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Martedì, 23 Aprile 2024
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Malati e invalidi, tra 2 settimane saranno sfrattati

Il dramma di Angelo Chirasifi e di sua moglie Maria, due anziani invalidi che vivono in un'abitazione a Parma, hanno sempre pagato l'affitto ma il proprietario non ha rinnovato il contratto: il 16 giugno verranno sfrattati

Angelo Chirasifi e la moglie Maria, due anziani invalidi e con gravi patologie, rischiano di finire in strada entro pochi giorni per lo sfratto dall'abitazione di via Leopardi per la quale hanno sempre pagato l'affitto. Entrambi sono arrivati a Parma dal comune di Villaricca, in provincia di Napoli, uno dei comuni del triangolo della Terra dei Fuochi.

Piombo, stagno, cadmio, nickel, cobalto, molibdeno e berillio sono solo alcuni dei materiali ritrovati all'interno dei terreni. Tonnellate di rifiuti pericolosi sono stati smaltiti illegalmente nei territori tra le province di Napoli e di Caserta, provocando gravissimi problemi di salute nella popolazione. 

Sulla strada all'improvviso

Angelo, che oggi ha 61 anni, è stato operato per un tumore alla carotide e ha sviluppato gravi problemi respiratori, tra i quali un enfisema polmonare, una broncopolminite cronica, oltre all'ipertensione e al diabete. Maria ha 60 anni e una grave patologia psichiatrica che richiede la presenza di una persona come assistente. Il 16 giugno l'ufficiale giudiziario si presenterà da loro per la quarta volta per eseguire lo sfratto. Angelo e Maria hanno sempre pagato l'affitto con regolarità ogni mese: dopo la fine del contratto 4+4 però il proprietario di casa ha deciso di non rinnovarlo per poter così vendere la casa. 

Il contratto è scaduto ad aprile e da allora è partita la procedura di sfratto. Dal marzo dell'anno scorso la famiglia è in contatto con i servizi sociali del polo Montanara. Grazie alla Diocesi di Parma una soluzione è in vista, ma i tempi non sono ancora certi. "Ho provato a cercare una casa in affitto - racconta Angelo a Parmatoday - ma non se ne trovano. Siamo in grado di pagare 500 euro come ora: abbiamo infatti sempre pagato regolarmente l'affitto. I costi sono altissimi: abbiamo trovato alcune case a 750/800 euro al mese. Mia moglie è invalida per una patologia psichiatrica e io ho gravi problemi respiratori: tra poco mi daranno un respiratore da utilizzare di notte. Non possiamo stare in strada o in dormitorio".

"Ci hanno promesso aiuto, ma di concreto nulla" 

Per Maria è lo psichiatra, in una lettera, a certificare questa impossibilità: le condizioni di salute della donna, scrive il medico, sono incompatibili con una sistemazione in un dormitorio. In queste strutture, infatti, le persone entrano alle 8 di sera per uscire poi alle 8 del mattino successivo. "Gli assistenti sociali hanno prima proposto di aiutarci a pagare l'affitto - prosegue Angelo -  e poi hanno trovato una soluzione abitativa, grazie alla Curia di Parma. C'è un appartamento, attualmente in ristrutturazione, a disposizione per la nostra famiglia. Non sappiamo però a che punto siano i lavori: sono passati tre mesi da quando ci hanno assicurato questa soluzione. La situazione è molto delicata: il 16 giugno si terrà il quarto ingresso dell'ufficiale giudiziario. Se si presenterà ancora la polizia per mia moglie non sarà semplice gestire la situazione: ha un equilibrio molto precario". 

Angelo ha lavorato a Parma come guardia giurata per diversi anni. Poi, con la crisi, l'istituto di vigilanza ha chiuso e lui si è trovato senza lavoro. Nel frattempo le condizioni della moglie sono peggiorate e Angelo, da allora, è stato accanto alla donna ogni giorno. "Mi occupavo anche della sicurezza nel trasporto dei portavalori - ci racconta Angelo -. Dopo la chiusura ho fatto anche i corsi della scuola edile per fare il tecnico perforatore ma non ho poi trovato un altro lavoro. Maria richiedeva assistenza quotidiana e mi sono dedicato a lei. Mia moglie prende una pensione dall'Inps di 700 euro, dovuta ai suoi 36 anni di contributi lavorativi. Andiamo avanti con questi soldi e con qualche altra centinaia di euro che arrivano dal suo lavoro, saltuario, come addetta alle pulizie". 

Il 16 giugno l'ufficiale giudiziario si presenterà per la quarta volta in via Leopardi: con Angelo e Maria ci saranno anche gli attivisti della Rete Diritti in Casa, che stanno seguendo il suo caso. Se nel frattempo l'abitazione messa a disposizione dalla chiesa non sarà pronta Angelo e sua moglie Maria finiranno in strada o separati in due dormitori diversi. 

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