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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Oggi il decreto sugli spostamenti tra regioni vietati fino al 5 marzo: il Cdm convocato per le 15

A vararlo sarà il governo Conte con l'assenso di Draghi e Mattarella: non si esclude una proroga di pochi giorni. Intanto alcune regioni rischiano la zona arancione e rossa

Il decreto legge che vieterà gli spostamenti tra regioni fino al 5 marzo sarà varato oggi dal consiglio dei ministri presieduto dal premier uscente Giuseppe Conte con l'accordo di Mario Draghi, di Sergio Mattarella e dei presidenti di Regione. Il decreto confermerà che si potrà andare fuori dalla propria regione di residenza solo per motivi di lavoro, salute e urgenza, con l’autocertificazione. 

EDIT: È stato convocato per oggi, alle ore 15, il Consiglio dei ministri chiamato a varare il nuovo decreto anti-Covid. Il provvedimento che, con ogni probabilità, prorogherà fino al 5 marzo il blocco degli spostamenti tra Regioni, anche quelle 'gialle'. Potrebbe essere prorogato fino al 5 marzo, con un nuovo decreto legge, il divieto di spostamento tra le Regioni. La misura, sostenuta dal ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, è caldeggiata anche dalle Regioni. Lo stop agli spostamenti, anche tra Regioni gialle, attualmente è in vigore fino al 15 febbraio.

Oggi il decreto sugli spostamenti tra regioni vietati fino al 5 marzo

Il Corriere della Sera spiega oggi che ha quindi vinto la linea di Roberto Speranza e Francesco Boccia, e così si è scelto di allineare le restrizioni fino alla scadenza del Dpcm la prima settimana di marzo. Rimarrà consentito spostarsi nelle seconde case anche fuori regioni come spiegano le Faq della presidenza del Consiglio dei ministri, ricordando che "è possibile raggiungere le seconde case, anche in un'altra Regione o Provincia autonoma (e anche da o verso le zone “arancione” o “rossa”), solo a coloro che possano comprovare di avere effettivamente avuto titolo per recarsi nello stesso immobile anteriormente all’entrata in vigore del Decreto-legge 14 gennaio 2021, n. 2. Tale titolo, per ovvie esigenze antielusive, deve avere data certa (come, per esempio, la data di un atto stipulato dal notaio, ovvero la data di registrazione di una scrittura privata) anteriore al 14 gennaio 2021.  Sono dunque esclusi tutti i titoli di godimento successivi a tale data (comprese le locazioni brevi non soggette a registrazione). Naturalmente, la casa di destinazione non deve essere abitata da persone non appartenenti al nucleo familiare convivente con l’avente titolo, e vi si può recare unicamente tale nucleo. La sussistenza di tutti i requisiti indicati potrà essere comprovata con copia del titolo di godimento avente data certa (art. 2704 del codice civile) o, eventualmente, anche con autocertificazione. La veridicità delle autocertificazioni sarà oggetto di controlli successivi e la falsità di quanto dichiarato costituisce reato". 

La prossima data importante sarà la scadenza dell'attuale Dpcm tra una ventina di giorni: sul nuovo provvedimento, che porterebbe la firma di Mario Draghi, i governatori chiedono di valutare possibili e graduali riaperture come per cinema, palestre e teatri con ingressi contingentati.  "Al nuovo governo chiederemo un incontro per una discussione a 360 gradi sul nuovo Dpcm, per valutare possibili graduali riaperture nel rispetto di tutti i protocolli di prevenzione", ha detto ieri il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini che si è fatto portavoce della richiesta di "prorogare il Dl che vieta gli spostamenti", da avanzare "al ministro Francesco Boccia, oltre che al premier incaricato, Mario Draghi". Il limite potrebbe essere protratto al 5 marzo (ultima data in cui l'attuale Dpcm è in vigore), allineando così tutte le scadenze sulle misure restrittive per l'emergenza Covid. Ma al momento non si può escludere anche l'ipotesi un provvedimento ponte più breve e valido soltanto per una decina di giorni, in attesa dell'insediamento della nuova squadra di ministri. 

Draghi al Quirinale tra oggi e domenica con la lista dei ministri

Le regioni a rischio zona arancione e rossa 

I risultati del prossimo report dell'Iss dovrebbero far tornare Toscana e Abruzzo in quella zona arancione che attualmente è già assegnata a Umbria e Sicilia. Quest'ultima però, aspira a breve ad un allentamento delle misure: "chiederemo al governo non solo l'introduzione della zona gialla, mi piacerebbe se il ministro ci autorizzasse a consentire ai ristoratori e a chi somministra cibo di potere tenere aperti i locali per questo fine settimana fino alle 22, in occasione della festa di San Valentino", annuncia il Presidente della Regione, Nello Musumeci. Al contrario, il governatore campano, Vincenzo De Luca, chiede "misure straordinarie per questo week end, nel quale avremo il Carnevale e la festa di San Valentino, per contenimento degli assembramenti". Un caso a parte è l'Umbria che rischia di diventare rossa, mentre potrebbero aumentare le mini zone rosse, disposte per contenere il dilagare di nuovi diversi ceppi del virus, soprattutto dopo il caso del cluster della variante inglese emerso da alcuni dei 59 tamponi positivi rilevati in due scuole, materna ed elementare, nella zona di Bollate, nel Milanese.

Intanto il Comitato tecnico scientifico ha fissato le nuove regole per la riapertura serale di bar e ristoranti nelle regioni gialle e a pranzo in quelle arancioni. La scelta spetterà adesso al nuovo esecutivo che a ridosso del 5 marzo dovrà rimodulare i divieti. E riaprono gli impianti da sci: lunedì si riparte in Piemonte e Lombardia, mercoledì 17 in Trentino e giovedì 18 in Valle d’Aosta. Ovviamente sarà una riapertura condizionata dal colore della zona, cioè sarà possibile solo nelle regioni gialle per gli stessi abitanti della regione fino alla fine del blocco degli spostamenti, con ingressi contingentati negli impianti di risalita, tavoli distanziati nei rifugi e, ovviamente, mascherina obbligatoria anche all ’aperto. In caso di piste in condivisione fra regioni diverse sarà necessario un accordo tra i governatori.

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