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Giovedì, 25 Aprile 2024
Il siero di Putin

Il sindaco che vuole comprare il vaccino Sputnik con il suo stipendio

Il primo cittadino di Rodi Garganico annuncia che agirà da sé. Ma...

Carmine D'Anelli, sindaco di Rodi Garganico in provincia di Foggia, annuncia l'acquisto di tremila dosi del vaccino russo Sputnik con l'indennità da sindaco mai percepita. "Sto perdendo la pazienza. O chi di dovere si decide ad intervenire tempestivamente o agirò in autarchia", ha scritto sul suo profilo Facebook. Il primo cittadino sottolinea che lo Sputnik V russo "è efficace e disponibile sul mercato. Non è sottoposto a normativa europea e quindi acquistabile. Tremila dosi le potrei comprare a 'gratis' utilizzando le indennità di sindaco che non ho mai percepito! Ancora qualche giorno e poi deciderò. Ora basta".

Anche Vincenzo De Luca, presidente della regione Campania, nelle ultime ore ha "sfidato" il governo sul tema dei vaccini, rilanciando il motto di fare qualcosa pur di non rimanere fermi e dicendo di lavorare "per cercare di approvvigionarci di vaccini anche all'estero. Avendo chiaro che la Campania non userà mediatori, noi parliamo ad aziende e Stati e saranno solo quelli approvati da Ema e Aifa".

Ma tornando alle parole del sindaco foggiano, come stanno le cose sul vaccino russo? Sputnik V potrebbe essere decisivo per far decollare la campagna vaccinale partita a rilento anche a causa del taglio alle forniture annunciato nelle scorse settimane da AstraZeneca, ma per il via libera non serve uno status su Facebook ma l'ok dell'Agenzia europea per i medicinali (Ema).

Qualche giorno fa l'Ema ha fatto sapere di non aver ancora ricevuto "una domanda di revisione ciclica (rolling review) o di autorizzazione all’immissione in commercio per Sputnik V (Gam-Covid-Vac), vaccino sviluppato dal Centro nazionale di epidemiologia e microbiologia di Gamaleya in Russia, nonostante alcune notizie riportino il contrario". L'Ema ha aggiunto di essere però in contatto con l'azienda “per definire i prossimi passi. Gli sviluppatori hanno espresso l’interesse affinché il vaccino sia preso in considerazione ai fini di una rolling review. Questa procedura ad hoc - si legge nella nota - può essere utilizzata solo durante situazioni di emergenza, come l'attuale pandemia, e consente all'Ema di valutare i dati su un vaccino o un medicinale man mano che sono resi disponibili, mentre la fase di sviluppo è ancora in corso. La procedura formale di autorizzazione all'immissione in commercio può quindi avvenire in tempi molto brevi".

C'è ancora da attendere, dunque, per l'ingresso nel mercato europeo. Certo è che il vaccino russo funziona, secondo i risultati preliminari di uno studio di fase 3 pubblicato nei giorni scorsi sulla rivista The Lancet e accolto come un'ottima notizia dalla comunità scientifica internazionale. Il vaccino russo, somministrato in due dosi a ventuno giorni di distanza l'una dall'altra, ha dimostrato di avere un'efficacia del 91,6% contro Covid-19. L'effetto protettivo non è statisticamente diverso per gli over 60 rispetto al gruppo 18-60 anni e il profilo di sicurezza è alto, con la maggior parte (94%) degli effetti avversi che si presenta in forma lieve. Lo studio è stato condotto su quasi ventimila partecipanti.

Anche se gli autori precisano che sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere l'efficacia del vaccino sui pazienti asintomatici e sulla trasmissione del virus, secondo questo importante studio il farmaco russo è sicuro ed ha un'efficacia maggiore dei farmaci sviluppati da AstraZeneca (60%) e Johnson&Johnson (66%).

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