuole (anche perché adesso arrivano le vacanze di carnevale, quindi saranno chiuse lo stesso). Ma l'appello è comunque alla massima cautela: "Vorrei invitare tutte le famiglie a rispettare rigorosamente quelle che sono le regole in vigore", scrive il primo cittadino.

"Invito tutti voi - continua Coccoli - a non partecipare a eventi, a Gussago non ce ne saranno, a non frequentare zone e luoghi affollati. La mia preoccupazione è che i contagi possano aumentare e sarebbe penalizzante per tutti dover chiudere le nostre scuole. Pensiamo al bene dei nostri ragazzi e facciamo ancora degli sforzi per il bene della nostra comunità". La prima positività di bambini e maestre è stata rilevata alla fine di gennaio. La classe è stata subito chiusa, e i successivi accertamenti hanno confermato il contagio da variante.

E nel Ferrarese sono 27 le scuole coinvolte, dai nidi alle superiori, con 84 persone positive tra studenti (67) e personale (17), con una rilevante concentrazione di casi a Cento, che conta da sola 40 contagi, di cui più della metà (24) all'istituto "Fratelli Taddia". Questo il quadro della diffusione del coronavirus negli istituti scolastici ferraresi tracciato dal dirigente del dipartimento di sanità pubblica dell’Asl, Giuseppe Cosenza. In questo caso non c'è la conferma che si tratti di persone positive alla variante inglese.

"Chiediamo che le scuole vengano chiuse immediatamente": la lettera a Draghi e Mattarella

Dad per "ogni ordine e grado" fino al permanere della "situazione di grave rischio contagio" e fino alla "pubblicazione da parte del ministero dell'Istruzione dei dati reali del contagio covid nelle scuole, tra bambini, ragazzi e studenti in genere, insegnanti, Ata nonché i dati sul numero di morti in queste categorie". È la richiesta che si legge in una lettera aperta al presidente incaricato Mario Draghi, al capo dello Stato e ai presidenti di Camera e Senato, firmata in pochi giorni da circa 12mila persone fra genitori, docenti e personale Ata di oltre 250 città e promossa dal Comitato nazionale Dad per tutti. Il Comitato nell'annunciare il deposito dell'istanza, rivolgendosi a Mario Draghi, afferma: "Noi chiediamo che le scuole vengano chiuse immediatamente, a tutela della salute di insegnanti, Ata, genitori e studenti, finché permanga il pericolo del contagio"; o che "si rifletta sull'opportunità di adottare la didattica a distanza a richiesta, come avviene in altri Paesi, lasciando l'opzione anche agli insegnanti di aderire in piena libertà, a tutela della loro salute".

"La seconda ondata non è ancora passata e la terza ondata del virus si avvicina - si legge nella petizione -. Già si affacciano in Italia, come in tutta Europa le varianti inglese, sudafricana e brasiliana che potrebbero provocare moltissimi morti e contagiati. Autorevoli scienziati, virologi, epidemiologi ogni giorno, ci consigliano di tenere le scuole chiuse, perché potrebbero essere veicolo di propagazione del contagio". Il comitato cita in particolare la variante inglese: "Lo ha detto il 4 febbraio il professor Ricciardi, sembra la più pericolosa e si diffonde molto nelle scuole perché colpisce più frequentemente bambini e giovanissimi".

Tra le argomentazioni uno studio partito dall'Università di Edimburgo e pubblicato su Lancet che "ha analizzato i dati reali raccolti in oltre 130 Paesi del mondo, ha dimostrato che la chiusura delle scuole è la seconda misura più efficace per contenere il virus e far diminuire la curva del contagio (dopo il divieto di assembramenti). Inoltre lo stesso studio dimostra che la riapertura delle scuole è la misura che più favorisce la ripresa del contagio, al termine di un lockdown". Tra i Paesi costretti a chiudere le scuole, nella petizione si indicano "anche quelli che più si erano dichiarati contrari come Germania, Svezia, Austria, Danimarca, Olanda, Inghilterra. Addirittura il premier inglese Johnson nel discorso alla nazione del 4 gennaio ha ammesso che le scuole sono pericolose per il contagio e che gli studenti portano il virus dalle classi nelle famiglie".

Le classi pollaio, le mense e i mezzi pubblici

Il Comitato Dad per tutti si sofferma poi sulle classi pollaio ospitanti "30 soggetti in un locale chiuso a parlare per 5 ore al giorno" e la propagazione del virus con "aerosol che è emesso parlando arriva anche ad oltre due metri di distanza". Quindi tocca la questione mense: "Nei ristoranti non si può mangiare, ma a scuola è consentito?". Denuncia gli assembramenti nei mezzi pubblici: "All'ingresso ed all'uscita da scuola che movimenta circa 9 milioni di persone al giorno". Quindi domanda: "Dall'apertura delle scuole a settembre si sono verificati in Italia oltre 52mila nuovi decessi ed oltre 2 milioni di nuovi contagi. Quanti sarebbero stati in meno se le scuole fossero rimaste chiuse?".

"Le cronache di questi ultimi giorni - prosegue - dopo le riaperture di gennaio, segnalano un grave aumento di casi nelle scuole, da Milano
a Perugia a Napoli dall'Umbria, all'Abruzzo, alla Calabria, alla Campania, al Trentino Alto Adige. Continue notizie di bambini, insegnanti positivi e classi in quarantena, anche di elementari ed infanzia. Con grande apprensione abbiamo letto in questi giorni le notizie che riguardano Corzano (Bs), dove è scoppiato un grave focolaio di variante inglese ed il sindaco ha dichiarato alla stampa che il contagio è partito proprio da scuole elementari e materne".

Il Comitato elenca i rischi del mantenimento dell'apertura delle scuole durante la campagna vaccinale, senza contare "oltre ai morti ed ai contagiati ed intubati, il danno economico per la società rappresentato dal costo delle cure mediche e dell'ospedalizzazione di decine di migliaia di persone". "Noi confidiamo - conclude rivolgendosi a Draghi - che Lei esaminerà queste nostre richieste con il massimo scrupolo, nell'interesse del diritto alla tutela della salute e della vita, che in una società civile come la nostra , deve essere considerato come il diritto fondamentale, prevalente su ogni altro diritto ed interesse".
 

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