La siccità è grave, ora il governo pensa al razionamento
Non solo rubinetti a secco ma anche black out perché è a rischio anche il funzionamento delle centrali idroelettriche. Il governo deciderà cosa fare l'1 marzo
Il ministro di Ambiente e energia, Gilberto Pichetto Fratin non esclude che "su alcuni territori" si debbano effettuare dei razionamenti dell'acqua a causa della persistente siccità. Decisioni in tal senso non sono state ancora prese, ha precisato. Ma "certamente ci sono dei rischi sulla produzione di elettricità idroelettrica, perché se le dighe non riescono a far scendere l'acqua: "La ruota non gira. Speriamo si riescano a riempire le dighe nei prossimo 2-3 mesi, perché altrimenti ci sarebbero conseguenze", ha detto Fratin intervistato su Radio 24. "Poi noi importiamo elettricità dalla Francia prodotta dal nucleare. La Francia ha piani di spegnimento se manca l'acqua di raffreddamento delle centrali e qualche rischio c'è", ha proseguito.
In Italia bisogna "mettere in atto azioni per riempire le dighe il più possibile". Sull'ipotesi di razionamenti "credo che sia opportuno attendere conclusioni del tavolo" tecnico con le varie parti coinvolte. Ma poi "un po' di razionalità nell'uso dell'acqua bisogna metterla in atto oltre che predicarla. Al momento non c'è nessuna decisione sui razionamenti. Ma credo che dopo i vari confronti si debbano tirare e può darsi - ha affermato - che su alcuni territori si debba arrivare a questo".
L'affermazione del ministro Fratin ha suscitato una dura presa di posizione da parte dei Verdi con Angelo Bonelli che lo accusa di essere "un ministro irresponsabile". "Eppure quali azioni abbiamo visto in campo per mitigare questa situazione? Ad oggi la sua azione politica è contro le politiche sul clima, con iniziative che sono fuori gli obiettivi europei. Non ha portato in Consiglio dei Ministri un decreto, tra i tanti che questo governo ha fatto, sullo stop al consumo di suolo" spiega il co-portavoce di Europa Verde. "Liberare le aree dal cemento e tutelare il suolo significa garantire una maggiore permeabilità dell'acqua che non va sprecata perché va a alimentare le falde. Perdiamo il 40% di acqua potabile perché abbiamo acquedotti colabrodo ma pensiamo di investire 10 miliardi di euro per realizzare un'opera assurda come il ponte sullo stretto di Messina" chiosa il deputato di Verdi e Sinistra.
Nel frattempo come denunciato da tempo anche da Today.it la situazione si è fatta particolarmente grave nel Nord Italia dove nell'ultimo quadrimestre le precipitazioni piovose sono state del 21% più basse rispetto alla media storica e quindi si sta ripresentando la medesima crisi idrica dello scorso anno. La prossima perturbazione che dovrebbe infrangersi sul Nord Italia tra domenica e lunedì porterà un beneficio minimo: le precipitazioni attese al Nord da sole certamente non basteranno a risolvere il problema del deficit idrico ormai ben radicato da mesi.
La cabina di regia l'1 marzo
Il governo ha convocato una cabina di regia per il prossimo primo marzo per individuare misure per far fronte all'emergenza e alle criticità che emergeranno se la siccità continuerà nei prossimi mesi. Il sottosegretario al ministero dell'Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Luigi D'Eramo promette soluzioni anche di medio e lungo periodo: "Dall'acqua dipende quasi tutto il Made in Italy agroalimentare compresi i nostri prodotti di eccellenza".
"Le risorse ci sono possono essere aumentate ma ci sono - ha detto il ministro dell'Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Francesco Lollobrigida - il problema è anche di natura normativa; è una nazione questa purtroppo che non si è resa conto di quanti ritardi aveva con una burocrazia che evita di azionare anche meccanismi virtuosi che possono andare incontro alle esigenze principali di cittadini".