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Sabato, 20 Aprile 2024
Effetto domino

Siccità, torna lo stato di emergenza: Enel spegne la centrale sul Po

Preoccupato Cingolani: "Abbiamo decisamente un problema, perché il flusso di acqua nell'idroelettrico è cruciale e anche il raffreddamento delle centrali termoelettriche"

Il governo apre allo stato di emergenza per risolvere il problema della siccità, dando ascolto all’accorato appello delle regioni che sperano così di poter contare sull’intervento della Protezione civile a livello nazionale. Previsto per domani un incontro con il capo della protezione civile Curcio mentre giovedì dovrebbe tenersi un vertice di governo, subito dopo l’incontro tra l'esecutivo e le Regioni per approntare un piano d'azione. Questa sera è previsto un pre-Consiglio ma nell'ordine del giorno figurerebbero per il momento solo decreti legislativi. Le regioni sembrano intenzionate a chiedere semplificazioni normative e parte dei fondi del Pnrr per un piano d’intervento anche per il medio-lungo termine. Tra le varie ipotesi in campo c’è anche quella di utilizzare le cave dismesse come serbatoi.

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Siccità, Enel spegne la prima centrale nel Piacentino

Intanto a causa della siccità e della secca del fiume Po, Enel Green Power Italia si è vista costretta a spegnere temporaneamente le turbine della centrale idroelettrica di Isola Serafini di San Nazzaro (Monticelli), nel Piacentino. La centrale non può più funzionare correttamente perché non c’è abbastanza acqua da far confluire all'interno delle turbine, che muovendosi producono energia elettrica. I responsabili di Enel ribadiscono che se l'acqua è scarsa le turbine non possono lavorare e che l'impianto potrà ripartire solo dopo il ripristino delle condizioni idrauliche sufficienti all'esercizio. La gestione della centrale prevede comunque il rilascio di livelli minimi di acqua, come concordato insieme ai Consorzi irrigui e ad altri enti.

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I problemi energetici legati alla siccità

Questa è solo una delle grandi conseguenze economiche che la siccità sta provocando oltre quella agricola. La carenza di acqua, infatti, riduce anche la produzione di energia idroelettrica, che rappresenta il 40% delle rinnovabili in Italia e il 10% di tutta l’energia prodotta nel Paese. Per sopperire a questo stop di produzione si dovrà attingere maggiormente alla produzione di energia fotovoltaica. Con le risorse di acqua al minimo cresce poi il pericolo di non riuscire a raffreddare le centrali termoelettriche, problema evidenziato da Elettricità Futura, associazione che riunisce imprese italiane del settore elettrico.

Siccità, Cingolani: “Sono abbastanza preoccupato”

“Abbastanza preoccupato” Roberto Cingolani, ministro della transizione ecologica. Con la siccità anche sul fronte energetico "abbiamo decisamente un problema, perché il flusso di acqua nell'idroelettrico è cruciale e anche il raffreddamento delle centrali termoelettriche. Ora speriamo che sia una cosa contingente, dipende dalla meteorologia. Stiamo valutando tutte le azioni da fare”, ha dichiarato il ministro a margine dell'assemblea di Elettricità futura, in corso a Roma.

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