Coronavirus, più di 200 scuole chiuse e oltre 1400 con almeno un contagio: la situazione
Ecco quali sono alcuni degli ultimi istituti in cui si sono verificati i casi di coronavirus. E cosa succede in caso di sospetta positività tra i banchi
Contagi in aumento in tutta Italia: il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe rileva nella settimana dal 30 settembre al 6 ottobre, rispetto alla precedente, un netto incremento nel trend dei nuovi casi (17.252 vs 12.114). Il tutto a fronte di un numero di poco superiore di casi testati (429.984 vs 394.396), oltre a un rilevante aumento del rapporto positivi/casi testati (4% vs 3,1%). Dal punto di vista epidemiologico crescono i casi attualmente positivi (60.134 vs 50.630) e, sul fronte degli ospedali, aumentano i pazienti ricoverati con sintomi (3.625 vs 3.048) e in terapia intensiva (319 vs 271).
Come sta andando nelle scuole dopo la riapertura degli istituti? Due ragazzi italiani - Lorenzo Ruffino, studente di Economia a Torino, e Vittorio Nicoletta, dottorando di sistemi decisionali in Québec - hanno creato una piattaforma e una mappa per il monitoraggio dei cluster scolastici. Questa mappa, aggiornata quotidianamente, segnala i casi di positività nelle scuole, raccoglie notizie e ordinanze dei sindaci dalla riapertura degli istituti ed è stata creata - spiegano gli autori - "utilizzando solo notizie pubblicate online e quindi da considerarsi non esaustiva". Ecco quali sono alcuni degli ultimi istituti in cui si sono verificati i contagi, secondo i dati estrapolati da questo database.
Le scuole chiuse per coronavirus
Sono 205 le scuole chiuse e almeno 1.439 quelle in cui si è verificato almeno un caso di coronavirus dall'inizio di questo anno scolastico in Italia. In Piemonte, quarantena per alcune classi della scuola dell’infanzia statale di Racconigi (in provincia di Cuneo), dove è stata riscontrata una diffusione del contagio in seguito alla positività di un’insegnante. I tamponi hanno indicato che anche altri due adulti (un insegnante e un membro del personale scolastico) e tre bambini sono stati contagiati dal coronavirus. Come da protocollo, tutti i compagni di classe dei bambini positivi, così come i loro genitori, sono stati messi in quarantena.
Sono stati accertati tre casi di positività nelle scuole altoatesine. Per quanto riguarda le scuole in lingua italiana un caso è stato accertato presso la scuola primaria San Filippo Neri di Bolzano. L’Azienda Sanitaria ha deciso di non mettere in quarantena le due classi coinvolte. Per quanto riguarda la scuola in lingua tedesca è risultato positivo uno degli studenti del liceo linguistico Nikolaus Cusanus di Brunico e una studentessa dell'istituto economico di San Candido. In entrambi i casi per compagni di classe e docenti è stata disposta la quarantena preventiva.
Contagi a scuola: la situazione nel nord Italia
In Liguria, una persona è risultata positiva all'interno del Liceo Mazzini, a La Spezia. Di conseguenza, tre classi seguiranno le lezioni con la didattica a distanza nel rispetto dei protocolli sanitari, sanificazione compresa, in attesa di eventuali evoluzioni. Il convitto maschile annesso all'Istituto professionale alberghiero di Longarone (Belluno), in Veneto, è stato chiuso dopo la scoperta di positività al coronavirus. I tamponi erano stati decisi dall'azienda Ulss 1 Dolomiti per la verifica dei contatti di due casi positivi nella scuola; altre due positività sono state così trovate in uno studente e in un insegnante. È stata quindi posta in quarantena la classe e chiuso il convitto annesso alla scuola.
In Toscana, alla scuola media di Soci, nel comune di Bibbiena (Arezzo), sono stati riscontrati altri 11 casi positivi al coronavirus, oltre i 18 degli scorsi giorni. Lo rende noto il Comune di Bibbiena spiegando che la scuola al momento ha sospeso le lezioni 'in presenza' a seguito dell'emergenza sanitaria in atto. Riscontrati inoltre, prosegue il Comune, altri due casi positivi alle elementari di Bibbiena di cui uno è un insegnante. La classe, si tratta di una quinta, è stata posta in quarantena.
Arrivano i test rapidi nelle scuole: cosa sono e come funzionano
Da lunedì indossano la mascherina anche seduti ai banchi gli alunni della scuola media inferiore 'Panzini' di Rimini, in Emilia-Romagna, e lo dovranno fare per due settimane dopo che un caso di positività al Sars-Cov-2 tra gli studenti ha posto in quarantena un'intera classe. Negli stessi giorni è arrivata la notizia di una insegnante positiva al virus. Risultato: tamponi per cinque classi e per alcuni docenti. Finora, per la maggior parte degli studenti il tampone è risultato negativo. Ancora una decina quelli che attendono l’esito.
Alla scuola media di Lograto, nella bassa bresciana, in Lombardia, un insegnante è risultato positivo al Covid-19. Per questo motivo la dirigente ha subito attivato l’Agenzia di Tutela della Salute di Brescia per capire come muoversi. A Cernusco sul Naviglio, in provincia di Milano, il riscontro della positività di uno studente della scuola primaria dell’IC Rita Levi Montalcini ha fatto attivare i relativi protocolli ed è stato disposto dalle autorità competenti l’isolamento fiduciario di tutta la classe e dei suoi insegnanti già a partire da martedì 6 ottobre.
Coronavirus a scuola: la situazione nel Lazio e in Puglia
A Cassino, nel Lazio, è stato chiuso l’intero Liceo Scientifico Pellecchia, fino al 13 ottobre, dopo il riscontro di sei casi positivi in quattro classi diverse. È scattato il protocollo precauzionale con la messa in isolamento fiduciario di circa 1.300 studenti, in attesa dell’indagine Asl e dell’esecuzione dei tamponi necessari. In quarantena anche tre classi dell’istituto paritario San Benedetto, in cui è stata trovata positiva un’insegnante. Sempre nel Lazio, in provincia di Frosinone, casi di positività nelle scuole anche ad Anagni (liceo Regina Margherita) e nel Liceo Scientifico di Sora.
A Montegiorgio (Fermo), nelle Marche, da ieri mattina è stata posta in quarantena una classe delle scuole medie per un caso di positività rilevato nella giornata di martedì 6 ottobre. Un’altra insegnante è risultata positiva al Covid nel plesso della scuola dell’Infanzia ‘Ferrovia’ dell’istituto ‘Moscati’ di Benevento, in Campania. La comunicazione da parte del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl è arrivata nella tarda serata di martedì.
In Puglia, a Taranto, dopo il caso dei 18 studenti della stessa classe contagiati all'istituto superiore Maria Pia, si registra un caso tra gli alunni dell'istituto industriale Pacinotti, dove è stata disposta la sanificazione: i compagni di classe e i contatti stretti dello studente sono in isolamento e saranno effettuati i tamponi.
Cosa succede in caso di contagio a scuola?
Il Protocollo indicato dal documento dell'Istituto superiore di Sanità nel caso di sospetta positività nelle scuole distingue quattro tipologie diverse di casi: alunno con sintomi durante la permanenza a scuola, alunno con sintomi mentre si trova a casa, operatore scolastico con sintomi all'interno dell'istituto, operatore scolastico che presenta sintomi al di fuori della struttura scolastica. Il campanello d'allarme è sempre una temperatura corporea sopra 37.5°. E poi tutte quelle manifestazioni tipiche delle sindromi influenzali e, in particolare, del coronavirus: tosse insistente, mal di gola, dolori muscolari, disturbi intestinali, perdita di gusto e olfatto.
Se un alunno, durante la giornata scolastica, mostra uno o più sintomi collegabili al coronavirus, la prima cosa da fare è avvertire il referente Covid-19 (la persona, presente in ogni istituto, che deve coordinare la gestione del caso). Sarà quest'ultimo ad avvertire i genitori dell'alunno e a 'isolare' lo studente in una stanza dedicata, dove gli verrà misurata la temperatura. Tutti, a partire dal ragazzo o dalla ragazza (a meno che abbia meno di 6 anni), dovranno indossare una mascherina chirurgica in attesa che arrivi qualcuno a prenderlo/a. Dopodiché andrà pulita e disinfettata la stanza in cui si trovava l'alunno.
Saranno i genitori a contattare il medico di medicina generale (o il pediatra) per la valutazione telefonica del caso. Il medico, se lo riterrà opportuno, prescriverà il test avvertendo la Asl competente. Se il test risulterà positivo, per il ritorno in classe si dovrà attendere la negatività di due tamponi effettuati a 24 ore di distanza l'uno dall'altro. In caso contrario prosegue l'isolamento.
In caso di positività accertata, verrà subito attivato il tracciamento dei contatti e si procederà alla sanificazione delle aree scolastiche in cui si è soffermato l'alunno. Nel frattempo la Asl, acquisita la lista di compagni di classe e personale scolastico entrati in contatto con il contagiato nelle 48 ore precedenti l'insorgenza dei sintomi, stabilirà chi sono i contatti stretti che verranno messi in quarantena fiduciaria per 14 giorni dall'ultimo contatto.
Il certificato medico da presentare per il ritorno a scuola
Se invece il tampone risulta negativo al paziente sospetto verrà ripetuto il test dopo 2-3 giorni. Nel frattempo l'alunno dovrà restare a casa, fino alla completa guarigione (anche se non ha contratto il virus). Per il ritorno a scuola si dovrà presentare un certificato medico che attesti lo svolgimento di tutte le procedure del caso. Molto più snella la procedura nel caso l'alunno mostri sintomi riconducibili al coronavirus - in particolare febbre superiore ai 37.5 registrata durante la misurazione quotidiana - quando è ancora a casa. Ovviamente non potrà uscire, mentre i genitori avvertiranno il medico e la scuola.
In caso di sospetta positività, il medico disporrà il tampone di controllo interfacciandosi con la Asl. Lo stesso Dipartimento di prevenzione si attiverà per approfondire l'indagine diagnostica su eventuali persone entrate in contatto con lo studente. Se il potenziale positivo è, invece, un docente o un componente del personale scolastico, non è previsto nessun isolamento in istituto. La persona coinvolta dovrà indossare la mascherina, allontanarsi dalla struttura e tornare immediatamente al proprio domicilio. Anche in questi casi sarà il medico curante a valutare l’opportunità del test diagnostico.
Senza tampone non si torna a scuola dopo un'assenza con sintomi sospetti
Qualora il tampone risulti negativo ma il medico riscontri un altro tipo di patologia, la persona potrà tornare a scuola presentando un certificato che attesti la sua 'non contagiosità". Se, invece, la comparsa dei sintomi avviene fuori da scuola la procedura è molto simile a quella prevista per gli alunni: si resta a casa, si avverte il medico, si comunica l'assenza dal lavoro per motivi di salute. Se il medico lo ritiene opportuno si effettua il test. In caso di positività si avvia l'indagine sui contatti. Altrimenti si può tornare al lavoro presentando la certificazione che giustifichi l'assenza per una patologia differente.