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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Il caso / Trento

Gli sequestrano il cellulare a scuola, il padre va dall'avvocato: "Follia"

L'uomo ha deciso di procedere nei confronti di preside e insegnante: "È un atto illegittimo"

Un telefono cellulare di un alunno di 11 anni che squilla disturbando la lezione di religione. L'insegnante che lo sequestra e il papà dello studente che decide di affidarsi ad uno studio legale per procedere nei confronti del docente e della preside, in qualità di rappresentante dell'istituto. È successo nei giorni scorsi in una scuola del Trentino Alto Adige.

L'uomo, intervistato dal quotidiano "l'Adige", ha ammesso che il figlio ha sbagliato e avrebbe meritato una nota disciplinare o un richiamo, ma non il sequestro del telefono, che il padre ritiene "illegittimo". "Dovevo sentire mio figlio ma non è stato possibile, una follia", aggiunge il genitore.

Nemmeno un incontro con la dirigente scolastica sarebbe servito ad abbassare i toni. L'uomo insiste, precisando che "le linee guida del ministero e il garante della privacy sostengono chiaramente che la scuola può proibire l'uso del cellulare, ma non esercitare poteri coercitivi di perquisizione al fine di verificare il rispetto del regolamento, così come l'insegnante non può provvedere al sequestro". Dalla scuola, invece, nessuna dichiarazione.

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