rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Il ritorno sui banchi

Scuola, centinaia di classi in quarantena: l'ipotesi "micro-bolle"

Da Nord a Sud si moltiplicano gli istituti che si ritrovano con classi in quarantena per casi di coronavirus, e si prende spunto dalla Germania per evitare il blocco delle attività

La prima settimana di scuola è appena terminata, ed è già tempo di bilanci per capire se i provvedimenti adottati per contenere il contagio da coronavirus abbiano funzionato.

A oggi il green pass obbligatorio per docenti e personale e per i genitori che entrano a scuola per accompagnare i figli, stando ai rilevamenti del Ministero dell’Istruzione, ha retto, ma le classi in quarantena sono già centinaia in tutta Italia: basta un solo caso accertato e tutti gli studenti tornano in quarantena (e in dad), 7 giorni chi ha ricevuto il vaccino e 10 chi non lo ha fatto, con tampone al termine in entrambi i casi (chi non fa il tampone deve invece stare in quarantena per 14 giorni). Nessun cluster è ancora stato accertato, solo casi isolati, ma secondo l’Associazione Nazionale Presidi il numero delle classi in quarantea è inevitabilmente destinato ad aumentare, perché “in Italia ne abbiamo 400mila”, ha chiarito il presidente Antonello Giannelli in un’intervista a Qn. 

Da qui la proposta, avanzata in primis dall’assessore regionale alla Sanità del Lazio, Alessio d’Amato, di optare un sistema già adottato in Germania: quarantena non per tutti, ma soltanto per i compagni di banco o comunque per chi entra in contatto stretto con lo studente positivo. Di "micro-bolle" si è parlato poi anche in Danimarca (primo Paese ad abolire tutte le restrizioni anti covid), dove gli alunni sono stati divisi in piccoli gruppi da 10-12 studenti massimo, orari di inizio delle lezioni sfalsati e banchi monoposto a 2 metri di distanza, allestimento che consente anche di liberarsi delle mascherine. 

L’obiettivo è limitare al massimo la cerchia di studenti in quarantena, ma per gli esperti epidemiologici e per i dirigenti scolastici quella delle micro-bolle non sarebbe una strada praticabile. Impossibile effettuare un tracciamento così minuzioso con il personale a disposizione, difficilissimo accertare quali studenti siano entrati in contatto e come e stabilire in modo assoluto il grado di rischio per escludere la quarantena.

Una soluzione, però, va trovata, e in fretta: l’autunno si avvicina, e le scuole restano sotto strettissima osservazione per monitorare l’andamento del contagio in Italia. La priorità del governo - più volte ribadita sia dal premier Mario Draghi sia dai ministri alla Salute e all’Istruzione, Roberto Speranza e Patrizio Bianchi - è tenere le scuole aperte ed evitare un ritorno massiccio alla dad, ricorrendovi solo se necessario. Le classi in quarantena però aumentano da Nord a Sud, e alla rimostranze del personale scolastico alle prese con green pass, distanziamento e protocolli di sicurezza di aggiungono quelle delle associazioni, prima tra tutte il Codacons. Che ha chiesto innanzitutto che la misurazione della temperatura non venga più rimessa ai genitori.

Codacons: "No alla misurazione della temperatura da parte dei genitori"

“Eccessivo il numero di classi che, a pochi giorni alla ripartenza della scuola, è finito in quarantena - ha detto il presidente Carlo Rienzi - Alla base di tale situazioni vi sono le evidenti distorsioni nella gestione degli accessi alle strutture scolastiche, prima fra tutte la misurazione della temperatura degli studenti che viene delegata ai genitori”.

“Questa scelta comporta una eccessiva discrezionalità in capo alle famiglie, che possono omettere le misurazioni o decidere di mandare i propri figli a scuola anche con qualche linea di febbre, perché magari impossibilitati (come nel caso di genitori lavoratori) a tenere i bambini in casa o affidarli a terzi - prosegue Rienzi - Per tale motivo è indispensabile che siano le scuole a provvedere alla misurazione della temperatura degli studenti, e in tale direzione stiamo preparando una formale diffida al Miur e agli uffici scolastici regionali, affinché si attivino per modificare la procedura di accesso agli istituti allo scopo di evitare la quarantena a migliaia di studenti”.

Scuola, nuova manifestazione il 20 settembre 

Il comitato Priorità alla scuola, intanto, torna in piazza il 20 settembre in tutta Italia per protestare contro l’intero ecosistema scolastico e l’attuale gestione, chiarendo che "non accetteremo un altro anno a singhiozzo, vogliamo garanzie di presenza e continuità in tutta Italia e in tutte le scuole di ogni ordine e grado, e non vogliamo rivedere lo scempio di Regioni e Comuni che tengono chiuse le nostre scuole secondo il proprio variabile arbitrio". A questo si aggiunge la richiesta - sostenuta anche dai sindacati, che hanno aderito all'iniziativa - di eliminare il meccanismo di formazione delle classi-pollaio, visto che "nulla è stato fatto per ridurre gli alunni per classe e per dare più spazi alle scuole, perciò rimane una enorme percentuale di studenti in condizione di affollamento: ci mobilitiamo a oltranza per arrivare ad abrogare la norma della Riforma Gelmini - conferma il comitato - che consente la formazione di classi pollaio e per ottenere una legge che cambi il numero degli alunni per classe".

"Non è accettabile che la scuola riparta, a settembre 2021, con protocolli rigidi per la fascia 6-12 e con criteri di quarantena sostanzialmente immutati a fronte del tasso di vaccinazione raggiunto tra i docenti e nel Paese - aggiunge il comitato - il ministro Bianchi esalta come una conquista il fatto che “solo la classe va in quarantena” ma è esattamente la stessa situazione che abbiamo vissuto lo scorso anno scolastico e che ha provocato la scuola “a singhiozzo”! Oggi vanno previste quarantene selettive garantite da un efficace tracciamento. Inoltre, i protocolli devono essere flessibili, chiari e congrui alla effettiva situazione pandemica, adattati al mutare delle mutevoli situazioni epidemiologiche".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Scuola, centinaia di classi in quarantena: l'ipotesi "micro-bolle"

Today è in caricamento