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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Lo davano per morto e invece Gennarino è rinato: "Sta bene e ha smesso di bere"

La storia di Umberto Gennaro, ex clochard di 52 anni che dopo essere scampato ad un incidente ha deciso di riprendere in mano la sua vita

Lo scorso novembre, dopo un incidente stradale, si era sparsa la voce (falsa) della sua morte. Ma lui, conosciuto da tutti come Gennarino "Penna d'Oro" (merito della sua vena poetica) è vivo e sta facendo di tutto per ricominciare una nuova vita.

Questa è la storia di Umberto Gennaro, un clochard palermitano "residente" da tanti anni a Bologna dove si era trasferito dopo una storia d’amore finita male. Gennarino ha prima vissuto per anni a Firenze, facendo il cuoco. Poi, dopo aver perso il lavoro, è arrivata la strada. Ha sempre rifiutato le strutture pubbliche, trovando conforto solo nella bottiglia. Spesso l'alcol lo ha ridotto in condizioni preoccupanti e a volte non riusciva neppure a reggersi in piedi. A Bologna lo conoscevano quasi tutti. 

La sera del 24 novembre scorso si stava letteralmente trascinando sull’asfalto quando un’auto lo ha investito. L’uomo è stato liberato dai vigili del fuoco, che hanno sollevato il Suv e hanno affidato il clochard alle cure dei sanitari del 118. In molti a Bologna hanno pensato che Gennarino fosse morto. "Gennarino è salito in cielo", si leggeva in uno dei volantini affissi sulle vetrine dei negozi della zona. E invece no. Gennarino era vivo. In gravissime condizioni, ma vivo. Così, dopo essere scampato all’incidente, ha deciso di riprendere in mano la sua vita.

"Mio zio si trova a Palermo, ora sta bene"

Se Gennarino ce l'ha fatta - o almeno ci sta provando - è merito anche della nipote che dopo aver letto dell'incidente, dalla Sicilia è arrivata a Bologna, preoccupata per quel parente mai conosciuto e per cui la sua famiglia nutre ancora dei sensi di colpa.

"Mio zio si trova a Palermo, sua città di origine - spiega la donna a BolognaToday - e si sta curando. La ripresa è lenta, ma sta procedendo con le cure.  Ha un bel caratterino, ma adesso lascia che ci si prenda cura di lui. Abbiamo festeggiato con lui i primi 100 giorni senza alcol e ha recuperato peso, goloso com'è di dolci cerchiamo di far leva su quello per rimetterlo in forze e farlo rialzare in piedi. Bologna gli manca, ma adesso ha ritrovato la sua famiglia e pur rimanendo un po' burbero, deve restare con noi".

Quella di Gennarino è una storia difficile. "Era stato lasciato dalla sua fidanzata e ha cominciato a bere" racconta ancora la nipote. "Poi ha lasciato l'isola per andare prima a Firenze e poi a Bologna, dove ha trovato casa pur non avendo mai avuto una casa. Sentivo sempre parlare di lui, della sua scelta categorica (è molto testardo, anche adesso vuole fare di testa sua!) ma non ci eravamo mai visti e un velo fatto di sensi di colpa ha sempre offuscato la sua figura". Ma questo fa parte del passato. Ciò che conta è che adesso Gennarino stia meglio: un lieto fine inatteso, dopo anni passati ai margini per una storia d'amore finita male. 

Umberto Gennaro ha raccontato anche la sua vita in un libro "Una penna sola vorrei. Sette anni per leggerlo" di cui si sta occupando la comunità di Sant'Egidio. Si tratta di una raccolta di poesie scritte in vari momenti e che racchiudono la durezza della sua vita. 

Gennarino 2-2

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